Con l’autunno che entra nel vivo, con le temperature che si abbassano, il tè torna ad essere una delle bevande più utilizzate e amate dalla popolazione di tutto il mondo, grazie a un gusto rilassante e soprattutto delle proprietà benefiche praticamente senza eguali. Ricchissimo di minerali, povero di calorie, fonte di antiossidanti e nutrienti utili a combattere i radicali liberi (per intenderci: le cellule che ossidano le molecole per farle invecchiare), l’infuso è oramai è un vero proprio must per tutte le occasioni e necessità. Ma quali sono le sue migliori caratteristiche? Passiamo in rassegna le tipologie e i principali benefici e le proprietà del tè.
Le tipologie più richieste sul mercato: il tè nero e il tè rosso
Sono essenzialmente quattro le tipologie di tè più acquistate negli ultimi anni, tutte con proprietà essenzialmente diverse e adatte per determinate fasce di orario. Il tè nero, ad esempio, potrebbe essere l’infuso più idoneo per coloro che vogliono cominciare la giornata con un grande sprint non servendosi, o meglio non abusando, dell’apporto “aggressivo” della caffeina. Basta mettere a confronto due numeri: una tazza di tè nero contiene circa mg di caffeina, mentre quella di caffè ben 175 mg. Non tutti sanno però che una tazza di tè rilascia “dosi” di caffeina anche nelle ore successive, garantendo dunque un effetto di energia molto più duraturo.
Il tè rosso è invece decisamente il partner in crime perfetto per chi ha intenzione di voler perdere peso, in quanto praticamente privo di calorie e quindi alleato per fronteggiare la ritenzione idrica. La forte presenza di composti astringenti aiuta poi in modo determinante la digestione. Il suo sapore è perlopiù terroso, probabilmente per via delle sue complicate fasi di lavorazione. Ma il rooibos, altra terminologia per indicare il rosso, compie anche una importante azione antivirale a antibatterica, sostenendo il nostro sistema immunitario in caso di virus o infezioni vario genere. Può essere inoltre utilizzato anche come antispasmodico in caso di fastidi digestivi o altre complicazioni intestinali, pensiamo ad esempio alla coliche.
Il tè verde e il tè bianco
Il tè verde è la tipologia di infuso con una quantità di antiossidanti maggiori che combattono i radicali liberi, non per nulla è un elemento comune anche nei prodotti di bellezza o di cosmesi; alla stregua del rosso, anche il tè verde favorisce il consumo di energia. Secondo diversi studi accelera in modo rilevante il metabolismo degli zuccheri e dei grassi, rendendo più semplice la diminuzione del perso corporeo. Attenzione però a prendere questa caratteristiche troppo alla leggera; è infatti consigliato non superare le tre tazze al giorno: un abuso potrebbe comportare degli effetti indesiderati come nausea, tachicardia e aumento della pressione sanguigna. Per gustare il tè verde più buono è probabilmente necessario puntare sui prodotti giapponesi, come ad esempio il sencha, ovvero la varietà più consumata nella terra del Sol Levante, ottenuta grazie alla cottura a vapore delle foglie, poi arrotolate ed essiccate.
Il tè bianco è invece per molti considerato un vero e proprio apripista verso gli altri tipi di infusi grazie al suo gusto poco invasivo e certamente più delicato rispetto a quelli citati in precedenza. Come il verde, anche questo tipo di tè è particolarmente indicato nei prodotti di bellezza per l’elevata componente di antiossidanti. Alcuni lo definiscono “tè della bellezza” in quanto non solo non macchia i denti, ma li aiuta e li rinforza con spiccate sostanze antiinfiammatorie. Ma non finisce qui. I polifenoli del tè bianco agiscono in modo positivo sul cervello (proteggendolo dall’invecchiamento e dalla demenza) e sulla pelle, mentendola per quanto possibile giovane. In questo caso il Paese di riferimento è la Cina, con quattro varietà da provare: Tra le quattro varietà: Pai hao Yin Zhen, l’iper conosciuta Pai Mu Tan, lo Shou Mei e il Gong Mei.
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