Il puro jazz batte il pop rock ai Grammy Awards 2023. Come abbiamo mai visto infatti, i nostri Maneskin – favoritissimi della vigilia – hanno dovuto cedere il passo nell’ambitissima sezione “Best new artist” alla statunitense Samara Joy, cantante classe 99 nata nel Bronx e divenuta celebre grazie al disco “Linger Awhile”, premiato anche nella categoria “Miglior album vocale jazz”, fattore che le ha consentito di vincere così in tutte e due le categorie in cui era stata nominata. Ma chi è Samara Joy? Come è avvenuto il suo exploit? Scopriamo qualcosa in più riguardo alla jazzista che ha beffato la band romana nella pregiosa rassegna di Los Angeles.

L’approccio con il mondo della musica e il primo album

Un tipo di infanzia, come spesso capita con tutti gli artisti, fin da subito nel segno della musica quella di Samara Joy. La cantante infatti, cresciuta nel Bronx, ha intrapreso un percorso di studi in una delle migliori scuole di musica degli Stati Uniti, la Fordham High School for the Arts al Purchase College. Ma tante influenze le sono arrivate direttamente dal nucleo famigliare. i nonni Elder Goldwire e Ruth McLendon guidavano infatti il gruppo gospel stanziato a Philadelphia The Savettes; il padre invece ha cantato in tour con Andrae Crouch. In casa Samara cresce a pane e Stevie Wonder, George Duke, Luther Vandross e Chaka Khan. Tutte personalità che influenzeranno e non di poco il suo stile.

Chi è Samara Joy Life&People MagazineNel 2021, a seguito della sua laurea con lode pubblica il suo album di debutto, chiamato semplicemente “Samara Joy”, prenderà parte poi al musical di Broadway denominato “Women of color”. Nello stesso anno ottiene immediatamente il titolo di “Miglior nuova artista” assegnatole dal Jazz Times.

L’exploit di “Linger Awhile”

In pochissimo tempo Samara si mette sulle spalle tutto il movimento jazz mondiale, facendosi spazio grazie a un approccio elegantissimo e con una vocalità morbida e vellutata che rimanda in modo inequivocabile alla lezione di due giganti del genere, pensiamo ad esempio a Sarah Vaughan ed Ella Fitzgerald.

Chi è Samara Joy Life&People MagazineLa fatica discografica impressiona per raffinatezza e per non contenere dei brani inediti bensì dieci standard del jazz affrontati in modo strettamente personale, tra cui spiccano i passaggi “Can’t Get Out Of This Mood” e “Guess Who I Saw Today”. Secondo la critica la cantante nel suo lavoro ha confezionato un album fuori dal tempo ma estremamente indispensabile capace di dare una nuova linfa ai capolavori del jazz pur rispettando tutta le sacralità del caso. Oltre alla grande solidità musicale ha catturato l’attenzione grazie un’estetica molto particolare e riconoscibile, come testimoniano i numerosi shooting a cui ha preso parte in tempi recenti.

La prima jazzista su Tik Tok

Ma non finisce qui. A Samara Joy va anche dato il merito di essere riuscita a portare un genere colto come il Jazz su Tik-Tok, la piattaforma social più usata dai giovani. Ad oggi la cantante conta quasi 292.000 follower, con oltre due milioni e mezzo di like complessivi nei suoi post. Tra i suoi seguaci figurano tantissimi giovani facenti parte della Generazione Z, i quali stanno conoscendo il fantastico mondo degli standard jazz proprio attraverso i suoi contenuti. Una viralità inaugurata grazie a un video in cui la musicista interpreta, in piena pandemia “Take love easy” di Ella Fitzgerald affiancata dal Professore Pete Malinverni T. I suoi festeggiamenti alla Penn Station per i Grammy Awards ripresi dalla sorella hanno generato una interazione clamorosa, raggiungendo la bellezza di quattro milioni di visualizzazioni.

Chi è Samara Joy Life&People MagazineProprio per questo motivo Joy è considerata la “Jazzista di Tik-Tok”, un tipo di etichetta tutt’altro che dispregiativa. Proprio grazie al suo contributo infatti tanti giovanissimi hanno scoperto un mondo prima sconosciuto e soprattutto recepito in tempi recentissimi come qualcosa riservato alle fasce d’età più adulte. Ma la musica è di tutti, Jazz compreso: la storia di Samara insegna.

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