Moda e calcio ormai sembra essere sempre più un binomio perfetto. Tempo fa  il Crystal Palace, storico club inglese, aveva assunto addirittura un creative fashion director. Adesso, rimanendo all’interno dei confini nazionali, è il Venezia a sorprendere tutti presentando una nuova terza maglia originale e ricca di fascino. Una divisa che vuole essere un omaggio ai gondolieri, uno dei mestieri più tradizionali della Laguna. La squadra che milita in serie B da quando è presidente Duncan Niederauer ha iniziato ad avere un occhio di riguardo per l’estetica. D’altronde Venezia non è solo una città e non è solo un club di calcio. Venezia rappresenta l’italianità nel mondo, è uno dei luoghi più visitati dal turismo straniero e, anche per queste ragioni, il Venezia Football Club può essere un vero e proprio brand legato alle bellezze e al fascino di questo posto unico. 

Come è stata creata la terza maglia del Venezia?

Difficile trovare qualcosa di più veneziano: strisce orizzontali bianco-blu e colletto rosso. Un Venezia alla marinara quello rappresentato dalla terza maglia di gioco. Un completo prodotto da Kappa e disegnato dallo stilista Mirko Borsche. I colori riprendono proprio uno dei mestieri più famosi di Venezia, i gondolieri. Un lavoro che esiste solo nella città veneta, un mestiere secolare che – come scrive il club nel comunicato ufficiale di lancio – «solca da generazioni i canali di Venezia secondo una tradizione tramandata di padre in figlio, e sono connessi intrinsicamente con la città più bella del mondo».

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Presentato in un’occasione particolare

Il Third Kit del Venezia è stato svelato in un’occasione particolare. L’anteprima assoluta è avvenuta, infatti, durante uno degli eventi più attesi dell’anno: la Regata Storica lo scorso tre settembre. I modelli utilizzati non sono stati calciatori, bensì proprio veri gondolieri veneziani che l’hanno indossata mentre solcavano il Canal Grande. A prendere la parola uno di loro, Andrea Balbi presidente dell’associazione Gondolieri di Venezia, che si è sentito onorato di questo evento e ha ringraziato il club per aver pensato a loro:

«Siamo davvero onorati che la terza maglia ufficiale del club voglia essere un omaggio alla nostra storica divisa a righe bianche e blu. Forza Venezia».

La storia dei colori sociali del Venezia

inizia in tempi lontani è a dir poco complessa. In principio, infatti, quando il club viene fondato nel 1907 attraverso la fusione di due piccoli club cittadini la Costantino Reyer (rosso veneziano) e la Palestra Marziale (blu). Le prime maglie, quindi, sono frutto di questa fusione essendo rossoblu. Una scelta che parve subito avventata, anche perché uguale al Genoa, una squadra di calcio che rappresenta la città storicamente rivale (entrambe ex Repubbliche Marinare, entrambe porti). Dopo l’infelice abbinamento si cambia subito. Le divise modificate decidendo di adottare due colori che potessero rispecchiare al meglio Venezia. Si scelse il nero, per via delle gondole, e il verde che invece è un richiamo al colore dell’acqua della laguna.

Le maglie di questa squadra, quindi, per tantissimo tempo sono rimaste così, salvo  però per una stagione.

Nell’annata 1929/30, in piena epoca fascista, il Venezia non cambia solo colori sociali ma anche nome. Diventa SS Serenissima e adotta un colore totalmente rosso tipico della bandiera di San Marco. Chiusa la parentesi, il cambiamento definito avviene nel 1987. Una nuova fusione, l’AC Mestre confluisce nel Venezia. Nascono così gli attuali colori sociali: l’arancioneroverde. L’arancione, tipico della città di Mestre, si aggiunge ai colori già esistenti. Una scelta, per quanto originale, ancora oggi in grado di far nascere una contrapposizione tra tifosi tradizionalisti ed unionisti. Da un alto coloro che Venezia è Venezia, dall’altra colore che hanno accettato la fusione con la squadra mestrina.

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