Quelli che stiamo vivendo sono per eccellenza degli anni di transizione. Sta cambiando radicalmente il nostro rapporto con gli altri, con noi stessi, con il lavoro e anche con la sessualità. Perché, dunque, facciamo sempre meno sesso? Potrebbe sembrare una domanda assurda, in apparenza, visto quanto è per noi importante la sessualità. Eppure, sembra che piano piano il paradigma stia cambiando e le persone stanno iniziando ad abbandonare abitudini a cui erano avvezze, sesso compreso.
Anche il sesso è un costrutto sociale?
Lo stimolo alla sessualità è qualcosa di insito dentro di noi, fin da quando siamo bambini. Di questo ci raccontava fra le fine dell’800 e gli inizi del ‘900 il padre della psicanalisi, Sigmund Freud. Il toccarsi da soli, il provare piacere, è qualcosa che tutti noi proviamo almeno una volta anche quando siamo molto piccoli. Spesso si pensa che la sessualità sia una caratteristica che sviluppiamo da adulti, ma la verità è che esistono azioni o comportamenti che da bambini semplicemente non ricolleghiamo alla sfera, per così dire, intima. In un mondo dove tutto è sessualizzato, dove da ogni parte appaiono cartelloni con donne e uomini svestiti che ci invitano, sensualmente, ad acquistare i loro prodotti, ci sentiamo in qualche modo obbligati a pensare al sesso. Un certo tipo di attivismo transfemminista, tuttavia, sta cercando di superare questo concetto.
Esistono, oggi, molte persone che si definiscono asessuali, ovvero che non percepiscono attrazione fisica e sessuale nei confronti degli altri. Dare per scontato anche un concetto apparentemente banale come il sesso, dunque, ha delle implicazioni più profonde di quello che potremmo pensare.
Gli scienziati confermano: facciamo sempre meno sesso
La comunità scientifica concorda riguardo al fatto che le nostre abitudini sessuali, ormai, non sono più quelle di un tempo. Fermo restando che nessuno nega che il sesso sia una parte fondamentale delle nostre vite, le modifiche che la pandemia e i social network hanno portato nella nostra quotidianità ci hanno spinto sempre di più a riconsiderare il rapporto con esso. Parlando del tema, la ricercatrice Tsung-chieh Fu ha commentato:
Non possiamo dichiarare con certezza quali possano essere i fattori alla base di questo calo generalizzato dell’attività sessuale. Nelle persone più giovani potrebbe giocare un ruolo importante l’aumento nell’uso dei social network e dei videogiochi, attività che portano via tempo al sesso.
Non è raro, in effetti, sentire parlare di fidanzate che si sentono trascurate dalla loro controparte maschile, eccessivamente impegnata di fronte allo schermo di un computer o di un dispositivo. Ma il problema non ha genere: anche le troppe ore passate in rete possono avere un effetto controproducente per l’attività sessuale, occupando uno spazio temporale fin troppo ampio o alzando eccessivamente le aspettative dei partner. Su Instagram, ad esempio, siamo portati a vedere costantemente corpi perfetti e fisici invidiabili: sono immagini patinate che creano un immaginario tossico, capace di modificare profondamente il nostro livello di libido. Se non ci sentiamo abbastanza all’altezza rischiamo persino di compromettere la nostra performance a letto, con evidenti effetti negativi anche sulla soddisfazione della nostra controparte.
Il ruolo del Covid
Non c’è dubbio che anche la pandemia abbia giocato un ruolo in tutto questo, seppure non per i motivi che si potrebbero pensare. Sebbene la quarantena ha aiutato i partner a passare più tempo insieme, è pur vero che le ore di clausura forzata molto spesso i membri delle coppie le hanno dovute passare con i figli nella stanza accanto. C’è inoltre un tema importante di disturbi di ansia e di depressione che hanno contribuito a renderci meno propensi, in generale, alle attività che prima ci davano piacere.
Il tema del rough sex
C’è infine un argomento particolarmente delicato legato ad un genere di pratica sessuale, molto diffuso soprattutto fra i maschi fra i 18 e i 29 anni. Il “sesso duro” (questa la traduzione dall’inglese) è una pratica che include dominazione, insulti e un certo tipo di violenza che se in alcuni stimola il desiderio in altri (particolarmente nelle donne) sortisce l’effetto opposto. Il sesso, in generale, è un’esperienza positiva se soddisfa entrambi, e soprattutto se è consensuale al 100%: se uno dei due elementi manca, è ovvio che qualcosa nell’ingranaggio debba essere riparato. Il fatto è che questi problemi tecnici, se così li vogliamo chiamare, sembrano ormai essere all’ordine del giorno.
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