Non c’è dubbio alcuno sul fatto che Dune, il nuovo kolossal di Denis Villeneuve, sia il film più atteso di questa Venezia 78. La pellicola in gara alla Mostra del Cinema 2021 è infatti quella che più ha fatto parlare di sé nei mesi scorsi, e non per motivi strettamente cinematografici. Il film ispirato al romanzo bestseller di Frank Herbert ha avuto una vita piuttosto travagliata e il motivo, ça va sans dire, è legato alla pandemia.

Dune arriva a Venezia 78 dopo un’infinità di posticipi.

La pellicola avrebbe dovuto uscire nelle sale statunitensi un anno fa, il 20 novembre, ma i piani sono cambiati clamorosamente e la sua uscita è slittata in Italia al settembre 2022. Oltreoceano, invece, le sale ospiteranno l’opera cinematografica a partire dal 22 ottobre. Ma c’è di più, perché con Dune il mercato cinematografico ha dovuto accettare un cambiamento epocale, che la pandemia ha di certo velocizzato. Il film fantasy sarà infatti distribuito anche in streaming, in parallelo, in esclusiva sulla piattaforma HBO MAX per un mese, una scelta che ha fatto storcere il naso a molti esercenti.

Ma di che cosa parla, dunque Dune?

La pellicola è un’avventura epica ricca di emozioni che narra la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e talentuoso nato con un destino che va ben oltre la sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e alla sua gente. Al centro del film c’è anche e soprattutto lo scontro di forze maligne che si battono per il controllo esclusivo della sostanza più preziosa nell’universo, una materia prima in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità .

Ad impreziosire l’opera cinematografica, fuori concorso a questa edizione della kermesse internazionale, è un cast a dir poco eccezionale.

Ad avere partecipato al film in veste di protagonisti (che di certo attireranno in sala un nutrito pubblico di giovanissimi) sono fra gli altri il candidato all’Oscar Timothée Chalamet (“Chiamami col tuo nome”, “Piccole donne”, “The French Dispatch”) e Zendaya (“Spider-Man: Homecoming”, “Euphoria” di HBO). I due attori hanno fatto la loro apparizione sul red carpet veneziano elegantissimi: Zendaya è arrivata in Laguna indossando uno dei capi della collezione Haute Couture di Valentino Des Atelier, presentato in una recente sfilata (mentre sul red carpet si è presentata con un’incredibile creazione Balmain “effetto bagnato”). Timothée dal canto suoo ha sfoggiato un look scintillante in micro paillette nero firmato Haider Ackermann.

Insieme ai due idoli dei teenager in Dune troviamo anche  Rebecca Ferguson (“Doctor Sleep”, “Mission: Impossible – Fallout”), Oscar Isaac (il franchise di “Star Wars”), il candidato all’Oscar Josh Brolin (“Milk”, “Avengers: Infinity War”), Stellan Skarsgård (“Chernobyl” di HBO, “Avengers: Age of Ultron”), Dave Bautista (i film di “Guardiani della Galassia”, “Avengers: Endgame”), Stephen McKinley Henderson (“Barriere”, “Lady Bird”), Chang Chen (“Mr. Long”, “La tigre e il dragone”), David Dastmalchian (“Blade Runner 2049”, “Il cavaliere oscuro”, “The Suicide Squad – Missione suicida”), Sharon Duncan-Brewster (“Rogue One: A Star Wars Story”, “Sex Education” di Netflix), con la candidata all’Oscar Charlotte Rampling (“45 anni”, ” Assassin’s Creed”), Jason Momoa (“Aquaman”, “Il Trono di Spade” di HBO) e il premio Oscar Javier Bardem (“Non è un paese per vecchi”, “Skyfall”, “La Sirenetta”).

La premiere di Dune a Venezia 78 è andata in scena lo scorso 3 settembre, ricevendo pareri contrastanti.

La pellicola, particolarmente da parte della stampa estera, è stata accolta con un misto di stupore e un pizzico di delusione. Stupore per l’accuratezza della trama rispetto al romanzo originale, per le incredibili scenografie e per la maestosa fotografia.  Delusione per le poche vere sorprese e per la sua eccessiva durata. Un minutaggio forse esagerato dunque, anche in considerazione del fatto che si tratta soltanto del primo capitolo. Si è detto che Villeneuve si sia forse preso un po’ troppo sul serio, particolarmente se confrontiamo la sua opera con l’adattamento di David Lynch del 1984.

E in riferimento al libro originale, invece?

Dune è accuratissimo e molto fedele al romanzo di oltre 700 pagine scritto da Frank Herbert. Una fedeltà che apprezzeranno molti i fan dell’opera, che tuttavia per ovvi motivi cinematografici è stata adattata, con qualche piccolo taglio qui e là. Tra gli altri troviamo la scelta da parte del regista Villeneuve di non far suonare al personaggio Gurney Halleck (interpretato da Josh Brolin) il suo amatissimo strumento musicale, il baliset, una sorta di liuto.

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