Due indizi fanno una prova. Il futuro della musica internazionale guarda chiaramente al ritorno dell’house, specie quella declinata anni Novanta. Il contributo del recente singolone di Beyoncé “Break my soul” e soprattutto l’ultimo album di Drake “Honestly, Nevermind” stanno tracciano la nuova via. Ripercorriamo i tratti salienti della storia della musica house, uno dei generi più divertenti e seducenti in assoluto.

Storia musica house Life&People Magazine

Le origini

L’house music muove i suoi primi passi nella metà degli anni Ottanta, direttamente dai club di Chicago. Non per nulla la denominazione house deriva da Warehouse, celeberrimo locale della metropoli statunitense che aveva nel suo interno il dj resident Frankie Knuckles, anche noto come The Godfother of House e oggi riconosciuto a tutti gli effetti come l’inventore dello stile. Knuckles ebbe l’intuizione – accogliendo la lezione del precursore David Macuso alla fine dei Settanta – di intraprendere nuovi esperimenti musicali come il beat matching (portare allo stesso tempo due dischi girati consecutivamente per poi passanre da uno all’altro senza alcuna interruzione), espandendolo sempre di più nel corso degli anni con innesti vocali soul e con il mix di pattern di drum machine.

Storia musica house Life&People MagazineL’anno di nascita ufficiale del genere – cruciale per la storia della music house – mette tutti d’accordo: il 1983, quando l’etichetta discografica Imports Etch comincia a vendere in modo convenzionale la denominazione “musica house“. La prima casa discografica interamente dedicata sarà invece la Trax Records, fondata nel 1985. Tra i primi successi spiccano pezzi cult come “On and On” (1984) di Jesse Saunders (ricordato come il primo lavoro house ufficiale della storia) e “Set It Off” (1985) di Walter Gibbons.

L’esplosione

Nel 1986 il genere è in continua espansione in tutto il mondo, anche se non riconosciuto in modo unanime sotto il termine “House“. Se negli States “Can’t Turn Around” di JM Silk svetta alla numero uno della tanto ambita classifica Billboard, nella stessa annata spopola nelle discoteche “Move Your Body” di Marshall Jefferson, il primo brano commercialmente importato verso il vecchio continente. In ambito europeo non a caso il primo Paese ad accorgersi seriamente dell’approdo dell’house è il Regno Unito. Proprio qui nel 1987 “Jack Your Body” di Steve Hurley arriva alla prima posizione della UK Chart.

Holywood Bardolino Life&People Magazine lifeandpeople.itL’anno successivo, il 1988, è invece quello dell’esplosione totale, con protagonisti gli statunitensi Inner City (Detroit) e i britannici S’Express. A loro è dovuta l’entrata effettiva nell’universo mainstream. In grande auge anche il producer Todd Tenny, autore di hit clamorose come” Can You Party”, “A Day In The Life”, “Bango” e “Weekend”, oltre che di altri passaggi famosissimi come “String Of Life” di Rhythim is rhythim. Nel frattempo, come spesso capita con le tendenze musicali, nascono anche diversi sottogeneri dell’ house music, pregni di influenze provenienti da mondi differenti: dall’acid house, imbastita con sonorità appunto acide scaturite dal synth roland TB-303, o l’hip-house, mix con l’hip-hop rappresentato a pieno per esempio da “I’ll House You” dei Jungle Brothers.

Gli anni Novanta

L’intera decade degli anni Novanta è ricordata oggi come un vero e proprio periodo d’oro. Non mancano quasi ogni settimana infatti serate nei club dedicate esclusivamente a quel tipo di sound così coinvolgente, ammiccante ma anche seducente e irrefrenabile. Negli ultimi dieci anni del millennio infatti l‘house si fonde in modo perfetto con un altro genere, denominato Eurodance, fondato soprattutto sull’utilizzo di chiare, potenti e orecchiabilisime linee melodice, dispiegate da cantanti, la maggior parte di genere femminile.

Storia musica house Life&People MagazineSarà anche il periodo della “specializzazione”, con la nascita di discoteche improntate esclusivamente su questo e su altri generi vicini o affini. Infinita la lista delle canzoni rimaste impresse nella memoria collettiva: da “Rhythm is a Dancer” degli Snap a “Please Don’t Go” di Double U passando per “What is Love” di Haddaway o per “The rhythm of the night” di Corona. I giovani impazziscono, scatenandosi nella dance floor non solo ballando ma anche cantando tutte le hit mandate dal dj. Anche nei Novanta, esattamente come accadde negli Ottanta, insieme al filone mainstream emergeranno nuovi sottogeneri e influenze. Tra queste impossibile non citare l’impatto della garage house (ancora più melodica), della latin house (con Lou Vega portabandiera) e, soprattutto, del Frech Touch, stile che mescola l’house con inflessioni nujazz e Funk che vede come monumenti i Daft Punk o gli Africanism.

Storia musica house: la mossa di Bob Sinclair

A livello strettamente commerciale, la musica house non è mai sparita veramente dai principali strumenti di diffusione, tra tutte ovviamente le discoteche. Tuttavia per buona parte dei primi anni 2000 il genere è rimasto orfano di rappresentanti di livello, fino a un punto di svolta messo a referto da un componente proprio degli Africanism, Bob Sinclair, che si ritaglia il giusto spazio pubblicando le tracce da lui prodotte e soprattutto brandizzando se stesso, organizzando per la prima volta in ambito mainstream dei Dj Set spettacolari, pensati per mettere l’artista (in questo caso lui) al centro.

Bob SInclar, Da fine anni '90, Chris Le Friant, questo il vero nome di Bob Sinclar, è sempre rimasto lassù.Life&People Magazine lifeandpeople.itI suoi set diventati quindi dei veri e propri live, dove il DJ non è nascosto in qualche anfratto del locale bensì posizionato su un vero e proprio palcoscenico con luci led e maxi schermi. Da questa mossa troveranno successo tantissimi DJ Producer: da David Guetta a Benny Benassi, passando poi per i più giovani Calvin Harris o Avicii. Addirittura i Black Eyed Peas, a sorpresa, nel 2009 pubblicano “THE E.N.D”, quinto disco in studio che abbandona le sonorità tipiche del rap sposando un approccio molto incentrato verso la cassa dritta e l‘house, raccogliendo un successo incredibile grazie a hit di traino come “I Gotta Feeling”.

Storia musica house Life&People MagazineOggi dunque l’house, insieme a tanti altri sottogeneri vicini derivanti dalle più svariate contaminazioni, occupa un ruolo di primissimo piano sul panorama musicale, sia in studio che live. Quanto fatto da Drake e Beyoncè, lascia prevedere adesso una nuova ondata di successo, con protagonisti anche esponenti del mondo urban all’interno di un genere che funziona da sempre proprio per la sua forza più grande, ovvero quella di sprigionare l’energia più pulita in assoluto: la libertà.

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