Ogni 19 agosto dal 2010
si celebra la Giornata Mondiale della Fotografia. Conosciuta come l’ottava arte deriva dal greco photòs “luce” e graphìa “scrittura” e significa letteralmente “scrittura con la luce”. Nata ufficialmente nel 1826 fu solo il 19 agosto 1837 che accadde qualcosa di unico: per la prima volta nella storia l’uomo fu in grado di catturare un momento nel tempo e renderlo eterno grazie al procedimento di sviluppo delle immagini. Nonostante oggi fare foto sia un gesto quotidiano e banale, la fotografia rimane a tutti gli effetti un vero e proprio strumento sociale con cui comunichiamo ed interagiamo. Alcuni utili consigli per realizzare lo scatto perfetto e migliorare notevolmente la qualità delle proprie fotografie.
Il dagherrotipo
Si chiama dagherrotipia ed è stato il primo procedimento per lo sviluppo di immagini fotografiche ideato dal francese Louis Jacques Mandè Daguerre e dal suo socio Joseph Nicèphore Nicèpe. Lo sviluppo delle fotografie avveniva tramite un procedimento chimico che vedeva l’impiego di una lastra di rame su cui si posizionava elettroliticamente uno strato d’argento. Grazie ad una particolare esposizione alla luce di 15 minuti ed una specifica concentrazione di agenti come lo iodio ed il mercurio, iniziava il fissaggio chimico delle immagini sulla lastra. Il risultato, in versione primitiva della foto, il dagherrotipo appunto, aveva come limite quello della non riproducibilità.
Kodak: la rivoluzione della pellicola
Nel 1888 George Eastman diede un vero e proprio cambio di rotta alla fotografia brevettando un prototipo di fotocamera con rullino; il rullino Kodak appunto. La pellicola fotografica era una novità assoluta: flessibile, trasparente e realizzata in un materiale semplice, ovvero il triacetato di cellulosa o comunemente detto poliestere. La Kodak Camera con rullino già arrotolato al suo interno veniva venduta con lo slogan “Voi premete il pulsante, al resto pensiamo noi” che ne fece letteralmente schizzare le vendite, rendendo la fotografia accessibile al grande pubblico. Il resto è storia.
La fotografia oggi: come fare una foto perfetta?
Grazie all’incredibile progresso tecnologico avvenuto nell’ultimo decennio specialmente grazie ai social, gli smartphone sono ormai dotati di fotocamere con lenti quasi al pari di quelle montate sulle macchine fotografiche professionali. Vien da sé come “fare una foto” non sia più un gesto relegato alle occasioni speciali, quanto qualcosa di quotidiano che svolgiamo con estrema naturalezza. Si stima infatti che ogni giorno vengano scattate circa 93 milioni di foto grazie agli smartphone, foto che solo in percentuale irrisoria possono essere considerate ben fatte. Ma quali caratteristiche ha una foto fatta bene? Che criteri deve rispettare? Quali sono gli errori da evitare?
La regola della divisione in terzi e della composizione
Fare una foto significa a tutti gli effetti comporre qualcosa. Uno dei criteri base per ottenere lo scatto perfetto consiste nel seguire la regola della divisione in terzi. Si divide il campo ottico con 2 righe verticali e 2 righe orizzontali in modo da creare 9 quadrati uguali, suddivisi in 3 righe da tre quadrati ciascuna. Questa regola prevede di posizionare il soggetto della foto, persona, animale o oggetto di interesse sull’intersezione tra i quadrati su uno dei punti della griglia. Questo sistema creerà ordine e simmetria, andando a risaltare il soggetto.
Linee e geometria
Linee e simmetrie piacciono molto all’occhio umano che tende naturalmente a mettere in ordine ciò che osserva preferendo una certa disposizione geometrica. Un altro trucco per ottenere uno scatto professionale, oltre che corretto a livello di prospettiva, è quello di definire le line guida. La linea dell’orizzonte ad esempio o le linee oblique di un fascio di luce fanno seguite e messe in risalto, in modo da accompagnare l’occhio verso il focus della foto. Il soggetto d’interesse infatti si troverà o sulla linea o al temine della stessa, in modo da creare un binario che lo sguardo seguirà con naturalezza.
Togli il “rumore di fondo”
Una foto professionale non potrà mai essere tale se presenterà elementi di distrazione. Immortalare un mazzo di fiori posizionato su un tavolino ad esempio, per quanto semplice da fare richiede attenzioni specifiche. Una volta individuato il punto d’intersezione desiderato e l’eventuale linea focale, servirà eliminare tutto quello che potrebbe distrarre e creare confusione. Oggetti, cianfrusaglie, e accessori fuori tema sullo sfondo renderanno la fotografia cotica e cheap. Molto meglio creare una cornice pulita per il nostro soggetto, in modo da farlo risaltare senza doversi domandare quale tra gli oggetti presenti nella foto fosse quello che desideravamo fotografare.
La direzione della luce
Tra gli innumerevoli metodi per rovinare una foto il più comune è quello di scattare senza sapere da che parte provenga la luce. Che si tratti di luce naturale o artificiale, una conoscenza base di come la luce vada ad inficiare sul risultato finale di uno scatto è essenziale. Se intendiamo fotografare un soggetto all’esterno è chiaro che la luce del sole sia la prima cosa da osservare. Tra gli errori fatali che troppe persone commettono vi è la scelta di fotografare qualcuno a mezzogiorno, in pieno sole. L’assenza di perpendicolarità e ombre renderà la foto bruciata e piatta, priva di quella naturale tridimensionalità che si otterrebbe per lo stesso scatto al tramonto o all’alba.
Postproduzione
La foto perfetta
difficilmente esiste, ma migliorare gli scatti è assolutamente lecito, oltre che consigliato. Scaricare sul telefono una qualsiasi app di modifica delle foto consentirà in maniera pratica e intuitiva di apportare piccole modifiche tecniche alle immagini. Concetti come esposizione, saturazione, ombreggiatura e contrasto sono essenziali se si desidera migliorare le foto. Per postproduzione infatti si intende tutta quella serie di modifiche tecniche atte a migliorare quelle piccole sbavature a cui non siamo riusciti a porre rimedio in fase di scatto, ed è uno step importante da compiere.
Se le regole da seguire al fine di ottenere una foto perfetta sono tante, il fotografo pluripremiato Steve Mc. Curry, autore della celeberrima foto della ragazza afghana, ricorda spesso come il segreto stia nel seguire quelle regole avendo però la capacità di infrangerle quando sentiamo la necessità di farlo. Istinto e passione sono due dei perni sui cui l’arte della fotografia si muove da decenni, arte fatta per chi sa osare e cambiare continuamente il proprio punto di vista.