Benvenuti nella nuova fiaba immaginata da Maria Grazia Chiuri; per la sua nuova campagna donna prêt-à-porter autunno inverno 2021-2022, Dior riporta in vita le fiabe della nostra infanzia. Il mistero e la fragilità, le domande e i sogni, la bellezza che viene dalla nostra interiorità e dalle nostre fantasie. La natura fiabesca delle cose, in questo momento storico che assomiglia più ad un racconto di fantasia sospeso nel tempo, risulta molto contemporanea e moderna. Come sempre Maria Grazia Chiuri ha centrato nel segno la sensibilità e l’atmosfera del momento, invitandoci a viaggiare in modo diverso, non nel tempo o nello spazio, ma nella fantasia. Da Cappuccetto Rosso a La Bella Addormentata nel Bosco, dalla Sirenetta allo Schiaccianoci, molte delle silhouette della

collezione Dior autunno-inverno 2021-2022 evocano questi famosi racconti.

Ma queste figure dell’immaginario infantile collettivo e magico sono tutte impresse dalla firma contemporanea e moderna della direttrice creativa. Lontano quindi dagli stereotipi, Dior gioca con i codici di queste incantevoli fiabe, dove magia e femminilità sono parole chiave, per raccontare la propria favola, moderna e piena di pretese. Eroine che raccontano una nuova storia, dove il femminismo e la sfida agli stereotipi si riflette in stivali stringati, nelle gonne midi plissettate tutte in trasparenza, nei vestiti da baby doll in pelle e nei volti avvolti da sciarpe monogrammate.

Dior campagna donna autunno inverno 2021 2022 Life&People Magazine LifeandPeople.it

Da quando è diventata l’anima creativa di Dior nel 2016, Maria Grazia Chiuri convoca le donne per i principali shooting della Maison.

La fotografa Elizaveta Porodina di 24 anni, di origine russa che risiede in Germania, è l’artefice dietro l’obiettivo degli scatti della campagna Dior. Una vera rivelazione che predilige istantanee che sfumano il confine tra immagini fotografiche e dipinti, nei quali i suoi studi in Psicologia intervengono direttamente nel tipo di soggetti impregnati di emozioni e creatività. La celebre fotografa ha così descritto visivamente, attraverso il suo sguardo particolare, la favola che la maison ha voluto; atmosfere oscure e colorate allo stesso tempo, con immagini catturate da un obiettivo che sembrano quadri di un artista plastico.

Metamorfosi grafiche che sublimano la femminilità singolare e moderna immaginata da Dior in un mondo in cui colore e forma si fondono in un sogno febbrile.

Mentre la collezione predilige i profondi toni gioiello del blu navy, del mirtillo rosso e spruzzi di nero notte, la campagna si illumina in pantoni di rossi incisivi, arancio tramonto e gialli, accendendo la nostra immaginazione. Una tavolozza di sfumature che colora le immagini della campagna Dior con protagoniste le modelle Sofia Steinberg, Sade van der Hoeven, Maryel Uchida ed Essoye Mombot.

Scorrendo la campagna, siamo subito attratti dal mistero della donna Dior

Guardando le foto, siamo immediatamente trasportati, ipnotizzati dallo sguardo color inchiostro delle modelle e dai capi che mettono in risalto gli emblemi e i codici della Maison, reinterpretando il motivo cannage e la stampa leopardata in modi sottili ma struggenti. I capi familiari, come la giacca Bar che stavolta non solo ha un’imbottitura-piumino che si toglie e si mette, ma anche il cappuccio, hanno una nuova versione, un ricordo del genio di Christian Dior e dell’evoluzione del marchio storico.

“I think a red coat is very nice!” – scriveva Monsieur Dior

Il rosso è una costante declinata nei piccoli cappotti, nelle mantelle e negli impermeabili, sempre con il cappuccio. È presente anche nei tessuti scozzesi, in una fantasia di rose, recuperata dagli archivi. Gli abiti da sera sono quelli delle principesse, in tulle sovrapposti che creano colori meravigliosi, con lo strascico e i fiori applicati. E ci sono i colletti bianchi, le pettorine di sangallo e i calzettoni bianchi, che riportano ai ricordi d’infanzia.

Dior campagna donna autunno inverno 2021 2022 Life&People Magazine LifeandPeople.it

Una sensibilità femminile che sa tenere magicamente insieme infanzia e maturità.

I tessuti della collezione prêt-à-porter Donna Autunno-Inverno 2021-2022 rivisitano in chiave poetica i suggestivi disegni di Andrée Brossin de Méré, amica storica di Monsieur Dior, che contribuì a dare forma alla creatività dello stilista. Il motivo con le rose e quello con le mele, che l’artista realizzò appositamente per Dior, rinascono grazie al delicato effetto camouflage e al tessuto chiné, in un affascinante incontro artistico con l’inconfondibile estetica contemporanea di Maria Grazia Chiuri.

“Le clienti, in questo modo, sentono che dietro i nostri abiti c’è una grande storia”, continua, “ma questa eredità va usata in totale libertà intellettuale. La creatività non è una luce improvvisa che ti appare, è un progetto che si costruisce passo dopo passo”.

A dare il tocco finale alle creazioni di Maria Grazia Chiuri ci pensano gli accessori, che sottolineano ulteriormente le ispirazioni della collezione attraverso un incantevole omaggio al mondo delle fiabe. Gioielli, scarpe, cappelli e borse simboleggiano le innumerevoli trasformazioni dell’io.

La Chiuri ha chiesto a una nuova generazione di artiste-illustratrici di paesi diversi di creare cinque teaser: annunci anonimi, animati, da postare sui social prima dell’uscita della campagna.

Tra le illustratrici scelte troviamo Teresa Cherubini, la figlia di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti; ma anche Aisha Madu di origini olandesi e nigeriane che vive ad Amsterdam; Noriko Okaku, giapponese che lavora a Londra; Bárbara Cerro che vive a Buenos Aires e Marion Fayolle, cresciuta nella regione dell’Ardèche in Francia. Attraverso le loro prospettive uniche, questo progetto riflette le loro esperienze personali sottolineando, al contempo, l’attuale rappresentazione della donna nella società. Visioni che combaciano e riflettono l’impegno della Direttrice artistica della Maison.

La nuova campagna Dior donna autunno-inverno 2021-2022

spinge i limiti dell’immaginazione in una riflessione sul potere del racconto tra bellezza, savoir-faire, tradizione e simbolismo nascosto.

«La fiaba non è un dispositivo di fuga, ma serve a rimettere in discussione e aggiornare gli stereotipi archetipici . È una narrazione proiettata nel futuro». – (Chiuri)

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