Parte dalla ricerca di un bottone la collezione Chanel Haute Couture Primavera Estate 2024. Un racconto riassunto in un cortometraggio, chiamato semplicemente “The button”, musicato da Kendrick Lamar e diretto dal filmmaker Dave Free. Virginie Ward trasforma il concept dallo schermo alla passerella proponendo linee leggere e tulle attingendo a piene mani all’universo della danza, arte già pescata recentemente da Kim Jones per Dior.
Il significato del corto
Semplice ma significativa la storia dello short film (realizzato in bianco e nero) che apre la sfilata. La protagonista, Margaret Qualley (presente anche sulla runway) si accorge di aver perso un bottone originariamente posto nella manica della sua giacca Chanel. Da qui decide di recarsi a Parigi ma, non appena arrivata alla stazione, si rende conto di non essere in possesso del biglietto necessario per raggiungere la storica boutique situata in Rue Cambon. Per sua fortuna però incontra la modella Naomi Campbell che, generosamente, le cede il suo. Non appena arrivata nel quartier generale della maison, l’attrice parla con Virginie Viard, interpretata da Anna Mouglalis. Da qui la conclusione, nonché fulcro dell’intero show: il bottone mancante era stato tolto appositamente dalla nonna di Qualley, affinché la nipote potesse provare un’esperienza simile a quella da lei vissuta, creando così un collante generazionale.
Il trionfo della leggerezza in chiave balletcore
Il punto di connessione tra le vecchie e le nuove generazione secondo la Direttrice Creativa è la leggerezza, proposta da Viard con leggings bianchi, pantaloni in tulle nero ed abiti a balze soprapposti, spesso innestati da piume e trasparenze.
Il tweed, – molto presente -, accompagna anche blazer, gonne, abiti di tweed e pizzo per un tipo di ispirazione che rimanda al mondo della danza, arte da sempre vicina alla casa di moda già citata dalla fondatrice Gabrielle più di cent’anni fa. Un collegamento diretto ad una tendenza già vista nella capitale francese pochi giorni fa, con la sfilata a tema balletcore proposta da Kim Jones per Dior uomo.
Il bottone, simbolo di libertà
Collant bianchi tipici della danza classica e body sono invece la base dei piumini in tulle arricchiti da fiori di tessuto, uno dei pezzi più apprezzati di tutto il defilé. In questo caso a sorprendere è la soluzione adottata per le calzature, con il tacco che sostituisce le più prevedibili ballerine.
Menzione speciale infine per il bottone, proposto sui capi come un vero e proprio gioiello rappresentativo di libertà ed emancipazione, così come ricorda l’heritage della maison: con i bottoni infatti le donne potevano liberarsi dalla scomodità degli abiti novecenteschi, trovando comodità e soprattutto facilità nel movimento, caposaldo della poetica di Gabrielle.
Il bianco svetta nella palette colori, ma vi sono anche incursioni di rosa antico, verde chiaro, accenni di nero e multi colore tenue derivato dai motivi floreali.
Il tulle domina anche nel look sposa conclusivo, ricoprendo tutta la superficie dell’abito, dalle maniche al collo. Disegni floreali e di frutti in argento completano l’abito.
Menzione speciale infine per l’utilizzo del fiocco, elemento che consente di dare un’impronta moderna alle silhouette proposto in dimensione sui capelli delle modelle; una scelta che certifica la crescita del bowcore, una delle tendenze in voga nel 2024.
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