I gioielli Rayan Lynch conquistano un nuovo prestigioso riconoscimento internazionale, questa volta a Dubai. In soli cinque mesi di esposizione nella vetrina di The Jewel Teller, l’oreficeria artistica di Massimiliano Cremonini conquista l’etichetta di eccellenza del Made in Italy. Un’altra occasione espositiva di notevole importanza per l’artista, che si accaparra anche un posto tra le prime cento realtà italiane maggiormente rappresentative nell’emirato arabo. La location dell’evento si configura come pseudo architettura avveniristica in cui work-shop, design, esposizioni contemporanee e negozi di alta gioielleria si intrecciano, ospitando selezioni esclusive di preziose opere provenienti da ogni paese del mondo. L’anima storica dei gioielli varca i confini del Mediterraneo e del Golfo Persico per approdare nel cuore pulsante di Dubai.

La Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti invita il creatore dei gioielli Rayan Lynch al Gran Galà, tenutosi a Palazzo Versace

Avvenuta proprio nel periodo in cui Dubai ospita l’Esposizione Universale, la ricezione del premio viene ulteriormente decantata dagli attestati di stima espressi nei confronti di Massimiliano Cremonini da parte di Ahmad Alqaz Alfalasi. Il noto imprenditore, discendente da una delle più antiche e importanti famiglie della penisola araba, riconosce subito, tramite la designer milanese Stefania Ripamonti, la singolarità inimitabile e sui generis delle creazioni artigianali dell’artista.

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Rayan Lynch è il nome del marchio di creazioni artigianali ispirate all’arte bizantina, celtica e longobarda.

Il sapore retro del barocco incontra una rivisitazione moderna e contemporanea. La passione per l’arte accompagna il designer sin dalla sua infanzia, durante la quale è circondato dai dipinti e dalla sculture del padre. Cremonini si cimenta presto nello studio delle tecniche di lavorazione dell’alta gioielleria. Grazie agli insegnamenti ricevuti in dote dalla maestra Raffaella Lamanna, Cremonini perfeziona le tecniche del cesello, della filigrana e della lavorazione a filo ritorto. In seguito all’apprendimento, avvenuto nel suo laboratorio nel cuore della città natale piacentina, il designer declina il suo estro creativo in una vera e propria professione.

Ryan Lynch è il nome scelto nel 2018 da Massimiliano Cremonini per la sua linea di gioielli che racconta l’universalità e l’inclusività dell’arte.

Le preziosità di un nome che narra dell’unione tra popoli e religioni differenti, della trasversalità del tempo che conferisce una continuità tra antico e moderno. Il primo termine “Rayan” affonda le sue radici linguistiche nel medioriente; Lynch è un cognome nordico. La doppia Y rappresenta l’iniziale delle parole “yin e yang”, relative alla potenza della natura e dell’energia cosmica. L’internazionalità del nome lo rende riconoscibile e comprensibile da tutti; la simbologia intrinseca ai due termini, invece, è emblematica dei significati allegorici che l’artista inserisce all’interno di ogni sua opera. Una scelta che deriva dalla convinzione del designer circa il potere comunicativo universale appartenente al linguaggio dell’arte; quest’ultima è intesa come la forma creativa per eccellenza di espressione umana, tesa a creare sentimenti e messaggi, tanto in chi la crea quanto in chi ne fruisce.

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L’artista piacentino attinge le principali ispirazioni per la sua alta gioielleria nei modelli bizantini, celtici e longobardi.

Gioielli inimitabili, che prendono forma a partire dalla più pura ed estrosa immaginazione. I processi di fusione e torsione del metallo, insieme alla lavorazione delle saldature, avvengono in maniera estemporanea, senza un design predefinito e senza un piano di misure e di proporzioni precedentemente progettato. La singolarità del suo metodo sui generis attira l’attenzione della critica. Così, nel corso degli anni, Cremonini è chiamato a partecipare ad innumerevoli manifestazioni storico-artistiche sia in Italia che all’estero. Tra queste, menzioniamo la collettiva svoltasi a Palazzo Cà Zenobio durante la Biennale di Venezia del 2019 e la partecipazione a Jeweller Expo Ukraine 2019. In occasione di quest’ultimo evento, l’artista viene notato dalla ricercatrice di gioielleria e membro del comitato nazionale ucraino delle belle arti Alexandra Barbalat. Successivamente, viene insignito del titolo di ultimo prosecutore dell’arte orafa bizantina.

La ricercatrice redige uno studio scientifico rispetto al rapporto tra l’oreficeria di Bisanzio e l’arte moderna europea, in particolare nei territori che ne sono stati storicamente influenzati.

Ravenna è una delle città che, nel corso del tempo, hanno acquisito notorietà per il patrimonio artistico di origine bizantina, ancora gelosamente custodito e perfettamente integrato nel contesto urbano. Tra i vari onori e fortune di cui gode, viene celebrata anche per la nomina, nel 402 d.C., di capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Passa, tuttavia, sotto il controllo dell’impero d’Oriente nel 554 d.C, momento a partire dal quale una miriade di ricchezze artistiche e artigianali longobarde e bizantine sbarca a flotte nella città. Ed è proprio in questo contesto, di armonica fusione tra arte locale ed arte forestiera, che Alexandra dedica un importante spazio editoriale al lavoro di Rayan Lynch.

rayan lynch riconoscimento internazionale Life&People Magazine Nelle ricerche si analizza infatti, il filo conduttore che lega le creazioni di Cremonini alle opere presenti nel museo dei tesori antichi di Kyiv.

L’articolo, “Sacral Geometry of Byzantium goldsmithery in Rayan Lynch modern jewelry” vedrà la sua pubblicazione nel 2023, all’interno dello studio condotto dalla docente. In tal senso, si rivelano profetiche le parole del critico d’arte Giorgio Grasso, che dipingono Cremonini, quando ancora non era apprezzato a livello internazionale, come un artista visionario in grado di creare con pietre e oro, grazie ad un’impareggiabile estro creativo, delle indiscutibili opere d’arte. La docente aggiunge che la figura di Cremonini incarna esattamente l’oggetto di ricerca della critica artistica, ossia, un linguaggio estetico in grado di suscitare forti emozioni per chiunque abbia un contatto con l’opera. I gioielli Rayan Lynch nascono, infatti, proprio dai sentimenti. Parlano della forza della natura e del suo incommensurabile valore. L’opulenza dei materiali si fonde con l’abilità manuale dell’artista, attraverso gli stilemi dell’antica oreficeria bizantina, creando capolavori riconosciuti a livello globale.

La tangibilità dell’aspetto emozionale rende le sue opere atemporali, fuori da ogni collocazione limitativa di spazio e tempo.

Gioielli portatori di un eterno futuro, mantengono inalterata la meraviglia della scoperta negli occhi di chi li guarda. La forma, insieme al contenuto del significato, si rifà ad un’aura mistica, un indecifrabile arcano. L’impiego dell’oro allude da sempre, socialmente, alla regalità, allo stesso modo in cui ogni metallo possiede un relativo concetto astratto. L’argento è purificatore, il rame assorbe le valenze negative, il ferro è la forza. E, non a caso, è l’oro il materiale imperante tra i manufatti Ryan Lynch, in quanto malleabile, duttile, incorruttibile, raro. Desiderato da ogni uomo del mondo, evoca la luce del sole ma anche la potenza, la bellezza perfetta, la magia, la simbiosi tra uomo e materia. Le collezioni di Cremonini puntano i riflettori sul potere della genesi sensazionale ed emozionale.

rayan lynch riconoscimento internazionale Life&People Magazine L’approccio metodologico adoperato trova la sua chiave risolutiva nell’impulso sincero e senza preamboli della creatività;

ma anche nella rarità delle gemme scelte, cui appartiene un valore tanto oggettivo quanto intrinseco. La pietra è sempre pensata in funzione di una specifica individualità con cui intessere una relazione, comunicare ed interagire. Mosso da un profondo senso di empatia, l’artista intende creare qualcosa che rappresenti un significato intimo per la persona che lo indossa; un oggetto che racchiuda in una mano l’essenza stessa di una personalità, un accessorio dall’estetica consapevole e d’impatto che sia, anche seducente. Un gioiello che racconti delle storie e ne ispiri il desiderio di altrettante, che sigilli al suo interno tutte le sensazioni che accompagnano il designer durante la creazione. Il profumo di una candela, l’odore dell’incenso, il suono del martello d’ambra che picchetta il metallo.

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