Una moda che prende vita attraverso la ricerca e la sperimentazione. Potrebbe essere questo il modo più consono per sintetizzare la sfilata donna Dior haute couture Primavera Estate 2024 presentata al Musée Rodin durante la couture week. Prosegue la narrazione di Maria Grazia Chiuri che, anche in questa occasione, mette in relazione l’elemento femminile e la comunità artistica, proponendo ventitré capi d’ispirazione ottomana pensati per essere costruiti sui corpi. Da qui il nome attributo alla sfilata: “Big Aura”.
Il dialogo con l’arte contemporanea
Come oramai tradizione, la Direttrice Creativa italiana ha coinvolto nel suo progetto una figura chiave femminile dell’arte contemporanea. In questo contesto la scelta è ricaduta sulla scenografia Isabella Ducrot, grande icona delle arti visive nota in tutto il mondo per la ricerca e la sperimentazione sui tessuti. Il lavoro della novantaquattrenne (apparsa anche nel video di presentazione lanciato dalla maison nei giorni scorsi) si è rivelato il punto di partenza della stilista, colpita dalle sue capacità di dare vita all’inanimato.
Da qui l’idea di giocare con il moirè, tessuto dalla storia molto antica, tanto da essere utilizzato sia nelle corti che in istituzioni religiose come la Chiesa cattolica. Una stoffa dalle origini millenarie oggi proiettata nel futuro attraverso l’unione con il cotone, combinazione che dona un effetto contemporaneo.
La rilettura de La Cigale
Tra i pezzi forti del defilé spicca anche la rilettura di uno dei capi più rappresentativi del fondatore Christian Dior, La Cigale, abito scultoreo rivisitato da Maria Grazia Chiuri sotto forma di giacca, alleggerendolo e rendendolo più confortevole, dunque portabile. Ma sfila anche una reinterpretazione fedele del vestito, impreziosito da una tonalità vinaccia con bustino aderente, gonna a ruota e linee pulite.
La palette beige domina la prima parte della sfilata, accogliendo diversi pezzi color trench per poi aprirsi a sobrie e raffinate sovrapposizioni di ricami, abiti in pizzo con pietre e, appunto, moirè; quest’ultimo proposto in diverse sfumature (blu notte e rosso comprese) e declinato in proposte da sera, con spalle scoperte e scollo all’americana.
Particolare attenzione è poi rivolta alla giacca bar (presente anche nella collezione uomo), combinata a pantaloni larghi e gonne, tutti con lunghezza sopra la caviglia.
L’influenza dell’era ottomana è riconducibile invece in dettagli come ali, mantelli e volumi, adatti a caricare di una (calibrata) drammaticità le silhouette.
Rihanna è la sorpresa nel front row
Non mancano poi le sorprese nel front row, dove è Rihanna a catturare l’attenzione. La Regina dell’urban, alla sua prima uscita pubblica dopo la nascita del suo secondo figlio, è apparsa in grande forma con una mise quasi interamente in total black (fatta eccezione per le scarpe: décolleté appuntite bianche con cinturino) composta da elementi sportwear e forme over con effetto stropicciato. A completare l’outift una parure di diamanti al collo e nei lobi, berretto sporty e guanti, anche questi rigorosamente in nero.
Tra le alte ospiti fotografate spiccano poi le attrici Natalie Portman, Glenn Close, Carla Bruni, Kelly Rutherford, Elizabeth Debicki e Deva Cassell.
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