Ultimamente, sta diventando sempre più rilevante il dibattito sulle condizioni di salute delle donne in gravidanza e delle neo mamme, categoria soggetta a un enorme sforzo fisico e soprattutto psicologico che, spesso, può portare non pochi problemi per ciò che concerne la salute mentale; ma cosa è il touched out materno, termine coniato recentemente per descrivere la sindrome da “esaurimento materno”, ovvero quel senso di sopraffazione che raggiungono alcune madri quando ancora i propri figli sono molto piccoli tradotto con una gestualità molto chiusa e con un’avversione al contatto fisico anche con il partner; limiti di una cultura che chiede alle donne di ignorare le loro vulnerabilità per prendersi cura dei figli.

Una sindrome molto comune (che adesso ha anche un nome)

Si tratta in realtà di un disturbo che coinvolge ogni anno tantissime mamme. I dati infatti parlano di una percentuale molto elevata, oscillante tra tra il 30% e il 35 % a seconda dell’area geografica d’indagine. Ma in cosa consiste nello specifico il touched out materno? Stiamo parlando di un autentico esaurimento emotivo e psicofisico, scaturito dalla perpetua richiesta di interazione, dunque di contatto, da parte del bambino. Una percezione che nelle persone delicate come possono essere le donne post parto, può diventare estremamente invasivo, tanto da portare ad un desiderio di distacco causato da una sensazione di forte irritabilità.

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I motivi per cui il fenomeno può verificarsi sono molteplici. Non stupisce infatti che la sindrome si presenti soprattutto nei soggetti che si occupano full time del proprio figlio, spesso senza un vero supporto famigliare e senza una reale sostegno da parte della politica.

Perché il touched out materno?

È importante però chiederci per quale motivo alcune donne possono soffrire del touched out materno, fenomeno che può nascere da situazioni molto comuni nel post gravidanza: uno dei principi scatenanti è l’effetto “loop”, che porta alcune mamme a condurre un tipo di quotidianità molto ripetitiva, perdendo così la concezione del tempo e dello spazio. A questo si aggiunge anche il protrarsi di notti insonni volte a controllare il proprio pargolo, una momentanea incapacità di delimitare il confine tra madre e figlio e la volontà di assecondare sempre la costante voglia di contatto.

cos'è touched out materno Life&People MagazineInsomma, nel peggiore dei casi si verifica una sorta di circolo vizioso, in cui la donna si annulla fino a smaterializzarsi alla sola idea di dover badare al nuovo arrivato. Un disturbo molto profondo che, per lunghissimo tempo, l’universo femminile si è portato sulle spalle come un fardello pesantissimo senza avere la possibilità neanche di capire il motivo del disagio.

Come reagire al disturbo? Quali rimedi?

La soluzione al problema è tutto fuorché semplice, in quanto richiede uno sforzo molto importante da parte della persona colpita, spesso completamente debilitata dall’iniziale shock introdotto dalla sua “nuova vita”. Ciò che consigliano gli specialisti però è facile: per evitare l’ingorgo mentale del touched out occorre ritagliarsi, – fin da subito -, del tempo totalmente dedicato alla propria persona, non avendo paura di chiedere aiuto non solo in famiglia ma, se necessario, anche ad uno specialista, figura in grado di poter capire in tempo i disturbi, traghettando le pazienti verso rimedi sereni e controllati.

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La vera arma di controllo dunque non può che essere quella della comunicazione; è importante che chiunque capisca di essere rimasta vittima del touched out si rivolga nell’immediato ai suoi cari ed ai propri famigliari, impostando se necessario un reale percorso di riavvicinamento al fine di riappropriarsi a pieno della propria vita, introducendo con la dovuta cautela gli impegni e soprattutto i piaceri quotidiani coniugandoli con le richieste e le abitudini del piccolo pargolo.

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