La sfilata della collezione prêt-à-porter Autunno/Inverno 2023-2024 di Giambattista Valli presentata durante la Paris Fashion Week ha forme pulite e colori assoluti, frutto di una chiara ispirazione a Josephine de Beauharnais, moglie di Napoleone Bonaparte. Nei capi si evincono le due anime della maison: la cultura francese e le sue origini romane.
In una location d’eccezione, ovvero il maestoso Palais De Tokyo
situato in Avenue President Wilson nel 16mo arrondissement, il set up a forma di semi cerchio appare fin troppo minimal, tuttavia le luci al quarzo che si accendono e si abbassano rievocano le opere dell’artista losangelino James Turrell, specializzato proprio in light art.I bijoux presenti nel défilé in Swarovski citano lo stile napoleonico, mentre sugli accessori spunta il micromosaico in omaggio alla città eterna; l’idea di partenza dello stilista non a caso è stato il mosaico “Les colombes de Pline” composto nel XIX secolo dall’artista romano Giacomo Raffaelli.
I primi abiti in passerella giocano sul contrasto tra bianco e nero, denim e flash di colori come le calze color blu elettrico e l’abito rosa acceso. Fin da subito si capisce che l’intenzione di Valli è quella di donare alla donna un’aria più casual. Una scelta che si evince anche dalle prime uscite, caratterizzate da capi in demin, giacche oversize, pantaloni capri – quelli con l’orlo sopra la caviglia – funzionali per dare un tocco frizzante e modaiolo alla mise.
“Sono rimasto affascinato dalla personalità di Josephine de Beauharnais, sposata a Napoleone, imperatrice per 5 anni, che poi si è creata un’altra vita”,
afferma lo stilista pochi attimi prima dell’inizio dello show.
L’estetica neoclassica dalle linee dritte, abiti quasi impalpabili, fiocchi e mantelline
per creare il sottile fil rouge che lega la collezione al mondo dell’Antica Roma. Ma nelle uscite successive si assiste invece a un cambiamento dei look che dà la possibilità alle modelle di lasciare i capi tipicamente streetwear concedendosi il lusso di indossare tailleur di tweed e di lana bouclé; il tessuto tanto amato da Mademoisselle Coco Chanel si trova sulla runway di Valli nella sua forma più luminosa grazie a fili metallici integrati nella trama. Da menzionare poi il grande plus della collezione: i robe manteau neri, oro e argento ai quali si aggiungono, grazie al tocco blu elettrico abiti con maniche spezzate.
Non mancano inoltre diversi completi a due pezzi composti da gilet e pantaloni a zampa che si prendono la scena seppur stridendo con il contesto e la location contemporanea dove è allestito lo show. I cappotti extra lunghi rasoterra, le tute e i miniabiti completano dunque la mise con l’obiettivo di raggiungere la grazia delle benemerite che frequentano la corte napoleonica.
In mezzo alle giovani mannequinnes spuntano modelli maschi vestiti con caffetani, tute e cappotti di tweed; la loro presenza è un omaggio a Rudolf Nureyev oltreché un segno di una moda sempre più genderless.
A completare la collezione
borse con medaglioni dai disegni immortalati come oggetti autentici esposti nei musei, le collane multi filo e i gioielli swarovski che ricordano lo stile napoleonico, contribuendo allo storytelling della sfilata. Riuscirà Valli a convincere pubblico e acquirenti? Lo scopriremo nei prossimi mesi.
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