Dopo il grande successo della serie tv Netflix Bridgerton e la scelta per il sontuoso tema del Met Gala 2022 “The Gilded Glamour”, la tendenza del corsetto e la moda regencycore ritornano alla ribalta. Anche le passerelle delle grandi firme si lasciano ispirare da questo stile, tra passato e presente, tipico dell’età vittoriana, che suscita amori e dissapori.  Capo d’abbigliamento indispensabile per molti secoli e al passo con le tendenze; subisce diverse variazioni nel corso del tempo per poi sparire quasi del tutto. Eccolo tornato tra i must have di stagione tanto da vederlo protagonista sul red carpet più ambito di New York. 

Tendenze corsetto met gala 2022 Life&People Magazine

Storia ed evoluzione del corsetto

Il suo utilizzo si diffonde in Europa a partire dal XVI secolo, in particolare durante l’epoca Vittoriana (stesso periodo al quale è ispirato il tema del Met Gala 2022, ovvero la moda del Gilded Glamour). Serviva per modellare le forme e le curve delle donne, schiacciando il seno e sollevandolo e stringendo ai minimi termini il girovita, per esaltare la sinuosità dei fianchi e raddrizzare una postura spesso incurvata. Indossato, raramente, anche degli uomini, nelle sue forme primordiali sembrava essere un capo davvero scomodo, che costringeva la figura e limitava una giusta respirazione. Le prime fonti certe, però, della comparsa del corsetto nella storia del fashion, risalgono al 2000 a.C, nelle rappresentazioni delle donne cretesi; un capo, in questo caso, indossato sopra gli indumenti, e non come intimo, come avviene sulla statuta della dea serpente. 

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L’origine del termine è datata al 1300, dal francese antico e possiede la stessa radice della parola “corpo”; un indumento che sta a stretto contatto con la forma fisica, ecco perchè bustino (perchè ricopre il busto) può essere considerato un valido sinonimo. Sin dalla sua comparsa, il corsetto si divide in due importanti categorie; quello da biancheria intima e quello come vero capo d’abbigliamento da accessoriare. Con il termine “stays”, infatti, usato soprattutto in Inghilterra tra il 1600 e l’inizio del XX secolo, si fa riferimento ad un corpetto da porre sopra gli abiti e privo di stecche, molto più comodo rispetto agli altri. Oggi il cosiddetto bustino, ha anche finalità mediche, posturali e correttive per particolari patologie invalidanti per la schiena. (Qui la storia completa).

Tendenze corsetto met gala 2022 Life&People Magazine

Sedicesimo e Diciassettesimo secolo

Famoso nella corte francese del 1500 grazie a Caterina de’ Medici; tutte le donne copiarono e diventò una vera e propria moda, stretto, allungato e indossato sotto i vestiti ufficiali, tanto indispensabile per modellare la figura femminile quanto insopportabile da indossare. Larghe spalline, lunghezze fino alla vita dava forma alle sottane. Un capo d’abbigliamento simbolo di costrizione che oggi cambia e snatura le sue origini diventando sinonimo di ribellione e trasgressione. 

La prima rivoluzione anti-corsetto firmata Coco Chanel

È il 1916 quando la stilista francese scopre e utilizza il tessuto che la renderà famosa in tutto il mondo; il jersey. Grazie a lei i corsetti vengono aboliti dal guardaroba femminile, favorendo abiti più comodi e gonne più corte che mostrano la caviglia (considerata un’oscenità fino a poco tempo prima). Un nuovo prototipo di donna che veste il famoso trittico firmato CC; gonna, cardigan e pullover. La prima ricomparsa dei bustini è datata nel 1947 grazie a Christian Dior e il suo tanto discusso New Look con gonne a corolla e corsetto. Chanel/Dior, una delle faide, se così può essere intesa, nella storia della moda; corsetto si? Corsetto no?

 met gala 2022 Life&People Magazine

I corsetti del Met Gala 2022

Il tema Gilded Glamour comprende nel dress code l’utilizzo di corsetti, piume, gioielli e tutto ciò che esiste di pomposo che sia sinonimo di sfarzo e ricchezza. La lista degli invitati che hanno scelto il bustino per interpretare questa fantasiosa moda è lunga; tra questi Evan Mock in Head of State, Laura Harrier in Victor Glemeud, Maisie Williams in Thom Browne, Billie Eilish in Gucci, Sydney Sweeney in Tory Burch, Paloma Elsesser in Coach, Lenny Kravitz, Precious Lee in Altuzarra e Blake Lively in Atelier Versace. Un capo non solo per il red carpet; le ultime tendenze insegnano che il classico bustier sta benissimo indossato sopra a camicie, abiti svolazzanti ma anche su semplici tubini per un effetto super wow e sensuale. Ne esistono di ogni tipo; in pelle, in raso, in velluto, con supporti o senza, con zip, chiusure maschio/femmina o bottoncini. 

 Life&People MagazineTante le proposte del fashion luxury e del fast fashion. Da simbolo di aristocrazia e ricchezza, oggi diventa capo democratico che accomuna i gusti di tutte le modaiole del mondo. Impossibile non averne uno nell’armadio, perché ricordiamocelo; la moda passa, ma… ritorna sempre. 

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