Siamo naturalmente portati a pensare al concetto delle nozze come ad un evento immutabile, con rigide caratteristiche e con una ritualità difficile da poter cambiare. I primi elementi a venirci in mente sono l’abito bianco della sposa, lo scambio degli anelli in chiesa, il lancio del bouquet. Ovviamente, questo rappresenta solo il rito cristiano e cattolico dell’evento. Come organizzare diversamente un matrimonio ebraico ed una cerimonia dal forte impatto visivo ed emotivo oltre che di immenso valore simbolico?

matrimonio ebraico come organizzare Life&People Magazine

La cerimonia del matrimonio ebraico: un rito antichissimo

Più di ogni altro tipo di cerimonia religiosa simile, questo tipo di celebrazione vanta un significato particolarmente simbolico e una serie di caratteristiche specifiche che ne determinano l’innegabile fascino. La funzione è infatti ricca di specifiche usanze e rituali che vanno avanti da millenni, o perlomeno fin da quando riti del genere siano stati riportati dalle sacre scritture.

La componente religiosa

Banalmente, non è possibile celebrare un matrimonio ebraico se i due membri della coppia appartengono ad un credo che sia diverso da quello dell’ebraismo. Anche se può accadere che venga celebrato da alcuni rabbini, a livello religioso un matrimonio fra una persona di religione ebraica e un’altra professante un altro credo non può essere considerato valido in alcun modo. Conditio sine qua non affinché la cerimonia possa effettivamente avere un valore è che la persona non ebraica decida di convertirsi all’Ebraismo. La motivazione è importante: risulta infatti necessario che la coppia porti avanti, in modo fedele, la tradizione ebraica e che tramandi alla sua prole il credo e tutto il bagaglio culturale di questa suggestiva religione monoteista.

Il divieto del sabato

Siamo abituati ad essere invitati a matrimoni di sabato mattina o pomeriggio, una scelta non casuale che gli sposi di norma fanno per non disturbare gli invitati e assicurarsi che siano presenti e che non debbano lavorare. Questo, tuttavia, non può accadere con un matrimonio ebraico: il “shabbat”, cioè il sabato, è infatti il giorno sacro per gli ebrei e corrisponde al riposo assoluto rispetto a qualunque tipo di attività. Non è dunque possibile organizzare la cerimonia nella finestra temporale che va dal tramonto del venerdì al tramonto del sabato. Inoltre, vige il divieto assoluto di organizzarla in occasione delle altre festività ebraiche, come la Pasqua e le ultime tre settimane d’estate.

matrimonio ebraico come organizzare Life&People Magazine

Il grande giorno

Una volta scelta la data sarà necessario consegnare all’Ufficio Rabbinico i documenti che serviranno per compilare la Ketubà, ovvero il contratto matrimoniale. Quest’ultimo verrà firmato e benedetto proprio in occasione del matrimonio. Molto importante sarà inoltre il rito della Tevilà, il bagno simbolico nel corso del quale la sposa dovrà immergersi in una vasca d’acqua per purificarsi e dare dimostrazione a Dio di essere pronta a iniziare una nuova fase della propria vita.

La cerimonia

Quando tutto sarà pronto, sposi e invitati si recheranno presso la Sinagoga, la chiesa ebraica, o in alternativa in un altro luogo scelto insieme al rabbino per la celebrazione delle nozze. Il “sì” gli sposi lo pronunceranno vestiti di bianco (l’uomo di norma indossa il kittel, un particolare tipo di tunica) al di sotto di uno speciale baldacchino chiamato chuppah.

matrimonio ebraico come organizzare Life&People Magazine

Contrariamente al matrimonio cristiano, non è previsto (necessariamente) lo scambio degli anelli: gli sposi piuttosto beveranno dallo stesso calice un vino consacrato per la cerimonia. Una volta fatto ciò, il rabbino leggerà sette benedizioni per la coppia da un secondo calice e sarà responsabilità dello sposo poggiarlo a terra e romperlo, con un calcio ben assestato. Quest’ultimo gesto è profondamente simbolico e ha un significato preciso: sta infatti ad indicare che nessuna cerimonia può definirsi lieta dopo la distruzione di Gerusalemme e la diaspora del popolo ebraico in giro per il mondo.

La festa

Terminato il rito, arriva finalmente il momento dei festeggiamenti. In questo caso non c’è una grossa differenza rispetto ai matrimoni che conosciamo: questo sarà infatti il momento per divertirsi e celebrare questa importante giornata con amici e parenti, fra cibo e danze allegre. L’unica grande differenza è un altro piccolo gesto che di norma caratterizza la festa: ad un certo punto, infatti, le sedie degli sposi sono sollevate e si chiede loro di reggere i lati dello stesso fazzoletto bianco. Un gesto che suggella la loro unione e il loro amore puro, unico, appassionato. Per tutta la vita.

Guarda anche – Manuela Vanni: “Un matrimonio da sogno? Armonia, eleganza e raffinatezza”

Condividi sui social