Per molto tempo ‘piccole donne’ e ‘piccoli uomini’ hanno popolato non solo le pagine della letteratura ma anche quelle della moda. Soltanto in epoca vittoriana, infatti, il mondo dell’infanzia ha acquisito una sua identità in tema di abbigliamento, mentre fino a quel momento i bambini indossano abiti che riproducono in miniatura quelli degli adulti. Bisogna attendere la fine del ‘700 affinchè all’infanzia vengono riconosciute necessità differenti da quelle degli adulti tali da influenzare la moda bimbo. Quest’ultima si affermerà, poi, un secolo dopo, e precisamente nel 1860; una moda che propone api specifici per ogni fascia d’età a partire dai neonati; l’indumento ancora oggi considerato un must per il guardaroba nei primi mesi di vita è certamente il body per bambini.
La nascita dei primi body negli anni ’60
Introdotto nella moda donna negli anni ’20 del ‘900, il body approda nell’universo dell’infanzia molto tempo dopo. Fino a metà dello scorso millennio, infatti, era in auge l’usanza di fasciare i neonati con la convinzione che questa pratica favorisse il corretto sviluppo delle ossa. L’esigenza di far indossare ai bimbi appena nati un capo intimo che avesse una chiusura fra le gambe è legata alla nascita dei moderni pannolini.
È il 1961 quando Pampers ne lancia il primo modello usa e getta ponendo fine all’uso degli antichi panni in cui il bambino veniva avvolto e che venivano lavati ogni volta che si sporcavano. Si rende a quel punto indispensabile ideare un capo che consenta ai genitori di poter cambiare il pannolino al proprio bebè senza doverlo spogliare interamente. Ed ecco che il body diventa protagonista nei primi mesi di vita di un bambino a partire dagli anni ’60. Anni in cui anche le maison d’alta moda iniziano ad interessarsi anche al mondo dell’infanzia.
Le grandi firme creano collezioni per bambini
Prima fra tutte, nel 1960, è Dior che lancia la sezione ‘baby’ della propria collezione, seguita da Ralph Lauren nel 1978. Bisognerà attendere gli albori del nuovo millennio perché altri celebri brand dell’haute couture diano vita ad una linea bambino con tanto di body di tendenza. Così nascono Burberry Kids nel 2001, Little Marc Jacobs nel 2005, Stella McCartney Kids nel 2010. Ma è il 2011 l’anno in cui il guardaroba dei più piccoli si arricchisce di capi firmati da Marni, Gucci e Fendi, mentre il 2013 accoglie la linea baby di Dolce & Gabbana.
Nello stesso anno ha luogo, poi, la prima settimana della moda bimbo, che portò anche Karl Lagerfeld, Balenciaga e Givenchy a proporre collezioni bimbo. A firmare i body per neonato più gettonati è Burberry Kids, che tra il 2013 e 2014, pare sia arrivato a fatturare 79 miliardi di euro, proponendone una versione con colletto bianco, a manica corta, dall’inconfondibile fantasia a righe che ha reso celebre il brand britannico.
Da Dolce&Gabbana a Versace i body per bambino
Imperdibile, per le mamme affezionate a Dolce&Gabbana il set di body in jersey con stampa maiolica che il duo di stilisti italiani ha creato per la nuova collazione kids. Versace ha pensato, poi, ai maschietti con una versione quadretti celesti e bianchi, a manica lunga, del capo gettonato per neonati.
Che abbiano un’apertura a portafoglio, senza cuciture o con bottoncini sul cavallo, che abbiamo maniche corte, lunghe o a giro, i body restano l’indumento indispensabile che un neonato dovrebbe indossare sotto ogni altri capo d’abbigliamento. Un must a cui neanche le grandi maison dall’alta moda hanno potuto rinunciare scegliendo di creare collezioni non solo da passerella ma anche da ‘passeggino’.