Al mare o in montagna, alle terme o al lago, in campagna o tra i vigneti, superato il cosiddetto «August blues», a settembre torna il turismo d’autunno e la voglia di programmare un weekend, di viaggiare e godersi le giornate autunnali. In autunno, quando la natura cambia colore per prepararsi all’inverno, il foliage sa regalare sorprese ed emozioni e i colori degli alberi dalle chiome gialle, rosse e arancioni trasmettono calma e serenità.
Sono tantissime in autunno le occasioni per trascorrere una breve vacanza all’insegna del benessere psichico e fisico. Pochi giorni o anche solo un weekend per staccare dalla routine quotidiana, immergersi nella bellezza della natura e mantenere il più a lungo possibile carica la «batteria» della nostra mente, faticosamente ricaricata durante le vacanze estive.
Il turismo d’autunno negli ultimi anni è diventato un trend in continua crescita che la pandemia ha contribuito ad accelerare.
Con lo smart working ancora attuale per molte aziende è la nuova «moda» del turismo di prossimità. Quando il caos e la calca estiva finiscono, le vacanze d’autunno – magari solo una breve fuga – sono l’ideale per chi ha voglia di rilassarsi tra buon cibo, passeggiate, natura e cultura. Torino è la meta autunnale più ambita in Europa. Ma accanto alle città d’arte di medie dimensioni, le destinazioni più trendy per un weekend lungo sono quelle che ci consento di riconnetterci con la natura.
Il lago d’Orta: il più romantico d’Italia
L’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone propone un’esperienza «immersiva» alla scoperta degli ecosistemi dei canneti e dei castagni del lago. Il fascino che i suoi colori riescono a trasmettere è unico e regala ai visitatori momenti di vera magia. Incastonato tra dolci colline e il verde dei monti, circondato da una manciata di pittoreschi borghi si allunga da nord a sud: dalle pendici del Mottarone – granitico monte di 1.491 metri che si specchia sul lago Maggiore – all’estremo nord della pianura novarese. Sulle sue sponde si trovano spiagge, sia libere che attrezzate, dove è possibile godere del calore del tiepido sole autunnale. Affittare una canoa per fare un giro del lago, senza dimenticare la possibilità di fare una rilassante passeggiata tra i boschi. Il sentiero «Verde Vivente», attraverso i boschi della Riserva Naturale del Monte Mesma, è adatto a tutti, anche ai bambini.
Un percorso recentemente inaugurato che nasce nell’ambito di «Ecolago».
Un nuovo progetto di sviluppo del turismo ed educazione ambientale per scuole e famiglie alla scoperta del territorio boschivo del Lago d’Orta.
«È un progetto che invita a ritrovarsi a contatto con la natura, finalmente, dopo tutti questi mesi trascorsi dentro le mura di casa»,
spiega Gianluca Vacchini, segretario generale di «Fondazione Comunità Novarese».
«Ecolago è un “ponte” che mira a unire le generazioni coinvolgendo la comunità per la conoscenza e la salvaguardia dell’ambiente»,
gli fa eco Andrea Del Duca, direttore di Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone. Poco più di due chilometri, da Bolzano Novarese a Ameno, il sentiero si sviluppa su sei tappe interattive per conoscere l’affascinante mondo delle piante e degli animali e apprendere da loro come prendersi cura del nostro pianeta. Un percorso contemplativo attraverso i 52 ettari di bosco della riserva del Monte Mesma fino agli antichi chiostri del convento francescano per poi stupirsi davanti al grandioso panorama sul lago e sul monte Rosa.
In volo alla scoperta della Riserva Naturale del Monte Mesma.
Un progetto innovativo che, per un maggiore coinvolgimento dei visitatori, soprattutto dei più piccoli, prevede la contaminazione artistico teatrale «Resta Qui Airlines». Le attrici Kim Forni e Sara Cattin, nei panni di due assistenti di volo, accompagnano i visitatori o, meglio, i «viaggiatori», in un volo virtuale che parte e arriva nello stesso luogo, ponendo l’attenzione su come ogni ecosistema locale sia il risultato di un lungo processo di spostamenti e migrazioni. Le «assistenti di volo» guidano i camminatori con parole e gesti, integrando i concetti e le suggestioni con contenuti specifici sulle specie vegetali presenti lungo il percorso, sull’ecosistema locale e le sue caratteristiche visibili e invisibili. Inoltre, i turisti hanno la possibilità di usufruire in autonomia di video perfomance divulgative lungo le sei tappe di «Verde Vivente» che possono essere guardate tramite codice QRCode.
L’area pic nic «a chilometro zero».
Dopo il «volo» virtuale tra la natura si atterra in un’area pic nic sostenibile «a chilometro zero» lungo le sponde del fiume Agogna, nel territorio di Ameno. Un borgo di ville gentilizie, oggi ribattezzato il paese degli artisti. Un’area ristoro costruita in legno di castagno proveniente dai boschi della Riserva Naturale, una risorsa naturale del territorio insubrico. Una serie di bacheche informative posizionate all’interno della zona pic nic, rigorosamente realizzate in legno di castagno, raccontano ai visitatori le caratteristiche di questo materiale e il suo valore aggiunto per l’ambiente. È stato, inoltre, realizzato uno spazio informativo dedicato all’importanza della filiera corta e all’uso delle risorse locali per la salvaguardia dell’ambiente. L’obiettivo è: valorizzazione del castagno, un legno leggero e resistente.
Perché il paesaggio detta le regole… Sempre.
Oggi solo una piccola percentuale del legname proveniente dai castagneti è destinata a produzioni di pregio, la maggior parte trova uno sbocco commerciale sotto forma di legna da ardere o da triturazione per la produzione di energia.
«Ecolago» intende avviare un circolo virtuoso che possa dare vita a catene di produzione locali che permettano di sostenere lo sviluppo economico territoriale e – coerentemente con la lotta ai cambiamenti climatici – ridurre gli impatti ambientali dei prodotti legnosi di importazione con un «taglio» importante di emissioni di C02 determinate dal trasporto su lunghe distanze.
L’ ecosistema del canneto: un delicato mondo da imparare a rispettare.
E dopo il pranzo al sacco il viaggio alla scoperta della Riserva Naturale del Monte Mesma si conclude con la visita al delicato ecosistema del canneto di Gozzano. Il progetto pone l’attenzione sui processi di migrazione delle diverse specie animali e vegetali, le quali nel tempo vanno a sviluppare un ecosistema su cui l’uomo rischia, coi suoi comportamenti, di interferire in maniera dannosa. La presenza di animali esotici, abbandonati da proprietari stanchi della loro presenza, comporta danni importanti all’ecosistema. Nel Lago d’Orta, ad esempio, si registra un incremento delle popolazioni di tartarughe acquatiche esotiche e di gamberi della Louisiana che stanno decimando alcune specie ittiche autoctone.
Il Lago d’Orta, a un’ora da Milano e Torino, non è solo una meta romantica per le coppie… È un luogo dove, anche a causa della pandemia, nascono progetti che puntano a reiventare l’idea di vacanza. Un turismo d’autunno da scoprire passeggiando intorno al lago.