Nonostante il Natale sia per definizione un momento di comunione e affetto, per molti le feste sono un vero e proprio fattore di stress. E non solo per la folle corsa al regalo, per gli addobbi e per l’allestimento del menù. No, a Natale non siamo tutti più buoni: tra i commenti maligni dei parenti, la pressione dell’essere all’altezza delle aspettative e il terrore di salire sulla bilancia dopo essere sopravvissuti a decine di pranzi e cene luculliane, la tensione può essere decisamente pesante. Ma perché rinunciare ai piaceri del Natale per la paura di quello che arriverà dopo – ossia la temutissima dieta dopo le feste?
In fin dei conti, il giudice più severo non siamo che noi stessi. Dopotutto, il Natale non è nient’altro che sedersi a tavola, degustare e celebrare l’essere insieme: un momento di convivio dove vale davvero la pena fare il sacrificio? A rispondere non siamo solo noi, ma la stessa scienza: ricorrere a diete drastiche subito dopo Natale non è solo inutile, ma è controproducente. Oltre a compromettere lo spirito natalizio, infatti, la minaccia della diet culture non avrà altro effetto che rovinare il metabolismo del corpo e creare complesse ansie sociali.
Buoni propositi per l’anno nuovo: accettarsi. Esagerare a Natale non è tabù
La domanda di rito è sempre e una sola: come smaltirò i chili presi tra cenone della Vigilia, pranzo di Natale e Santo Stefano? L’anno non è ancora finito e già in cima alla lista dei buoni propositi c’è quello di ritrovare la linea, anche e soprattutto se durante le feste non ci si è goduti il momento e ci si è trattenuti a tavola. Come si spiega questo atteggiamento ipercritico?
Sarebbe facile puntare il dito contro Internet, i social media e tutti gli standard di bellezza inarrivabili che la cultura pop del ventunesimo secolo ha imposto alla società (e alle donne in particolare). Ma la triste realtà dei fatti è che la vera motivazione dei sensi di colpa post-natalizi siamo noi stessi e le nostre insicurezze. Che lo si accetti o meno, mangiare – e perché no, abbuffarsi – durante il Natale è del tutto normale. Il cibo, nella cultura mediterranea così come in centinaia di altre in tutto il mondo, è da sempre un potentissimo aggregatore e strumento di convivialità: la tradizione dei banchetti in occasione delle festività risale agli albori dell’umanità, affondando le radici nelle usanze dell’Antica Grecia e dell’Impero di Roma. Concedersi la gioia di un pasto abbondante non era solo considerato legittimo, ma doveroso per celebrare a dovere la divinità o l’occasione in questione.
Perché dunque farsi remore oggi?
Figli dell’era del giudizio, dei commenti anonimi e del body shaming, oggi siamo allenati a prevenire le malignità auto-precludendoci ciò che ci fa stare bene. Ignorando, però, la cosa più importante: sacrificarci a discapito della nostra felicità non è di certo un atteggiamento sano. E non solo a livello psicologico, – andando a minare la nostra autostima e autoaccettazione -, ma anche a livello fisico.
Addio alle diete folli dopo le feste: peggiorano il metabolismo
Per molti una dieta ferrea o un allenamento intenso non sono più un modo per prendersi cura del proprio corpo, ma uno strumento di punizione per ovviare i sensi di colpa derivati da qualche normale – e legittimo – sgarro. Specie nel periodo immediatamente successivo alle feste di Natale, infatti, le palestre si riempiono di un esercito di pentiti in cerca di redenzione, pur non essendo davvero colpevoli di alcun crimine. Allo stesso modo, molti altri iniziano diete fai da te a dir poco folli, magari a base di sola frutta o verdura o addirittura tendenti a un vero e proprio digiuno.
Niente di più sbagliato. Oltre a minare irrimediabilmente la propria sicurezza e l’accettazione del proprio corpo, infatti, convincersi di aver fatto qualcosa di “sbagliato” concedendosi qualche lusso a Natale è semplicemente deleterio per la propria salute mentale e fisica. Se da un lato instilla in noi l’associazione cibo-senso di colpa (la stessa che, nei casi più gravi, genera casi di anoressia o bulimia), da un punto di vista più prettamente scientifico va a compromettere la funzionalità del nostro metabolismo, rallentandolo.
Anzi, nutrizionisti esperti sostengono che concedersi di sgarrare durante Vigilia, Natale, Santo Stefano e Capodanno (quattro giorni in totale) non altera l’equilibrio della nostra alimentazione. Certo, un occhio di riguardo e una certa attenzione nel consumo di cibo e alcolici è più che dovuto, ma ciò che davvero compromette la nostra salute sotto le feste sono proprio le diete folli e i regimi di allenamento che ci imponiamo subito dopo, spesso improvvisati.
Guida a un detox post-natalizio sano
Digiunare da oggi a Capodanno non elimina le calorie assunte a Natale, anzi. Non dando al corpo le giuste sostanze per la sua purificazione, rischia di bloccare il metabolismo e creare danni ulteriori alla digestione. Allo stesso modo, è sconsigliata una dieta a base di sola frutta o sola verdura: offrendo al corpo solo zuccheri o sole sostanze vegetali non si fa che accentuare il disequilibrio creato durante le feste. Al contrario, per riprendersi dalle feste nel modo più corretto, la soluzione migliore resta quella di seguire la propria routine alimentare, consumando piatti semplici e completi e accompagnandoli con qualche passeggiata all’aria aperta. Promemoria per l’anno nuovo? Mangiare durante le feste non è reato: ce lo meritiamo.