Per Coco Chanel <<l’eleganza di un abito sta nella libertà di muoversi>>. Mossa da questa convinzione, la signora della moda introdusse nel lontano 1926, il “Little Black Dress”, ispirato alle divise del collegio dove aveva trascorso la sua infanzia. Un capolavoro sartoriale caratterizzato da linee semplici, leggero e versatile, chic al punto giusto tanto da attraversare secoli di storia rimanendo sempre un must nel guardaroba di una donna. Nato, dunque, con l’idea di cambiare il concetto di femminilità, guardando con distacco corsetti, pizzi e merletti, l’abito corto creato da Coco liberava finalmente la donna dalle costrizioni imposte dalla moda di quel tempo. Quasi un secolo più tardi dall’invenzione di quel capo rivoluzionario e ‘femminista’, Chanel conferma il trend proponendo un mini dress recentemente sfoggiato da Charlotte Casiraghi.
Chanel e Charlotte Casiraghi
Con eleganza e fascino, la trentasettenne nipote di Grace Kelly è apparsa di recente in un abito nero corto impreziosito da una fila ordinata di bottoni dorati che conferiscono grazia e raffinatezza al suo look. A completare quest’ultimo, accentuandone il sapore uber chic, un paio di slingback total black. Complici di un outfit mozzafiato, le gambe da top model che rendono la figura della giovane Casiraghi contesa musa per stilisti e brand, sebbene Chanel occupi un posto di riguardo nel suo guardaroba. Firmato della maison francese anche il mini dress, in tartan multicolor dal ciclamino al blu, indossato questa estate dalla seducente figlia di Carolina di Monaco.
Abito corto a trapezio negli anni ’60
Se l’innovatrice Coco aveva eliminato quei centimetri di troppo dai vestiti femminili, furono poi i successivi anni Sessanta a rendere l’abito corto un passpartout capace di conferire a qualunque donna il fascino da femme fatale. Nato nella Swinging London e portato alla ribalta da icone come Jackie Kennedy Onassis e Twiggy, frizzante e raffinato allo stesso tempo, il mini dress veniva portato a quell’epoca con disinvoltura nella sua versione ‘a trapezio’. Ancora una volta, la necessità era quella di liberare il corpo della donna da abiti fasciati e stretti al punto vita. Così, Yves Saint Laurent prosegue la ‘rivoluzione’ avviata da Chanel e, nel 1958, disegna per Dior la prima linea Trapeze, subito amata da donne in cerca di comodità, leggerezza e semplicità.
Mini dress aderente anni ’90
Trent’anni dopo, con l’avvento dei 90, torna in voga il desiderio di esaltare le curve del corpo femminile con abiti corti sì, ma anche molto aderenti. Via libera a mini tubini che prendono il posto, nel secolo scorso, dell’abito trapezio svasato. È il 1994 quando Lady D trasforma quel capo nel ‘revenge dress’ indossando un vestito nero in chiffon, corto, attillato e fasciante, alla Serpentine Gallery.
Con l’abito disegnato dalla stilista greca Christina Stambolian, la principessa dalla sorte infelice aveva sfoggiato pubblicamente tutta la sua classe in risposata alla confessione di infedeltà da parte di Carlo. Con gli anni ’90, il mini dress si fa, quindi, portavoce di una rivalsa tutta femminile, divenendo strumento per affermare il proprio fascino con determinazione e sfidando ogni pregiudizio.
Il trend torna negli anni 2000
Dopo una breve pausa che, all’inizio degli anni 2000, ha visto in panchina i mini abiti, dal 2020 il vestito mini è tornato ad essere un must negli outfit, sia in versione aderente che in quella svasata anni ’60. Da Prada, Versace, Marni e Dolce & Gabbana, il vestito corto a trapezio sta vivendo, infatti, una nuova giovinezza. Trend che non lascia nell’ombra, tuttavia, neanche il tubino nero corto, frutto della voglia di osare, quanto di una nostalgia anni ’90. Un succinto little black dress lo ha proposto lo scorso inverno Off White grazie ad un modello, indossato da Kendall Jenner senza spalline e completamente ricoperto da paillettes.
I mini dress: dalle passerelle a Sanremo
Personali idee di mini dress le hanno proposte nelle ultime sfilate haute couture Chanel, Giambattista Valli, Jean-Paul Gaultier e Alexis Mabille. Aderenti e impreziositi da applicazioni voluminose, quali rivisitazioni di grandi classici, abiti dagli orli rigorosamente corti, sfilano in passerella, e non solo. Come dimenticare l’entrata in scena di Elodie sul palco dell’Ariston all’ultimo Festival di Sanremo. Con stivaloni neri dal tacco vertiginoso, la cantante italiana più provocante del momento, ha lasciato tutti senza fiato avvolta in un cortissimo abito nero dal tessuto leggero.
A firmare quel capo ‘mozzafiato’ per Elodie è stato Valentino. Così, da principesse a pop star, il mini dress oggi si fa metafora di una donna pronta a sfidare convenzioni ed etichette. E allora, spazio a gambe sempre più scoperte, libere di raggiungere a passo deciso obiettivi e traguardi con quell’eleganza che Chanel ha saputo insegnare all’universo femminile.