Il talento innato dello stilista Gianni Versace raccontato da Tony di Corcia, torna in libreria con il nuovo volume: “Gianni Versace. Il giovane favoloso”. Pubblicato dalle Edizioni Clichy, sono centoventi le pagine che raccontano i primi passi del grande stilista, il ragazzo appassionato ai tessuti che ha un sogno preciso: entrare nel mondo della moda.

Gianni Versace Tony Di Corcia Life&People Magazine

Photos © Fondazione Gian Paolo Barbieri

Giornalista e scrittore, innamorato della comunicazione Tony di Corcia ripercorre l’inizio della carriera di Gianni Versace

Racconta l’epifania di un talento straordinario, innato. L’enfant prodige capisce subito che l’istruzione ordinaria non gli appartiene, ma la priorità è dedicarsi al suo talento, inseguire il suo sogno… insomma fare del propria vita un’opera d’arte, come direbbe d’Annunzio. E allora spazio alla scalata verso il successo: gli inizi nella sartoria della madre a Reggio Calabria, la conquista di Milano, l’Italia… il mondo intero. Abbiamo incontrato Tony, giornalista e scrittore a Roma, dove, ha rilasciato in esclusiva ai lettori di Life&People Magazine questa intervista ed alcuni dettagli della sua ultima fatica.

Gianni Versace Tony Di Corcia Life&People Magazine

Tony di Corcia: “Il giovane favoloso” è il suo terzo libro su Versace. Perché ha sentito l’esigenza di ritornare a scrivere su questo personaggio?

I motivi sono tanti. Innanzitutto per me parlare di Versace è come parlare della mia giovinezza, di un momento bello luminoso della mia vita. Io ho conosciuto Versace intorno ai 15-16 anni e l’ho amato subito, lo ammiro tuttora. Da uomo del sud, poi, conosco bene quella sensazione di chi vive in un posto che sta stretto e desidera qualcosa di più, desidera andare altrove per esprimersi. Un uomo che parte da Reggio Calabria armato del suo sogno e della sua abitudine alla bellezza e va alla conquista di Milano, dell’Italia, del mondo; credo sia un esempio straordinario da raccontare e condividere. Quest’anno, inoltre, ricorrono i 25 anni dalla morte di Versace, una tragica morte di un simbolo del mondo. E soprattutto perché quando la casa editrice Clichy me lo ha chiesto non ho saputo dire di no: mi piace moltissimo, amo i loro cataloghi, le loro collane soprattutto la Sorbonne di cui fa parte il mio libro. A me piaceva già come lettore, pubblicare con loro è una grande soddisfazione.Gianni Versace Tony Di Corcia Life&People Magazine

“Gianni Versace. Il Giovane favoloso”… da dove nasce questo titolo?

Stavo per scrivere il mio terzo libro su Versace ero deciso a raccontare una parte meno conosciuta della sua vita, prima che diventasse il mito che tutti conosciamo. Volevo raccontare questo ragazzo pieno di talento, capace di grandi sorprese che ha rivoluzionato il mondo della moda: in un minuto ho pensato a questo titolo “Il giovane favoloso”, prendendo in prestito quello del film di Mario Martone su Giacomo Leopardi, che ben rendeva l’idea. Al mio editore è piaciuto molto e, quando mi ha detto che potevamo usarlo sono stato molto contento.Gianni Versace Tony Di Corcia Life&People Magazine

Lei descrive in maniera dettagliata l’infanzia di Versace, come se quel periodo raccontasse più della fama dello stilista e più ancora della tragica morte…

Lui era straordinario già da bambino, già nei primi anni di vita ha dimostrato di essere unico. Ha capito che la scuola intesa come istituzione tradizionale centrale non gli serviva, che non poteva dargli nulla di più. Sua madre che lo conosceva molto bene sapeva che era destinato ad altro. Non a caso lo ha ascoltato quando lui le ha detto che la sartoria era superata e che bisognava passare alla boutique. Lui ha capito con quasi 20 anni di anticipo che cosa sarebbe successo a livello internazionale. Ha capito da Reggio Calabria che l’industria sartoriale sarebbe diventata fondamentale per la moda. Quindi comincia la rivoluzione: il punto vendita donna, poi uomo. Versace sapeva cosa desiderano le donne e quali le cose più belle, più nuove da proporre.Life&People Magazine

Un talento puro, forse difficile da gestire, un rapporto complicato con la scuola, la gioia dei primi esperimenti nella sartoria della madre. Un giovane ribelle che ha realizzato il suo sogno.

Una storia che può ispirare tanti giovani talenti?

Sì certo. Soprattutto può aiutarli a inseguire i propri sogni. Io volevo proprio dimostrare come il genio nasce genio. Dimostrare come in nuce, come si direbbe in latino, Gianni Versace aveva quella genialità innata. In un momento così difficile per tutti i giovani credo possa essere interessante leggere di un ragazzo che ha realizzato il suo sogno: Gianni Versace ha capito di possedere un dono e ha dedicato la sua esistenza a questo talento, non lo ha sciupato, anzi lo ha messo al servizio di tutti noi. Nell’infanzia lui era già un genio, precoce e come tutti i geni ovviamente è passato attraverso momenti di grande ribellione come appunto il rapporto conflittuale con la scuola.

Nasce una curiosità: meglio seguire le proprie inclinazioni senza  tenere conto delle valutazioni altrui?

In effetti la ribellione contro la scuola mi appartiene molto: ho iniziato a fare il giornalista a 15 anni, per due mesi non andavo a scuola perché mi chiudevo nelle redazioni in cui lavoravo. I miei professori mi consideravano una schiappa… col senno di poi devo dire che non mi è andata proprio male. Questo per dire che è importante la scuola ma è altrettanto importante credere nel proprio sogno: non è sempre follia come invece tutti ci fanno credere. “Studia, trovati un lavoro serio” sono frasi che molti di noi si sono sentiti dire. Qualcuno le ha ascoltate e magari ha perso l’opportunità di essere felice esprimendo se stesso e il proprio talento, altri invece sono andati dritti per la loro strada e sono stati premiati innanzitutto dal piacere di fare un lavoro appagante e una ricompensa straordinaria. Insomma inseguire il proprio sogno è stupendo richiede grande impegno, grande determinazione, abnegazion, se si realizza la soddisfazione è infinita. Life&People Magazine

Versace è stato il re dei contrasti, il ribelle fuori dagli schemi che ha fondato un nuovo, moderno concetto di bellezza, che cosa resta oggi della sua lezione?

Della sua eredità stilistica resta tutto. Continuano a copiarlo tutti, molti vanno a pescare intuizioni sue e lo “citano senza nominarlo”. Lo fa moltissimo anche sua sorella Donatella Versace e tanti la criticano per questo. Secondo me è giusto, perchè non utilizzare le intuizioni  geniali del fratello? Resta assolutamente attuale il suo linguaggio. Anche i più giovani vogliono tutti le spille da balia dorate di Versace, vogliono comunque tutti la “medusa”. Significa che le intuizioni sono state così forti che attraversano il tempo.

Tony di Corcia | Life&People Magazine LifeandPeople.it

Tony Di Corcia © Beatrice Fernandes de Souza

Una moda senza tempo, intuizioni trasformate in attualità. La storia appassionante di un bambino ribelle che conquista il mondo della moda con le sue idee rivoluzionarie. Un viaggio pieno di entusiasmo che Tony Corcia ci ha fatto rivivere e, grazie al quale non bisogna mai smettere di sognare.

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