È stato il simbolo dell’emancipazione femminile e negli anni è cambiato insieme alla società. Il costume da bagno accompagna le vacanze degli italiani da oltre un secolo e insieme al beachwear detta la moda spiaggia della bella stagione. Chi ha fatto del costume da bagno il suo più grande successo è il brand Arena che nei suoi cinquant’anni di storia ha vestito gli amanti del nuoto e i campioni olimpici.
Il marchio Arena: 50 anni di storia del costume più celebre del mondo
Correva l’anno 1972 e a Monaco tutto era pronto per le Olimpiadi. Le gare erano iniziate e quell’anno il mondo del nuoto conobbe solo un nome: Mark Spitz. Il suo fu un vero trionfo senza precedenti: sette ori in una sola Olimpiade e sette record mondiali. Horst Dassler, imprenditore e figlio del fondatore di Adidas, si trovava a bordo vasca quando il campione statunitense vinse l’ennesima medaglia. Fu allora che ebbe l’intuizione: creare un’azienda di costumi da bagno per gli sport acquatici.
Nacque così Arena, un marchio che celebra i successi del nuoto e valorizza attraverso il costume da bagno lo stile di vita dei grandi campioni. Innovazione, autenticità, passione e responsabilità: questi i valori che il brand ha consolidato in questo mezzo secolo di vita. Dietro ogni costume da bagno firmato Arena c’è la ricerca e la scelta dei tessuti, lo spirito di squadra, l’impegno nella sostenibilità e l’amore per il nuoto.
Sulla scia del successo di Spitz, nel 1973 Arena lancia la sua prima collezione di costumi da bagno dedicata agli atleti
Comodo, funzionale e dalla tecnologia innovativa, il costume da bagno “Skin Fit” creato ad hoc per i nuotatori professionisti si rivela un successo. Pesa solo 18 grammi e il suo design studiato per l’attività agonistica in acqua si adatta perfettamente al fisico degli atleti per consentire loro di avere una prestazione ottimale durante gare e allenamenti. Arena inizia così il suo business nel settore swimwear.
Arena dedica un’intera collezione di costumi alle nuotatrici nel 1974
Anche il costume da bagno “Shane Gould” risponde alle necessità delle atlete in acqua e ne definisce la silhouette. Sull’onda del successo, Arena decide di lanciare la prima linea di accessori: occhialini e cuffie con il logo del brand diventeranno famosi e riconoscibili in vasca anche da lontano sugli spalti. Cresce così l’interesse per gli sport acquatici e il marchio Arena punta tutta la sua strategia di business sull’engagement con gli appassionati del nuoto, mettendo sotto contratto i campioni olimpici. I brand ambassador saranno la punta di diamante della storia del costume da bagno targato Arena.
Dall’italiana Novella Calligaris agli statunitensi Furniss e Hall, Arena crea la sua prima Elite Team per sponsorizzare i nuovi costumi da bagno per professionisti
Nel 1988, in occasione delle Olimpiadi di Seoul, Arena accresce il suo network nel mondo del nuoto e senza esitazioni acquista un nuovo membro per la sua Hall of Fame di campioni: Matt Biondi, anche lui pluri-medaglia oro in una sola Olimpiade e primo a stabilire un record inferiore ai 49 secondi nei 100 metri stile libero. Gli atleti sponsorizzano la qualità dei capi del marchio e gli amanti degli sport acquatici si affidano al valore di Arena.
All’inizio degli anni Novanta Arena lancia un nuovo costume da bagno, “AquaRacer”,
realizzato con un tessuto in grado di ridurre l’attrito con l’acqua e di facilitare i movimenti in vasca. Nel frattempo il brand arricchisce la sua squadra di nuotatori reclutando nuovi talenti, fino ad arrivare agli anni Duemila quando Arena diventa sponsor tecnico esclusivo della Federazione Italiana Nuoto e della Federazione Italiana Triathlon. La collezione dei costumi da bagno si fa sempre più numerosa e al passo con le nuove innovazioni tecnologiche: “X-Flat”, “Powerskin” e “X-Glide” segnano l’inizio di una nuova generazione di costumi da bagno da indossare per le competizioni ad altissimo livello. I costumi si fanno più sottili, più lisci e più leggeri; hanno un’ottima vestibilità ed elasticità; si asciugano velocemente e sono attenti all’ambiente.
Nel corso dei cinquant’anni, al costume intero si affianca il costume da bagno full-body,
che ripercorre in maniera innovativa la storia del waterwear. Da maggio Arena ha lanciato la sua nuova collezione di costume da bagno “Diamond”, che debutterà ai Campionati del Mondo FINA di Budapest dal 17 giugno al 3 luglio. Il brand vuole unire passato, presente e futuro, celebrando lo spirito di squadra e la tecnologia avanzata dei costumi racing in fibra di carbonio. Ai capi swimwear si aggiungono gli accessori high performance e i look da bordo vasca dallo stile elegante e sportivo.
Ma come è cambiato nella storia il costume da bagno?
Fino alla Seconda Guerra Mondiale sulle spiagge e alle competizioni braccia, gambe e collo erano coperte, soprattutto per le donne. I bikini fecero la loro prima apparizione negli anni Cinquanta, la società stava cambiando e da allora ebbe inizio il processo di emancipazione femminile anche nel mondo dello swimwear. La pelle veniva scoperta progressivamente e negli anni Sessanta il topless fu la vera rivoluzione della libertà giovanile. Fu allora che lo stilista Rudi Gernreich disegnò il monokini, un costume da bagno che lasciava completamente scoperto il seno. Una provocazione che destò scandalo, ma che aprì la strada a nuove creazioni. Dallo slip a vita alta al tanga, dal reggiseno con la coppa o a triangolo, il bikini è adatto ad ogni forma e bodyshape.
Per le amanti degli anni Novanta il tankini è il capo perfetto da sfoggiare in spiaggia,
mentre per chi è indecisa tra il costume intero e il due pezzi, il trikini è la giusta soluzione che fa tendenza. Dal topless sulle spiagge di Ibiza al burkini per le donne musulmane, il costume da bagno ha segnato la storia dell’emancipazione femminile, ma anche gli uomini hanno visto cambiare il beachwear dedicato a loro: al boxer si affianca lo slip e il perigamba. Ognuno può scegliere quanta pelle mostrare al sole e quale costume da bagno indossare per avere un look sempre alla moda anche sulla spiaggia.
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