Raffinatezza, sogno, lusso. C’è davvero tutto nella collezione Metaphoria di Piaget, presentata nella magica cornice della villa rinascimentale Il Salviatino sulle colline di Fiesole (Firenze) e incentrata appunto sul tema della trasformazione con una sapiente rilettura contemporanea degli elementi della simbologia naturalistica. Cinquantanove pezzi di sofisticata bellezza, tra cui spicca la grande tradizione tipica dell’heritage della casa di alta gioielleria coniugata all’urgenza di sperimentazione.
Una tradizione che continua
Tutti i pezzi della collezione seguono fedelmente quell’approccio che contrassegna da sempre il modus operandi di Piaget. Come nel 1969, anno della collezione-manifesto 21st Century Collection, anche in questa Metaphoria convergono degli elementi standard dell’alta gioielleria combinanati con dei materiali innovativi o completamente inaspettati. La collezione che ha l’intenzione di sottolineare la metafora dei simboli della natura e la sua relativa metamorfosi vuole omaggiare il suo cambiamento continuo. E proprio su questo fascino della trasformazione che si è concentrato Piaget, il quale ha diviso la nuova linea in due sezioni separate, Azureia e Beautanica, giocando con la forma e con il significato stesso dei suoi preziosi.
Come per magia infatti i collier diventano bracciali, le collane possono essere ribaltate e quindi indossate anche al rovescio, così come le pietre innestate su catene e anelli, rappresentano concretamente il concetto di mutazione.
«Sperimentazione, innovazione e allegria fanno parte del DNA della Maison – ha detto Benjamin Comar, CEO di Piaget – Fin dagli anni Sessanta, Piaget ha osato introdurre il corallo, il turchese e il lapislazzuli nell’orologeria e in standard di gioielleria è ancora al centro della nostra identità».
I pezzi forti della collezione
Tra gli item più rappresentativi spicca sicuramente la parure Aqua Summa, collana impreziosita dall’innestamento di aquamarine cerulee di pietra (oltre quattro carati) a fare da contraltare a diamanti e perle Akoya. Splendida inoltre anche la Mineralis, di un colore che rimanda alle sorgenti più splendenti dei fiumi montuosi. In questo prezioso gli specialisti di Piaget hanno abbinato la trasparenza del cristallo di rocca con zaffiri di un blu intenso che trovano la quadra grazie alle montature invertite. Al centro un bellissimo acquamarina taglio cuscino da 13,25 carati; la collana è abbinata ad orecchini e anelli. Meravigliosa anche Alata, dove la casa di gioielleria ha voluto giocare con la forma delle foglie, mutandole in collane, pendenti e orologi in diamanti, madreperla e oro. Su questo pezzo il centro è contraddistinto da un diamante da 2,23 carati, con un set completato con un orologio a polsino ricchissimo di dettagli, come attesta anche l’intarsio di madreperla e oro inciso.
L’attenzione sui particolari
Spicca inoltre tra le tante meraviglie anche l’anello Adrivea, ornato da un cabochon di acquamarina da 10,88 carati, con un quadrante tempestato di diamanti e reso ancora più prezioso da una ricchissima trama di pietre lucenti e zaffiri blu, tradotti in gioielleria da una cura maniacale verso i particolari più impercettibili ad occhio nudo.
A questo proposito è intervenuta Stèphanie Sivrierè, Direttrice Creativa della casa in una nota stampa:
«Il nostro obiettivo era enfatizzare i dettagli che richiamano alla mente fenomeni naturali, come lo scorrere di una cascata o i raggi del sole, suscitando al tempo stesso un’emozione particolare. I materiali che utilizziamo, dalle elitre degli insetti al legno pregiato, sono stati selezionati per conferire un elemento imprevedibile e vivo a un pezzo di alta gioielleria del ventunesimo secolo».
Una conferma dunque per uno dei brand più impattanti del mercato, capace di reinventarsi anno dopo anno pur mantenendo ben saldo il proprio credo non rinunciando mai al brivido di provare e sperimentare anche innovazioni coraggiose e lontane dalla propria comfort zone.
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