E’ il giorno in cui tutto è concesso, quello nel quale gli scherzi aleggiano nell’aria e con essi anche la paura di essere una delle possibili vittime dei burloni di turno. Parliamo ovviamente del 1° d’aprile, il giorno più goliardico dell’anno nel quale si ripete una trazione che affonda le radici nella notte dei tempi, tra riti romani e usanze ben più lontane. Ci sono infatti diverse versioni che raccontano della nascita del famoso “Pesce d’aprile” in auge non solo nel nostro Paese ma a livello internazionale. Scopriamo come nasce, perchè si chiama così e qualche altra piccola curiosità.
La storia del pesce d’aprile: tra festività romane e leggende classiche
Intorno al XVI secolo in Europa si era soliti festeggiare il capodanno tra il 25 marzo ed il primo aprile, in seguito alla riforma di papa Gregorio XIII questa ricorrenza fu però spostata al primo gennaio. Nacque, così, la tradizione di regalare dei pacchi vuoti proprio in occasione del primo giorno di aprile. Questa pratica fu riconosciuta come poisson d’Avril (“pesce d’aprile”, per l’appunto). Da questo momento in poi, stando alle ricostruzioni storiche, la tradizione prese via fino ad arrivare ai giorni nostri.
Altri racconti, invece, indicano l’inizio di questa curiosa tradizione, e dunque della storia del vero “pesce d’aprile”, ad una competizione di pesca tra Cleopatra e Antonio, il quale, per paura di perdere la sfida fece attaccare una preda all’amo prima ancora di lanciarla in acqua. Cleopatra accortasi di questa scorrettezza decise di agganciare all’amo del suo rivale (e amante) un enorme pesce rivestito con pelle di coccodrillo, in modo tale da causargli un grosso spavento.
La storia del pesce d’aprile, però, non si limita solo a questo
Con ogni probabilità, questa particolare ricorrenza, ricadeva negli stessi giorni di una delle più importanti festività della Roma imperiale: la festa di Hilaria. Si trattava di un giorno (il 25 marzo) dedicato alla dea Cibele o, ancor più precisamente, all’ultimo giorno delle festività dedicate proprio alla dea. Il 25 marzo era inoltre il giorno successivo all’equinozio di primavera, ovvero il primo giorno dell’anno in cui il periodo di luce è più lungo di quello della notte. La tradizione di questa goliardica ricorrenza, però, affonda le proprie radici anche nel mito di Proserpina (o Persefone in greco), la quale dopo essere stata rapita da Plutone viene cercata invano dalla madre, a sua volta ingannata da una ninfa.
Una gaudente tradizione internazionale
Dalla Scozia arriva un altro indizio per quella che può essere la ricostruzione delle origini del pesce d’aprile. Questa giornata è riconosciuta come Gowkie Day (dallo scozzese gowk: cuculo), durante la quale è nato uno degli scherzi più iconici di questa ricorrenza: attaccare un bigliettino alle spalle di un povero malcapitato con scritto “kick me“, giustificando così la scarica di calci che la vittima subirà. In Scozia, inoltre, il pesce d’aprile non si limita solo alla prima giornata del mese ma dura per ben due giorni, dando così la possibilità di liberare e sprigionare tutta la propria fantasia in termini di scherzi e burle.
Altre tradizioni arrivano dagli altri paesi anglosassoni, con il famoso “April fool’s day“, con riferimento alle storie e alle leggende dei folletti che erano soliti rubacchiare e fare dei piccoli dispetti. Arrivando fino alla punta atlantica del continente europeo, troviamo in Portogallo un’altra ricorrenza che la ricorda. In questo caso dura due giorni, iniziando già dal 31 marzo.
Lo scherzo è bello quando dura poco…
Oggi “festeggiare” il pesce d’aprile in cosa consiste? La tradizione vuole che in questo giorno non debbano mancare gli scherzi da fare ai propri amici o a qualcuno che sappia stare al gioco. Si tratta di una ricorrenza particolare e proprio per questo è giusto che non tutti possano apprezzarla. Rimane una tradizione estremamente popolare, molto amata dai bambini che, genuinamente e ingenuamente, si divertono con burle di poco conto che non devono mai travalicare il limite del bullismo. E’ particolarmente importante, dunque, spiegare bene loro quali siano i confini entro i quali rimanere. Tra scherzi, indovinelli, prese in giro e inganni si declinerà anche quest’anno, nel 2023, la giornata del pesce d’aprile. Con la speranza che regali e che strappi qualche sorriso senza mai scadere in qualcosa di spiacevole.