Forse non tutti sanno che di Cristóbal Balenciaga un gigante come Christian Dior un giorno disse: “É il maestro di tutti noi”. E alla luce della sua biografia e del suo curriculum a dir poco straordinario non ce ne stupiamo di certo. Perché Balenciaga è senza ombra di dubbio uno degli stilisti più importanti della storia della moda a livello mondiale.
La biografia di Cristóbal Balenciaga fa rima con il concetto di “couturier”
La sua esperienza, il giovanissimo Cristóbal la matura grazie al duro lavoro a fianco della madre sarta. In qualche modo è obbligato a darsi da fare fin da piccolo, visto che la famiglia è di origini molto umili. Anche per questo motivo a soli dodici anni lascia la famiglia per lavorare nell’atelier di un sarto. Ma la dea fortuna avrebbe presto bussato alla sua porta. Durante l’adolescenza il giovane Cristóbal conoscerà la marchesa di Casa Torres, Blanca Carrillo de Albornoz y Elio, la donna che di fatto diventerà la sua protettrice. Sotto l’egida della nobildonna, Balenciaga avrà la possibilità di imparare l’arte della sartoria ed applicarla ben presto alle sue creazioni. Non è questa una competenza di poco conto, anzi al contrario è merce rara: Balenciaga sarà infatti uno dei pochissimi stilisti a disegnare, tagliare e cucire da solo le proprie creazioni.
Sarà proprio nella sua terra natale, in Spagna, che Balenciaga otterrà le prime grandi soddisfazioni di carriera.
Questo, probabilmente, è il motivo principale per cui rimase sempre così tanto fedele alla sua terra natia. Anche dopo essersi trasferito nella Ville Lumière Parigi, nel 1937, continuerà a rendere omaggio alla Spagna. Nelle sue creazioni lo stilista inserirà spesso riferimenti e citazioni alle opere d’arte di Velázquez e alla cultura flamenca, nata nell’Andalusia gitana e parte integrante del tessuto sociale iberico.
Il mito di Balenciaga nasce e si sviluppa a partire dalla donna.
Sarà la sua personale interpretazione della silhouette femminile il suo marchio di fabbrica. Una figura fatta di forme rigorose e lineari, a volte ispirate all’architettura, alle sue dimensioni e proporzioni perfette. Grazie al trasferimento forzato in Francia, a causa della guerra civile spagnola, emergerà in lui lo spunto creativo per questa nuova concezione del femminile nella moda. Nelle sue creazioni Balenciaga farà indossare vestiti comodi ma eleganti, liberandosi da forme rigide e corpetti che irrigidiscono il corpo. Al contrario, le sue creazioni saranno caratterizzate da un punto vita allentato, da spalle larghe e da originali giochi con le forme che daranno vita ad abiti a tunica e giacche a palloncino.
Il suo obiettivo, grazie all’ispirazione artistica, è quello di fare avvicinare la donna alla perfezione.
Balenciaga va alla ricerca di un connubio fra corpo umano, forma e tessuto. Un mix che cerca di ottenere non soltanto con tessuti preziosi ma anche con pizzi, intarsi e con l’accostamento di colori come il rosso e il nero. Il risultato del suo estro, come faceva notare la giornalista Diana Vreeland, era:
“Quando in una stanza entrava una donna vestita Balenciaga, tutte le altre scomparivano”.
L’influenza di Balenciaga nel mondo della moda fu così rilevante negli anni ’50 che per lo stilista vennero persino creati tessuti ad hoc. Stiamo parlando del gazar, una sorta di raffia di seta che permetteva, grazie alla sua particolare struttura rigida, di dar vita a nuove forme, ma anche il cracknyl. Questo secondo materiale è un tessuto plastificato, scintillante, impermeabile e da sempre duttile. Grazie ad esso Balenciaga crea, fra gli altri, pantaloni da campagna, completi da sci e costumi da bagno, oltre ai classici soprabiti da città per tutte le occasioni. Ancora oggi, i campioni di Cracknyl restano nell‘archivio della maison Balenciaga, pronti ad essere riproposti in occasione di specifiche richieste del brand.
Balenciaga: lo sfuggente stilista delle grandi dive
In molti ricordano il couturier come uno dei personaggi più sfuggenti della storia della moda. Lo stilista era particolarmente schivo nei confronti della stampa, a cui concesse un’unica vera intervista nel corso di tutta la sua carriera. Al di là della voglia di mantenere il riserbo sui suoi bozzetti affinché la concorrenza non li rubasse, questa timidezza di fondo probabilmente è da legare anche alla sua relazione clandestina. Per anni Balenciaga fu unito al modista Vladzio Jaworowski d’Attainville, ufficialmente collaboratore e socio.
Quasi come contrappasso per la sua riservatezza, Balenciaga si trovò a lavorare per alcune delle più grandi personalità al mondo, particolarmente le nobildonne più cool del pianeta, da Wallis Simpson alla Contessa von Bismarck, passando per Grace Kelly, Jackie Kennedy e Helena Rubinstein e Fabiola del Belgio (con quest’ultima lavorò per il suo abito da sposa). Anche il rapporto di Balenciaga con il jet-set hollywoodiano fu strettissimo e contribuì a definire lo stile di dive del calibro di Greta Garbo, Elizabeth Taylor e Audrey Hepburn e Ingrid Bergman.
La rivolta contro il ready-to-wear
Gli ultimi anni di vita di Balenciaga, – che morì nel marzo del 1972 -, furono segnati da una vera e propria sfida alle nuove tendenze in atto. Lo stilista, quasi come gesto di stizza, decise di chiudere il suo atelier nel 1968, infastidito dal dilagare del prêt-à-porter. Il grande Cristóbal non poteva certo accettare che la sua arte venisse svenduta a prezzi così bassi, a tal punto che rifiutò persino i grandi finanziamenti di imprenditori americani per produrre il ready to wear.
Il lascito di un gigante della moda
Cosa ne è stato della casa di moda dopo la scomparsa del suo fondatore? La maison è resuscitata grazie a Jacques Bogart nel 1986, ma sarà soltanto nel 1997 grazie a Nicolas Ghesquière (proveniente da Vuitton) che Balenciaga tornerà ai fasti di un tempo. Di recente il brand è stato in mano ad Alexander Wang e successivamente (e ancora oggi) allo stilista outsider Demna Gvasalia. Nella loro ricerca artistica, entrambi hanno tentato di recuperare quel tipo di moda “brutta ma ricercata” diventata in qualche modo marchio di fabbrica del suo fondatore. Scontato dire che, in ogni caso, per quanto chiunque si potrà mai impegnare, una biografia come quella di Cristóbal Balenciaga rimarrà per sempre unica nel suo genere.
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