Il galateo del primo incontro è ancora oggi l’ancora di salvezza per chi vuole essere sicuro di fare colpo al momento della presentazione. La psicologia spiega che bastano pochi secondi per farsi un’idea della persona che abbiamo di fronte. È la cosiddetta “prima impressione”, un giudizio che spesso diventa difficile da scalfire: per questo, il primo incontro è fondamentale. Le emozioni che trasferiamo all’altro durante le presentazioni condizionano il rapporto che si stabilirà con quella persona spesso in maniera irreversibile.

I manuali di psicologia spiegano le regole del bon ton

Conoscere le buone maniere non solo ci permette di non fare errori al momento delle presentazioni, ma ci rende più sicuri in questa delicata fase della vita sociale che spesso riguarda le occasioni più importanti e uniche della nostra vita, sia sentimentale che professionale. La disinvoltura nel primo approccio è determinante perché trasmette serenità e mette a proprio agio anche la persona che abbiamo di fronte.

“Come facciamo sentire l’altro” è uno degli elementi più importanti del primo incontro

Oggi più che mai viviamo in un’epoca in cui l’approccio con l’altro diventa un modo per capire come appariamo all’esterno; se siamo persone di successo, oppure no. Quindi, può capitare che ad un primo incontro, una persona ci giudichi prima di tutto in base all’attenzione e all’interesse che dimostriamo rivolgerle. Dunque mostrare all’interlocutore di apprezzarlo e di essere interessati a lui è elemento fondamentale per fare colpo.

Quali sono le regole per far sentire l’interlocutore apprezzato al primo incontro?

  • Non arrivare in ritardo all’appuntamento è la prima regola che mostra non solo la nostra affidabilità, ma anche il rispetto nei confronti della persona che stiamo per incontrare.
  • Guardare la persona negli occhi e sorridere è la seconda, fondamentale regola. Il nervosismo e la tensione che magari abbiamo accumulato durante la giornata sono sentimenti che non vanno scaricati sull’altro. Un sorriso sereno e affabile dimostra che siamo felici di incontrare la persona che abbiamo di fronte e che la teniamo nella giusta considerazione.
  • Pronunciare il nostro nome in maniera chiara per permettere all’altro di capire chi ha di fronte senza sforzo è un gesto di basilare educazione.
  • Dopo le presentazioni è importante porre delle domande all’interlocutore avendo cura di ascoltare le risposte con attenzione, guardando la persona negli occhi: lasciare che il nostro sguardo vaghi altrove è segno di disinteresse. Le domande da porre a chi abbiamo di fronte possono riguardare la sua attività, ma è molto efficace anche chiedere l’opinione su una questione o un’interesse comune.
  • Lasciare il telefonino in tasca con la vibrazione in modo che una chiamata non interrompa la conversazione è un’accortezza da prendere. Dare la priorità a una chiamata o addirittura a un messaggio è un pessimo segnale.
  • “Piacere di conoscerla” è un’espressione che va sempre evitata all’inizio dell’incontro. Infatti, non possiamo sapere se la conoscenza sarà piacevole oppure no: pronunciare questa frase ci può far apparire falsi. Il galateo insegna che, solo alla fine, dopo esserci intrattenuti con la persona, possiamo esprimere la frase “piacere di averla conosciuta”.

galateo bon ton presentazioni | Life&People Magazine

Qual è l’immagine giusta che dobbiamo trasmettere per fare colpo al primo appuntamento?

  • Adattare l’abbigliamento all’occasione non è solo sinonimo di bon ton, ma anche di intelligenza e capacità di stare al mondo.
  • Un aspetto curato nel trucco e nel look è importante, ma attenzione a non strafare. Dare l’impressione di voler stare al centro dell’attenzione non è un bel segnale da lanciare.
  • La stretta di mano deve essere moderata, quindi né troppo debole né troppo vigorosa.
  • Le distanze sono importanti: di fronte a un’altra persona dobbiamo rispettare una distanza di 45 – 70 centimetri, per permettere al nostro interlocutore di restare nella sua confort zone e non sentirsi invaso dalla nostra presenza.

Quando siamo di fronte a una persona che non conosciamo e non sappiamo come comportarci possono nascere situazioni imbarazzanti. Ecco alcune regole fondamentali:

  • Quando si viene presentati a qualcuno in una situazione formale, bisogna attendere che l’altra persona accetti la presentazione e tenda per prima la mano. Solo allora si può procedere alla stretta di mano pronunciando il proprio nome e cognome.
  • E’ l’uomo che si presenta alla donna. Si fa un’eccezione se l’uomo è un religioso o un’autorità di primo piano: in questi casi è la donna che si rivolge per prima.
  • I giovani si presentano alle persone più anziane.
  • L’autopresentazione è consigliata nelle sedi di lavoro, ma non al di fuori dell’ambiente lavorativo. Ad un party, in casa di qualcuno, è sempre meglio presentarsi a chi non si conosce attraverso l’intermediazione di un’amicizia comune.
  • Quando si è invitati in casa di qualcuno è buona norma salutare prima il padrone di casa, quindi il suo partner, e poi gli invitati che si conoscono.

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Le regole del galateo ancora oggi ci tendono la mano

Fin dal Cinquecento le persone hanno sentito l’esigenza di sapere esattamente come ci si deve comportare. Il galateo, l’insieme delle norme delle buone maniere, è diventato un sapere imprescindibile soprattutto per la nuova classe sociale borghese che si preparava a conquistare la società. Il primo galateo fu pubblicato nel 1558 grazie a Monsignor Giovanni Della Casa. La sua opera, pubblicata postuma, si intitolava “Galateo overo de’costumi” e raccoglieva tutte le buone usanze che fino ad allora non erano scritte. Il trattato ebbe un enorme successo e inaugurò una fortunatissima letteratura sul tema, fiorente ancora oggi.

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In particolare, i manuali d’etichetta rivolti alle donne sono un genere letterario molto amato: uno dei primi e più famosi è “La gente per bene” della Marchesa Colombi (1877). Vent’anni dopo, divenne un best seller “Come devo comportarmi?” di Anna Vertua Gentile. Anche la grande Matilde Serao nel 1900 scrisse un manuale di buone maniere: “Saper vivere”. Oggi, l’autrice di un celebre manuale di etichetta moderno è “Bon Ton” del 1984 firmato dalla giornalista Lina Sotis. Del resto, le regole dell’etichetta non sono immutabili ma si evolvono costantemente al perenne inseguimento dei cambiamenti sociali e del nostro modo di vivere.

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