Un patto olimpico, in tutti i sensi. Moda e sport trovano la quadra e sanciscono l’accordo perfetto, coinvolgendo per la prima volta attivamente anche il gruppo del lusso LVHM che sarà il Premium Partner delle Olimpiadi di Parigi 2024. Esattamente un anno, il 26 luglio 2024 si apriranno le Olimpiadi che dopo cento anni torneranno nella Ville Lumiere per una edizione che si annuncia memorabile a basso impatto ambientale e con piena parità di genere tra i partecipanti.
Una convergenza incredibile
Si tratta di un accordo che può che considerarsi già da ora di successo. Basta guardare i numeri per rendersi conto della portata monstre dell’evento: saranno infatti attesi a Parigi quattro miliardi di spettatori, più di tredici milioni di visitatori e oltre ventimila giornalisti accreditati. Un palcoscenico unico che fungerà da vetrina a tutti gli altri marchi coinvolti.
Sono tanti infatti i marchi facenti parte al gruppo LVHM che saranno in prima linea durante le competizioni: l’azienda Chameut infatti si occuperà della realizzazione delle medaglie, mentre altre griffe come Dior, Louis Vuitton e Berluti produrranno le divise e il merchandising, di cui si prevedono chiaramente introiti considerevoli. Si aggiunge inoltre anche lo champagne, proveniente direttamente da una delle aziende produttrici più celebri di sempre, la Moët Hennessy.
Gli atleti scelgono il lusso
Si tratta di una svolta storica che sembra seguire un canovaccio ben specifico. Il rapporto tra gli sportivi e la moda infatti sembra stia mutando davanti ai nostri occhi. Come sottolinea Antoine Arnault, responsabile della comunicazione LVHM, adesso, a differenza di prima sono tanti gli atleti che siglano collaborazioni con brand di lusso, non limitandosi dunque più ai “classici” marchi dello sportwear. In tal senso sono due i casi più recenti, entrambi derivanti dal tennis. Carlos Alcaraz, brand ambassador Louis Vuitton, e l’italiano Jannik Sinner, il quale ha rinnovato la sua partnership con Gucci addirittura utilizzando (non senza polemiche) una borsa griffata del marchio toscano durante una partita al torneo di Wimbledon.
Ed è probabilmente questa la spinta che ha suggerito a LVHM ad entrare nel progetto olimpico. Durante la conferenza stampa si è infatti parlato di un corteggiamento molto lungo, durato quasi un anno, con cui la holding si assicurerà una visibilità davvero importante permettendo ai suoi marchi di districarsi in modi differenti con l’obiettivo di porre l’accento sull’artigianato e l’eleganza transalpina. Dior potrebbe avere un grande ruolo chiave in occasione della cerimonia d’apertura, mentre gli altri brand probabilmente si occuperanno di realizzare le divise delle varie autorità coinvolte. Prevista inoltre, – e questa è la notizia più importante -, una partecipazione attiva di circa quindici atleti i quali vestiranno le migliori creazioni delle maison del gruppo.
Le cifre dell’accordo
Sembra che la cifra dell’accodo pattuito tra LVHM e le Olimpiadi di Parigi sia circa 150 milioni di euro. L’investimento titanico da parte del gruppo ha sostanzialmente aiutato i Giochi a rimettersi in sesto in termini di conti, grazie all’indotto la macchina olimpica può navigare in acque sicure, forte di una solidità economica davvero importante. Non per nulla gli addetti ai lavori parlano addirittura del 96% del bilancio già messo in sicurezza, qualcosa purtroppo di quasi alieno in un periodo in cui è sempre più complicato anche per i grandi eventi trovare uno sponsor pilastro economico così consistente. Ci aspettano Giochi davvero imperdibili; pronti alla rassegna a cinque cerchi più cool di sempre?
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