C’è un luogo, a Madonna di Campiglio, che potremmo definire il paradiso degli appassionati dell’arte e del buon vino. Già, perché il locale non è pensato soltanto come una cantina. Anzi! Qui, per così dire, troviamo una comunione di intenti fra due affascinanti mondi, quello vinicolo e quello artistico. La nostra redazione, da questo punto di vista, ha imparato a scoprire e ha apprezzare la Cantina del Suisse proprio nella cornice della terza edizione del progetto SuisseArt, ideato da Giulia Cirillo.
La mostra della stagione invernale 2021-2022 vede come protagonisti Andrea Viviani e Riccardo Gusmaroli.
Un dialogo che oscilla tra diversità che si completano. Il primo artista, locale e maestro di ceramiche, ci presenta un’unica installazione “Ritmi instabili” composta da 50 elementi di diverse dimensioni. Le opere rimandano a forme antropomorfe e naturali, con colori brillanti e irridescenti frutto di una ricerca alchemica personale. Gusmaroli, invece, indaga il tema del viaggio, utilizzando oggetti del nostro quotidiano: dai francobolli, alle carte geografiche. I vortici di leggere barche di carta formano sulla tela rotte di viaggi immaginari, ricalcano le maree e i venti creando un movimento ordinato. Non solo tele per Gusmaroli, ma anche le “uova-mondo”, che, in un ristorante proprio non potevano mancare: il guscio bianco è traforato, ricamato, bucato, per diventare di volta in volta finestra, superficie, punto di partenza da cui osservare la vita.
La famiglia di Giulia Cirillo, – mente di SuisseArt-, gestisce la Cantina del Suisse
per cui chi meglio di lei per parlarci di questo progetto così originale e anzi forse unico nel suo genere? Proprio grazie al suo talento e estro creativo Cantina del Suisse si è trasformata in una galleria d’arte, permettendo così a chi volesse godersi un buon calice di vivere un’esperienza artistica immersiva a 360°. Abbiamo raccolto l’invito di Giulia che ci ha raccontato di più del suo locale e del progetto SuisseArt.
Come e quando nasce il progetto Suisse Art alla Cantina del Suisse di Madonna di Campiglio?
Il progetto Suisse Art nasce nel 2019 con la prima edizione dedicata agli artisti locali. È sempre stato un desiderio quello di creare mostre d’arte in luoghi non convenzionali, rompere i confini e permettere alle persone di imbattersi nella bellezza in modo spontaneo e inatteso. Così ho deciso di iniziare ad esporre diversi artisti nello spazio che ho a disposizione: il ristorante.
Suisse ART parla di due mondi: quello della ristorazione e quello dell’arte, come convivono i due ambienti?
Sono indubbiamente due mondi diversi tra loro, ma ciò non significa che non possano vivere in sinergia. Si parla di piacere, di trascorrere momenti in compagnia di persone, buon cibo, vino e – perché no – circondati da opere d’arte.
Quali sono le doti che una figura come la tua deve assolutamente avere?
Sicuramente metodo organizzativo, idee nuove, tenacia nel volerle realizzare. Ma penso che l’ingrediente più importante sia fare le cose con passione. L’arte è un elemento senza il quale non riuscirei a stare, così facendo l’ho portata più vicino a me e a tutte le persone che vengono alla Cantina del Suisse.
Da laureata IULM ed esperta di arte, quali sono i tuoi artisti preferiti e quelli che hai scelto nel tuo percorso espositivo?
Adoro l’arte contemporanea e concettuale, mi piace indagare il significato sotteso alle opere, capire e approfondire cosa vuole comunicare l’artista attraverso quel lavoro. Quando mi trovo a parlare con persone “non esperte” o meglio, non abituate al confronto con il contemporaneo, spesso la frase più comune è “Lo potevo fare anch’io”. Mi piace parlare dei tagli di Lucio Fontana per aprire una porta, una fessura attraverso la quale spiegare la genialità nascosta dietro ad un gesto che ha rivoluzionato l’arte del secolo scorso. Se si capisce Fontana si hanno sicuramente più possibilità di approcciarsi nel modo corretto al mondo dell’arte contemporanea e concettuale. Per comprendere l’arte bisogna avvicinarsi ad essa con sensibilità, predisposizione e cercare di leggere le opere come se fossero dei libri.
In che modo la tua vena e il tuo gusto artistico sono espressi all’interno del locale?
Sicuramente la scelta degli artisti che espongono sulle pareti della Cantina è anche dettata dal mio gusto personale. Non riuscirei ad esporre lavori che non apprezzo altrimenti non potrei comunicarli nel modo giusto ai miei ospiti. Cerco di scegliere artisti diversi tra loro, abbinando per esempio scultura in ceramica ad opere create con la carta, fotografia ed acquerello. Diversità che si compensano e che dialogano tra di loro. Conosco gli artisti, scegliamo le opere e l’allestimento, mi piace parlare con loro per entrare in contatto con ciò che producono, il processo non deve essere passivo ma atto alla conoscenza e approfondimento di ciò che verrà esposto.
Com’è possibile abbinare un vino ad un artista/opera d’arte? Qual è il processo?
Una volta studiato ed approfondita la produzione degli artisti con i quali sto lavorando in quel momento, cerco di delineare le linee guida e le macro – caratteristiche delle opere esposte, solitamente attraverso degli aggettivi qualificativi. Successivamente cerco di trovare analogie nella composizione di un vino. Così facendo riesco ad abbinare ad ogni artista un vino, proponendolo durante i vernissage così che si possa fruire delle opere in un modo diverso: con la vista, ma anche con il gusto, ritrovando in bocca sensazioni ed elementi che solitamente riusciamo soltanto a vedere.
Quali sono i progetti futuri che hai in mente per il locale?
Sicuramente mi dedicherò alle prossime edizioni di SuisseArt. Sono sempre alla ricerca di artisti nuovi, che siano affermati o emergenti, scultori o pittori, la diversità mi affascina e i contrasti soddisfano la mia idea di confronto. Mi piace pensare all’arte anche in ambienti non istituzionali per cercare di avvicinare le persone ad un mondo meraviglioso fatto di immagini, forme, colori e per indurre le persone a “guardare” non a “vedere”. Sono due cose molto diverse!
Leggi anche: La Malvasia, il vino di Leonardo da Vinci a Milano