Un trend in costante aumento destinato a diventare una costante nella dieta. Cosa sono gli alimenti plant-based? Il cibo di origine vegetale, oltre a riscuotere grande successo tra chi segue un tipo di alimentazione vegetariana o vegana, sta cominciando ad essere utilizzato sempre più anche dagli onnivori in nome della sostenibilità ambientale. Ma attenzione non confondere i prodotti in questione con la carne sintetica.
Il cibo del futuro che ha radici antichissime
Il nome, derivato dall’inglese, include alimenti di origine vegetale, quelli dunque che non contengono al loro interno nessun prodotto animale, nè tanto meno derivati (sono esclusi dunque sia il latte che le uova). Secondo una ricerca recente, in Italia attualmente, sono circa undici milioni i consumatori di questo tipo di cibo, tra cui anche diversi onnivori che scelgono di consumarlo almeno due volte al mese per evitare un utilizzo eccessivo della carne, prevenendo così il rischio di malattie dovute a colesterolo o trigliceridi.
Interessante notare come un fenomeno così in aumento abbia in realtà origini molto antiche, risalenti ai tempi dei nonni. E il motivo è ben spiegato: nel periodo del conflitto bellico, in un’Italia falcidiata dalla crisi economica, alimenti costosi come carne e pesce venivano ben dilazionati nel corso della settimana, motivo per cui si ripiegava spesso su ricette completamente vegetariane o (come le chiameremmo oggi) vegane. Pensiamo ad esempio a pietanze come le polpette di melanzane, gli involtini di verza, le panelle di ceci o i burger di legumi (ultimamente distribuiti anche nella grandi catene di fat food); tutti alimenti da una parte molto gustosi, dall’altra veloci da preparare, altro aspetto che li rende particolarmente appetibili nella realtà sempre più frenetica di oggi.
Tanti benefici, pochi rischi
Non è semplice stilare un elenco completo dei benefici dell’alimentazione plant based. Anche se il principale potrebbe essere quello di garantire una dieta molto bilanciata. Soprattutto per chi non è vegetariano o vegano, le ricette vegetali consentono l’introduzione di nuove sorgenti proteiche particolarmente apprezzate dagli amanti dell’healty food. Da non sottovalutare anche le alternative (pensando anche ai bambini): chi non gradisce particolarmente legumi preparati singolarmente come ceci, lenticchie e fagioli può sempre optare per ricette più creative e stimolanti, realizzando burger che, uniti ad una salsa, risultano appetitosi e facili da digerire.
Tra i punti più critici invece c’è chi sostiene che, parte di questi cibi, possono rivelarsi un rischio per la salute in quanto vengono lavorati artificialmente. Obiezione veritiera ma che non si discosta da alcuni piatti onnivori, come i salumi e la salsiccia, ancora più dannosi in quanto ricchi grassi saturi, sale e soprattutto calorie. In linea generale il consiglio è sempre quello di leggere le tabelle nutrizionali di tutti gli alimenti, magari affidandosi anche ad alcune utili app in grado di spiegare con un semplice click l’affidabilità dei prodotti che si intende acquistare.
La carne sintetica è un’altra cosa
Un errore su cui ci si imbatte spesso quando si parla di plant based è confonderlo con le cosiddette carni sintetiche, recentemente proibite dalle leggi italiane dopo il via libera del parlamento che ne ha ufficialmente vietato sia la produzione che la distribuzione.
Quando si parla di carne sintetica ci si riferisce infatti ad alimenti prodotti direttamente in laboratorio tramite il prelievo di cellule animali; nulla a che vedere con prodotti interamente vegetali quali tofu, seitan o tempeh, tre dei cibi più consumati da chi segue un’alimentazione vegana, dieta al centro dell’attenzione che sta abbracciando un bacino di utenza sempre più curioso e attento agli sprechi. Il futuro a tavola è green.
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