In questo 2022, la missione delle Fondazioni Symbola, Hubruzzo e Carsa, è investire su una serie di progetti tech sui piccoli comuni italiani. In particolare, il fine di questi enti è aiutare con il supporto tecnologico i piccoli centri e le aree montane, distanti dalle città e paesi più grandi e, perciò, considerati ai margini della modernità. Il progetto coinvolge Officina Italia, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), l’Unione Nazioni Comuni Comunità ed Enti Montani (UNCEM), il Touring Club Italiano, la Fondazione Cariplo, la Coldiretti e Legambiente. Tutti questi enti si sono uniti al fine di dotare di progetti tech i piccoli comuni. Così sarà garantita la loro sopravvivenza e il loro inserimento nel mercato.

Salvare i piccoli centri dall’estinzione con la tecnologia

Sono 44 i progetti che serviranno alla salvaguardia dei comuni. Si agevoleranno questi piccoli centri negli ambiti più disparati, attraverso il comun denominatore della tecnologia. L’obiettivo primario è impedire l’estinzione di centri pieni di antiche tradizioni, storie uniche e inconfondibili, culture millenarie che i suoi abitanti hanno conservato e promosso nel tempo. La loro è un’esistenza cristallizzata nel tempo. Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, tesse le lodi di questa Italia ai margini del progresso:

“I centri più piccoli sono spesso stati visti come un luogo minore destinato inevitabilmente all’estinzione. Nel grande mosaico di un’economia a misura d’uomo, come recita il Manifesto di Assisi, le 44 tessere presentate in questo rapporto dimostrano come spesso proprio in queste realtà territoriali minori si concentra un’idea d’Italia che è quella di cui il mondo ha anche bisogno”.

Progetti Tech comuni ai margini Life&People Magazine

Salvaguardare l’unicità di questi comuni ai margini

Fondamentale all’interno della missione è mantenere integra l’unicità di questi paesini. Renderli noti, farli uscire dall’anonimato e dall’emarginazione, ma senza dimenticare che sono retaggi di storie e culture di un’Italia che non c’è più e che merita di essere valorizzata. Così Sergio Galbiati, presidente della Fondazione Habruzzo, si esprime sull’intento della sua stessa associazione, nell’ambito di questa comune missione rinnovatrice:

“La nostra fondazione, che attualmente aggrega gli imprenditori — punta di diamante dell’imprenditoria abruzzese — è una cosa abbastanza unica. Ci siamo ritrovati riconoscendo l’importanza di testimoniare perché facciamo impresa buona che crei valore e che trattenga e attragga intelligenze e che quindi rappresenti un’unità progettuale su un territorio martoriato negli ultimi anni”. 

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A ciascun comune il suo progetto tech

Ogni comune ha delle potenzialità che vanno esaltate e cui bisogna dare risonanza. Per questo motivo, ogni centro avrà la sua app apposita e il suo progetto tech. Per ricercare la manodopera in campo agricolo, vi è il progetto Humus Job che vuol ridare dignità al lavoro nei campi, selezionando i lavoratori più idonei, in base a competenze e richieste, che potranno essere assunti in aziende agricole nelle vicinanze. Oppure progetti relativi al vino in luoghi ricchi di vigne.

antichi borghi in Europa Life&People Magazine LifeandPeople.itQui, attraverso macchinari, sarà velocizzata la produzione locale, consentendo a queste piccole realtà di divenire competitive. Per l’ambito culturale e turistico, in modo da facilitare la conoscenza e la viabilità in queste zone poco note, vi è l’App MuseOn. Nata a Bologna nel 2016, ha superato i 300mila utenti, divenendo la guida multimediale numero 1 in Europa, ed è l’ideale per conoscere la storia di questi piccoli e nascosti centri abitati. I progetti coinvolgono la rete idroelettrica, laboratori scolastici, applicazioni per acquistare beni e servizi, consentendo uno scambio tra realtà più grandi e più piccole.

Una tecnologia che fa evolvere

I piccoli centri, coinvolti in questa missione tech, troveranno il loro spazio all’interno del mercato, potranno progredire e farsi strada nella modernità proprio grazie alle tecnologia, ma sempre nel rispetto della loro personale unicità. Sui progetti tech e sull’idea alla base così si esprime Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci:

“Le esperienze presentate in questo rapporto sono la testimonianza che nei piccoli Comuni, spina dorsale dei nostri territori, si sperimentano le soluzioni più innovative che vanno nella direzione della collaborazione con le comunità locali per rispondere alle crisi del nostro tempo anche in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.

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Le parole della ministra Mara Carfagna

I 44 comuni vincitori saranno premiati con 500 milioni, atti all’istituzione di servizi e di infrastrutture necessarie al loro sviluppo. Non mancheranno, inoltre, dei fondi per le isole minori, perché non vengano tagliate fuori dalla “fiumana del progresso”, come direbbe lo scrittore verista Giovanni Verga. Conclude Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale:

“Si tratta di interventi che raggiungeranno una platea di almeno 2 milioni di persone e avranno come priorità il rafforzamento dei piccoli ospedali, l’introduzione di servizi di infermeria e ostetricia di comunità, infrastrutture per l’elisoccorso, assistenza domiciliare agli anziani». Questo bando si somma a quello per le farmacie rurali presenti nei centri con meno di 3mila abitanti; è stata poi finanziata , la manutenzione straordinaria delle strade delle aree interne. Insomma, il lavoro che stiamo cercando di impostare rovescia la logica con cui finora l’Italia ha guardato le aree meno sviluppate. Non più territori condannati al sottosviluppo e meritevoli al massimo di qualche risarcimento, ma luoghi dove si può accendere un secondo motore di sviluppo, che affianchi e potenzi la cosiddetta locomotiva del Nord”. 

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