Parlare di fashion week limitandosi alle sfilate sarebbe riduttivo. Mostre, esposizioni temporanee ed eventi collaterali arricchiscono il calendario di Febbraio della Settimana della Moda di Milano: da oggi, la città meneghina è per sette giorni al centro del mondo, offrendo a buyer, giornalisti, addetti ai lavori e semplici visitatori una ricca offerta artistica, in cui non mancano allestimenti esclusivi ed importanti.
I turbamenti di Gianfranco Buruchello
Un’indagine sui sentimenti che evoca angoscia, turbamento e desiderio. Questo il focus di “Primo alfabeto”, retrospettiva su Gianfranco Baruchello curata da Carla Subrizi e Maria Alicata in scena alla Galleria Massimo De Carlo (viale Lombardia 17). La mostra analizza un periodo ristretto dell’attività dell’artista, dal 1959 al 1962: un arco di tempo dove il pittore, considerato oggi uno degli esponenti più importanti dell’arte contemporanea italiana, si concentra sulle lettere dell’alfabeto e sulla forza del gesto e della parola scritta.
I viaggi rurali di Pietro Fachini
L’attenzione per l’ambiente è invece al centro dell’esposizione “Racconti dalle terre piumate” di Pietro Fachini. Un allestimento sperimentale curato da Arnold Braho dove le tavole colorate raccontano i viaggi intrapresi dall’artista nella Foresta Amazzonica, in Colombia, in Messico e nella Sardegna rurale. Le opere sono visibili all’ArtNoble Gallery in Via Ponte di Legno 9.
Le eroine di Amy Bravo
Prima volta in Italia per Amy Bravo, visual artist di New York nota in tutto il mondo per le sue “amazzoni contemporanee”. Nell’arte della statunitense la donna è raffigurata in modo forte, tanto da sembrare quasi un personaggio da fumetto. “Congratulations Hero!!”, mostra esposta alla Galleria Poggiali (Via Della Scala 35/A), indaga proprio la potenza del femminile, intrecciando storie autobiografiche e influenze comic book.
La magia della Georgiana Elene Chantladze
Trasformare l’ordinario in straordinario servendosi della magia dell’arte. Emergono diverse influenze fiabesche nell’allestimento di Elene Chantladze, artista in mostra alla Galleria Kaufmann Repetto (Via di Porta Tenaglia 7). I dipinti spaziano tra le contaminazioni folkloristiche della sua terra d’origine e le inflessioni del movimento surrealista. Il risultato è un approccio molto personale, capace di rievocare raffigurazioni infantili attraverso una nuova prospettiva. Negli stessi spazi è inoltre possibile visitare un’altra exposition dedicata ad un mito dell’arte contemporanea: Vivian Suter.
Michaela Stark’s Panty Show per la prima volta in Italia
Altro evento particolarmente atteso è il “Michaela Stark’s Panty Show”, in scena alla Fondazione Sozzani (Via Tazzoli 3) con fotografie di Charlotte Rutherford. La mostra è caratterizzata da una performance dal vivo (incentrata sul brutale stravolgimento del corpo) e dall’esposizione della prima collezione dell’artista-stilista, divenuta celebre a livello internazionale per creare indumenti adatti a riflettere su temi di grande attualità. Al centro della sua poetica spicca la body positivity e la percezione della fisicità femminile nel sistema moda.
La moda anni Cinquanta in mostra
“Fifties” è invece il nome dell’esposizione allestita temporaneamente negli spazi dell’Accademia del Lusso (via Montenapoleone 5). Un viaggio, come suggerisce il nome, all’interno della grande moda degli anni Cinquanta, il decennio che più di altri ha consacrato il made in Italy a livello mondiale. Tra gli abiti esposti anche quelli di Fernanda Gattinoni, Carosa, Antonelli e Fabiani.
Il ponte culturale tra Milano e la Corea del Sud
Negli ultimi anni la cultura K-POP sudcoreana è diventata una delle influenze principali anche nel mondo occidentale. Una vera e propria “invasione” che non risparmia nessun campo artistico toccando l’arte, la musica, il cinema e, soprattutto la moda. Da questo presupposto nasce “Milan Loves Seoul”, progetto di Ylenia Basagni e Macella Di Simone in collaborazione con Smart Eventi. Attraverso talk, panel e masterclass la Casa degli Artisti (via Tommaso da Cazzaniga) si trasforma in un ponte culturale immaginario tra l’Italia e la Corea del Sud; l’obiettivo è contaminare le due culture, promuovendo allo stesso tempo designer sudcoreani emergenti come Subin Hahn, Nuosmiq, Nifty Layer, Riu&Viu.
Le architetture mentali di Fabio Amaya
L’arte di Fabio Amaya è invece al centro della Fondazione Mudima (via Alessandro Tardin 26) con “Presenze”. L’artista colombiano, particolarmente amato per uno stile che ricorda le linee architettoniche, in questo contesto ritorna all’uso delle arti figurative per ribaltarne la prospettiva classica, disegnando così ambienti in grado di superare il mondo fisico, trascendendo a quello mentale.
Leggi anche: tra contemporaneità e romanticismo: i best of dalla London Fashion Week