La voce di Pamela Prati arriva afona e avvolgente; inconfondibile anche quando filtrata da una cornetta telefonica. “Sto passeggiando a Villa Borghese (parco nel cuore della Capitale, ndr)”, ci dice la famosa showgirl italiana, una delle grandi protagoniste dello spettacolo italiano tra teatro, televisione, cinema e moda. Ho bisogno di stare a contatto con la natura per riprendere forza in questo periodo così difficile. Io sono vaccinata e ho fatto il booster di richiamo perché dobbiamo uscire da questa situazione. Un dramma per tutto il mondo, anche per i lavoratori dello spettacolo. Lasciamelo dire, lasciami ringraziare i medici, gli infermieri, i farmacisti, tutti gli operatori sanitari che si sono adoperati e si stanno adoperando per tutti noi”.
Villa Borghese, cuore verde di Roma, la città che l’ha accolta una prima volta da adolescente
Lei strepitosa bellezza bruna, una foresta di capelli e lo sguardo diretto, bruciante, fuoco puro, come la sua terra di nascita, Sassari, la Sardegna. E poi, poco più che ventenne, il ritorno nella Capitale dove vivere nella “Grande Bellezza”, respirarla, farne parte e raccontarla, anche grazie al suo mestiere.
“Amo Roma”, ci dice la showgirl. È la mia città di adozione, qui ho costruito una mia seconda famiglia, al Bagaglino (compagnia di varietà, fondata a Roma da Pier Francesco Pingitore e Mario Castellacci nel 1965, ndr), Qui ho ricostruito la mia vita. Forza e fragilità”.
Un’ inizio difficile quello di Pamela, al secolo Paola Pireddu,
l’infanzia durissima in collegio dove entra all’età di un anno e mezzo insieme ai fratelli per le difficoltà economiche della famiglia e l’impossibilità di una mamma amatissima di tenere i figli con sé. Il riscatto, la rivincita che passa attraverso la forza del carattere e ha la velocità della freccia, simbolo del suo segno astrologico, il sagittario.
“Non mi sono mai data per vinta, ritornata a Roma ho cercato lavoro come commessa e l’ho trovato. E siccome ero piuttosto brava, ero la direttrice di una boutique in Via della Croce. Lì entrò Alberto (Tarallo, suo talent scout, ndr), insieme ad Anita Ekberg”.
E’ li che cominciò tutto, un crescendo inarrestabile, la cover di Playboy negli anni ’80,
io che vengo nominata prima Playmate in assoluto. E poi la moda, le passerelle, ricordo quella con Renato Balestra a Via Veneto e il deifle di alta moda di Giovanni Torlonia, al grand Hotel Plaza assiepato di fotografi, un ritorno, una fiammata di Dolce Vita negli anni ‘80. Poi la chiamata di Pingitore e l’ingresso come showgirl nella compagnia del Bagaglino, in Via dei Due Macelli, all’inizio solo l’indirizzo del teatro-cabaret più famoso di Roma, divenuto poi in seguito la vera casa di famiglia.
“Grandi artisti come Pippo Franco, Oreste Lionello, Martufello, Teocoli, e naturalmente Pierfrancesco Pingitore che all’inizio con la sua fama mi metteva soggezione. Oggi è una delle persone più importanti della mia vita”, ricorda Pamela. “Biberon”, lo show del debutto ha un successo planetario, divento la prima donna della compagnia.
Nel pubblico sedevano i più importanti protagonisti della Prima Repubblica,
politici del calibro di Andreotti, Spadolini, Pertini che, a volte, salivano anche in palcoscenico. Un periodo strepitoso che portò “Biberon” su Rai 1, con oltre 8 milioni di telespettatori, e poi l’approdo a Mediaset con “ La sai l’ultima?”, accanto a Pippo Franco, il primo di una lunga serie di programmi sulle reti del Biscione. E poi ancora il cinema, con la grande commedia all’italiana, sempre la moda e la musica. “Io vivo di musica, canto, compongo, scrivo. Cantare per me è sempre stato importante, quasi liberatorio”.
La musica è fondamentale nella vita.
“Mi piacerebbe anche ritornare sul palcoscenico del Festival di Sanremo che seguirò nei prossimi giorni. A fine marzo, invece, uscirà il mio vinile con cui festeggerò i primi 40 anni di carriera. Si intitola Extasy, scritto con Andrea Gallo e prodotto dalla VocalSoundMusic, e sarà una bomba”, racconta divertita. Le ombre del recente passato relativo all’inganno dell’affaire Mark Caltagirone, sembrano alle spalle. Insieme al dolore di un plagio e di un periodo fragilissimo e complicato.
“Ho voltato pagina. Ora è tutto nelle mani della magistratura”, conclude Pamela.
Oggi guarda avanti, dritta per la sua strada e racconta tutta la sua verità nel libro, “Come una carezza”, edito da Cairo. Sottotitolo, “la vita, l’amore, il tradimento e il diritto alla felicità”. Perché, come non smette mai di ricordarle Francesco Pingitore, alla fine, la vita è più forte di qualunque errore. Specie per lei, abituata da sempre a non avere paura e, come dice nella sua canzone Mariposita scritta durante il lockdown, a non arrendersi mai. Mai, mai mai…