Il mondo della chirurgia estetica è in continua evoluzione; grazie al pregevole lavoro dei centri di ricerca, vengono presentate ogni anno nuove tecniche pensate per essere più efficaci e meno invasive per il paziente: tra queste c’è lEndolift, una procedura laser medico estetica ambulatoriale di tipo endotessutale studiata ad hoc per migliorare la tensione dei tessuti. Un progetto made in Italy brevettato da Eufoton (azienda di Trieste) con finalità di rimodellamento degli strati profondi e superficiali della pelle, rassodamento cutaneo, stimolazione della produzione di collagene e riduzione del grasso in eccesso. 

cos'è trattamento endolift | Life&People Magazine Tra i primi a credere alla potenzialità del macchinario il Prof. Stefano Toschi, affermatissimo chirurgo plastico già noto per aver lanciato il metodo LESC, procedura che consente di rimodellare il profilo corporeo attraverso un’emulsione del grasso tramite una sonda ad ultrasuoni effettuata in anestesia locale. In questa intervista esclusiva ci racconta tutti i dettagli sull’innovativa tecnica del lifting non chirurgico.

Quali sono i vantaggi dell’Endolift?

A differenza di altre tecniche più comuni come filler e i lifting, l‘endolift permette un intervento rapido e ancora meno invasivo: durante il trattamento (in seduta unica) non è infatti prevista nessuna incisione, così come alcun tipo di sanguinamento. Assente il dolore: i pazienti percepiscono un leggero fastidio dovuto al laser; il miglioramento estetico, visibile fin da subito, migliora dopo qualche mese.

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Ma come funziona l’Endolift?

Il laser, concepito con tecnologia high-tech, agisce direttamente sottopelle, bucando la superficie epidermica con una sonda microscopica: un’azione che, tramite riscaldamento, consente un triplice effetto sciogliendo il grasso localizzato, levigando l’area trattata e tonificando i tessuti interessati. Quest’ultimo aspetto in particolare prosegue anche nei mesi successivi, complice la stimolazione di nuovo collagene dal tessuto connettivo che permette a tutta l’area trattata di modellarsi.

 Dott. Stefano Toschi | Life&People Magazine

Le tecnica sposata dal Dott. Toschi

Si tratta dunque di una recente tipologia di trattamento destinata a diventare tra le più usate in medicina estetica, come testimonia Stefano Toschi, specializzato in chirurgia plastica ed estetica sempre attento ai passi in avanti della medicina estetica fin dagli inizi dei suoi studi: il medico si laurea infatti nell’Ateneo di Parma con lode discutendo una tesi sul transessualismo, campo molto difficile in cui è richiesta sensibilità, visione e ovviamente precisione; tre caratteristiche che lo porteranno a raggiungere traguardi sempre più prestigiosi e all’avanguardia, fino a diventare Fondatore e Presidente dell’Associazione Medica LESC, tecnica diventata caposaldo della disciplina.

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Dottore, che cos’è il trattamento Endolift?

L’Endolift® è un trattamento laser assistito in modalità interstiziale attraverso una microfibra ottica molto sottile (da 200 a 400 micron) che serve per migliorare la tensione dei tessuti, in particolare a livello del terzo inferiore del viso, del collo, delle braccia e delle cosce interne nonché della regione addominale periombelicale.

Cosa differenzia l’Endolift da tutte le altre tecniche presenti in medicina estetica?

La facilità di esecuzione (si effettua in ambulatorio in anestesia locale) e la rapidità (15/20 minuti).

Ci troviamo al cospetto di una scoperta tutta italiana, precisamente triestina. Quali sono le caratteristiche che l’hanno spinta a scegliere Endolift?

La qualità del prodotto e la serietà del produttore con 25 anni di esperienza nel settore.

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Qual è la differenza tra l’endolift® e un semplice filler?

Il filler serve a ridare volume ma non tensione ai tessuti se non indirettamente gonfiandoli. Inoltre ha una durata di pochi mesi mentre questa tecnologia mantiene il risultato per almeno un anno. Sono tempi molto fortunati per la ricerca legata alla medicina estetica, capita sempre più spesso infatti di imbattersi in tecniche sempre più avanguardiste, pronte a rimpiazzare le metodologie tradizionali.

Non mancano però le “fregature”: secondo lei qual è il miglior modo per orientarsi per fare la scelta giusta?

Guardare all’azienda, al servizio post vendita e chiedere pareri agli opinion leaders che già posseggono ed usano l’apparecchiatura che vogliamo acquistare.

 Life&People MagazinePurtroppo negli ultimi anni non sono rari i casi di donne che, dopo alcuni interventi correttivi, si “lasciano prendere la mano” ricorrendo in modo sempre più insistente alla chirurgia, spesso deturpandosi. Questo ha scatenato un dibattito molto acceso: secondo alcuni è importante assecondare i desideri della paziente o del paziente, secondo altri è invece fondamentale dare loro i giusti consigli, a costo di non eseguire l’intervento.

Lei da che parte sta?

Io credo che assecondare significhi cercare il miglior risultato possibile senza stravolgere l’aspetto iniziale e sottolineando con chiarezza quali risultati si possono raggiungere e quali no.

Life&People MagazineUn altro aspetto controverso della medicina estetica è che questa sta entrando probabilmente in modo troppo diretto anche nella cultura pop. Adesso alcune città europee propongono anche centri estetici molto economici, in cui è possibile farsi iniettare filler a prezzi stracciati.

Crede sia arrivato il momento di intervenire in modo più strutturato in modo da impedire questo fenomeno?

Fare medicina estetica a prezzi troppo bassi significa non offrire qualità del prodotto pertanto una regolamentazione più rigida sarebbe auspicabile. Un confronto con il chirurgo plastico è la cosa migliore per sapere sempre cosa aspettarsi anche da un intervento. La voglia di migliorarsi è la giusta spinta per affrontare un’operazione ma con la consapevolezza che il risultato finale non sarà necessariamente identico a quello che avete visto su un’altra persona.

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