Natura, avventura e curiosità che vanno a braccetto con crescita, consapevolezza e reciprocità: turismo responsabile significa guardare al futuro con un occhio di riguardo, più cosciente. Viaggiare in modo responsabile prevede un approccio che pone la massima attenzione per l’ambiente e per la cultura del Paese visitato, e un viaggiatore che sceglie questa modalità di esperienza, sceglie di essere quanto più meticoloso nelle proprie azioni, cercando di aver cura dei luoghi di destinazione, in modo quasi divinatorio. Un focus particolare merita il concetto di reciprocità: il turismo responsabile coinvolge operatori turistici, viaggiatori e comunità locali, saldamente legati da un rapporto basato sull’equità in cui le esigenze di ognuna di queste figure sono riconosciute, rispettate e preservate, senza alcuna forma di abuso.
Turismo responsabile significa aggiungere valore e mai toglierlo
Un’incredibile industria che porta con sé infinite possibilità, ma numerosi aspetti spesso vengono trascurati: a differenza del turismo di massa, il turismo responsabile pone al centro del viaggio la responsabilità sociale del turista, che è tenuto ad essere, in ogni comportamento, la migliore versione di sé, per se stesso e per gli altri. Rispettare e preservare la cultura del popolo ospitante, sostenere e incentivare lo sviluppo economico del Paese, non alterare gli equilibri dell’ambiente, sono i punti cardine fondamentali per vivere un’opportunità che punta sull’informazione e sulla sensibilità.
Differenze tra turismo responsabile e turismo sostenibile
Nel linguaggio comune la differenza tra turismo responsabile e turismo sostenibile è solo una sfumatura e i termini spesso risultano quasi sinonimi, ma in realtà la parola responsabilità è carica di un’enfasi che sta a sottolineare un processo di fondamentale importanza: l’assunzione di un atteggiamento oculato e la restituzione dei risultati degli impegni presi.
Il concetto di responsabilità si estende fino alla comprensione di due verità essenziali: la prima vede la possibilità di essere chiamati a rispondere delle proprie azioni e/o omissioni, e la seconda vede la capacità degli individui e delle organizzazioni di agire in modo da fare la differenza. Rispetto al turismo sostenibile, inoltre, il turismo responsabile non si concentra esclusivamente sulle precauzioni, ma pone un accento particolare anche sulla valorizzazione sia culturale, che gastronomica, che economica, del luogo ospitante.
Consigli per praticare un turismo responsabile
Spostarsi in luoghi lontani porta con sé la possibilità non troppo remota di ritrovarsi in territori la cui popolazione nativa non è affatto dotata di sensibilità ambientale, anzi. Tuttavia, assumere un atteggiamento critico potrebbe rivelarsi tutt’altro che utile: dare il buon esempio, al contrario, potrebbe essere molto più costruttivo, seppure non nell’immediato: la sensibilizzazione è un processo lungo. Consumare pasti e dormire in posti a gestione locale significa dare grande opportunità, che, se abbinata ad una buona dose di umanità e empatia, può diventare molto preziosa: le strutture potrebbero peccare nel servizio qualche volta e la condivisione di disagi e suggerimenti vis a vis piuttosto che tramite una fredda recensione, potrebbe risultare un’idea migliore.
Probabilmente spesso lo si fa senza neppure rendersene conto, viaggiare durante la bassa stagione turistica di una località, significa sostenerla quando ne ha più bisogno, e non solo: essendo dimezzato l’afflusso, l’esperienza sarà molto più rilassata. Per ultimo, ma non da meno, il rispetto attraverso piccoli gesti: prima di fotografare qualcuno, chiedi sempre il permesso; prima di avvicinarti ad un animale selvatico, accertati di non spaventarlo.
Guarda anche – Città più economiche da visitare in Europa: quali sono e dove si trovano?