Le elezioni politiche del 25 Settembre, verranno ricordate per sempre come un momento di svolta per la politica del nostro Paese. Dopo 76 anni di storia repubblicana, l’Italia ha la sua prima donna premier. Giorgia Meloni, carismatica leader di Fratelli d’Italia, è riuscita in un’impresa che nessun altro membro del gentil sesso nostrano, prima di lei, era riuscita a compiere. Si tratta di un risultato oggettivo, che va oltre alle preferenze, alla destra o alla sinistra. Alla luce dei risultati elettorali, c’è però chi contesta il fatto che la presenza di una donna a capo del Governo italiano possa in qualche modo rappresentare un traguardo per il genere femminile. Sono infatti emerse, dal mondo femminista, proteste in merito.
Giorgia Meloni, Capo di Governo: nessuna prima di lei
La leader di fratelli d’Italia è riuscita in pochi anni ad ottenere un grande consenso superando, – questa volta – , persino la Lega di Salvini che pure negli scorsi anni aveva portato il suo partito a risultati sorprendenti. Dalla sua parte una coerenza e un carisma da leader che hanno contraddistinto la sua campagna elettorale. Giorgia Meloni si è guadagnata la vittoria con una linea precisa, a tratti dura, in direzione del rilancio del nostro Paese a livello internazionale anche a scapito di quell’Unione Europea tanto odiata e dalla quale la Meloni ha sempre voluto prendere le distanze.
Per il resto, la Meloni ha stuzzicato l’elettorato di destra con i suoi comizi taglienti, senza filtri, come quello proposto in Spagna agli elettori di Vox. Niente presunta “teoria gender” nelle scuole, sì alla famiglia tradizionale, no alla violenza islamista, no alla grande finanza internazionale. Proprio sul tema, delicatissimo, dei diritti civili, ma anche sulle ambigue posizioni sull’aborto si gioca una partita cruciale: è davvero possibile, a questo punto, definire la vittoria della Meloni come un trionfo per il femminismo?
Cosa significa la vittoria di Giorgia Meloni per il femminismo
C’è una corrente di femministe che ripudia la presenza di una donna come Giorgia Meloni a capo del nostro Governo e del suo pensiero politico. Secondo numerosi commentatori e commentatrici la sua vittoria annunciata alle elezioni rappresenta in realtà una vero problema. Il femminismo di oggi, infatti, si batte strenuamente per i diritti delle minoranze, che oggi in molti vedono in pericolo. Cosa accadrà in materia di immigrazione, da questo momento in poi? Quali potranno essere le speranze per il tanto atteso DDL Zan, che lo scorso anno è stato affossato in Senato?
Una donna al potere non basta per definire “femminista” un trionfo alle urne. Serve, al contrario, molto di più: quello di cui si sente la necessità è una nuova classe politica realmente progressista, che sia aperta al cambiamento e alla diversità. Giorgia Meloni come Presidente del Consiglio rappresenta per molti un passo indietro, se non addirittura un ritorno ai tempi bui del fascismo di Benito Mussolini.
Nessuno tocchi il diritto all’aborto
Dopo quello che è successo negli Stati Uniti, i timori del mondo intero (soprattutto quelli dei paesi in mano a governi di destra) è che si possa rendere la vita impossibile alle donne che vogliono abortire. Giorgia Meloni, da questo punto di vista, ha parlato chiaro e tondo: non c’è la volontà di abolire la legge 194. Tuttavia, la leader di FdI ha dichiarato di volerla rafforzare nelle parti in cui la legge parla di “tutela sociale della maternità”. Ciò significa, che essa si è impegnata a garantire alle donne incinte tutte le risorse sociali ed economiche necessarie per evitare un’eventuale interruzione di gravidanza. Le sue parole in merito:
“Non intendo abolire la legge 194. Non intendo modificare la legge 194. In che lingua ve lo devo dire? Voglio applicare la legge 194, aggiungere un diritto: se oggi ci sono delle donne che si trovano costrette ad abortire, per esempio perché non hanno soldi per crescere quel bambino, o perché si sentono sole, voglio dare loro la possibilità di fare una scelta diversa, senza nulla togliere a chi vuole fare la scelta dell’aborto.”
Saranno solo promesse?
Sono tanti gli interrogativi aperti, cosa accadrà sarà soltanto il tempo a dircelo. Giorgia Meloni si appresta a guidare il nuovo esecutivo a capo della coalizione di centrodestra: non resta che aspettare per vedere se riuscirà a mantenere fede al programma elettorale e a dare risposte concrete ai tanti problemi del Paese.
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