Quale passione ha accomunato uomini come Winston Churchill, Mark Twain e Fidel Castro? Ognuno di loro aveva la sua marca preferita ma tutti condividevano la stessa passione: fumare il sigaro. Sebbene quest’ultimo sia considerato un vezzo tipicamente maschile, ha dato vita ad una moda che da secoli accomuna sia gli uomini che il gentil sesso. Ad introdurre l’uso dei cosiddetti cigar ring pare, infatti, sia stata proprio una donna, e non una donna qualsiasi: Caterina II di Russia, nota come Caterina La Grande che la storia attribuisce la prima apparizione degli anelli da sigaro.
Le fasce da sigaro introdotte da Gustav Bock
Si narra che la più potente di tutte le zarine, intorno alla metà del ‘700, fasciasse i sigari con nastri di seta per evitare di macchiarsi le dita quando fumava. Di qui deriva l’altro nome con cui i cigar ring sono conosciuti, ovvero fasce per sigari. Un secolo più tardi, l’idea dell’imperatrice russa offre lo spunto ad un emigrato olandese, Gustav Bock, che fabbrica sigari cubani per rendere autentici i suoi prodotti in modo originale.
La nobiltà inglese dell’800 non sopportava vedere i propri guanti bianchi sporcarsi a causa del sigaro e Bock risolve astutamente e ‘creativamente’ il problema. A partire dal 1830, inizia a contrassegnare i suoi sigari con una fascia che riporta la sua firma. L’anilla, – questo il nome originale della cigar band -, ha per il produttore olandese lo scopo di rendere riconoscibili i sigari riconducendoli al suo marchio. Allo stesso tempo, la banda da sigaro consentiva al fumatore di non macchiarsi le dita.
Le bande da sigaro si trasformano in anelli
Non ci è voluto molto, poi, affinchè quelle fasce diventassero vere opere d’arte arricchendosi di dettagli e colori: dal rosso, al verde al dorato fino a trasformarsi in preziosi anelli. In un primo momento vengono realizzati in carta e, successivamente, in metallo sottile. È facile, dunque, immaginare la ragione per cui pian piano, questi anelli si siano ritrovati a cingere nobili dita anziché i sigari.
Ad indossarli, in epoca vittoriana, sono sia uomini che donne tramandando questa moda fino al secolo successivo. È negli anni ’70 del ‘900 che maison di gioielleria come Cartier realizzano pezzi unici e ricercatissimi. Caratterizzati da un profilo liscio e piatto, che li distingue dagli anelli da cocktails, i cigar ring sono adatti sia ad outfit diurni che serali.
I cigar ring tra artisti e cinema
Simbolo di ricchezza e posizione sociale, gli anelli da sigaro, nel XIX secolo vengono spesso regalati come segno di eleganza e buon gusto. A subire il fascino del prezioso accessorio, nel corso della storia, sono personaggi iconici come Salvador Dalì che sfoggiava anelli con disegni audaci, emblema del suo spirito avanguardista e surrealista.
Il valore simbolico dei cigar ring, ha fatto sì che fossero introdotti anche nel mondo del cinema. Centrale, ad esempio, è il ruolo dell’anello da sigaro in “Vertigo” di Hitchcock, tanto quanto protagonista è un simile gioiello nelle scene de “Il grande Gatsby”.
I modelli proposti
Cosa accade nel XX secolo? A metà del ‘900 gli anelli da sigaro finiscono nel mirino di designer e artigiani pronti a rinnovarli donando nuova vita all’antico accessorio. Fondendo tradizione e modernità, gli odierni cigar ring sono un trend. Recentemente apparsi sulle dita di star come di Rihanna, Kamala Harris, Blake Lively e Julianne Moore sono apparsi modelli firmati da Lauren Harwell Godfrey contraddistinti da diamanti incastonati su montatura oro 28 carati.
Non meno preziosi i cigar ring proposti da Emily P. Wheeler che ‘osa’ arricchirli di zaffiri blu e viola. Non mancano deigner che hanno voluto richiamare l’origine dell’anello, legata al sigaro. Tra loro Bibi van der Velden che ha creato una collezione di anelli ispirata alla natura ipnotica e fugace del fumo. Si tratta di anelli da sigaro stretti e sottili che possono essere impilati creando un’ampia e unica fascia. È l’Infinity Smoke Ring, un anello che guarda al futuro, sì, ma non dimentica il suo passato, per così dire, ‘fumantino’.