La mostra “The Ball”: all’Holon Museum of Design, inaugura la sua nuova e ambiziosa esibizione multisensoriale dedicata alla moda e agli abiti da ballo, come evasione dalla realtà. L’inaugurazione posticipata più volte non ha fatto altro che aumentare l’eccitazione per l’evento tanto atteso. Il Museo del Design di Holon, inaugurato nel 2010, si è rapidamente affermato come uno dei più interessanti sviluppi culturali in Medio Oriente; la sua “mission” si concentra sul fornire un ambiente arricchente e stimolante per i visitatori; per esplorare, in modo tattile e pratico, idee di design emozionanti e coinvolgenti, principi, processi e oggetti. Ya’ara Keydar, curatrice della mostra “The Ball” e storica della moda ha voluto fare un passo oltre la tradizionale presentazione delle mostre di moda, cercando un linguaggio che consentisse ai visitatori di sentirsi sia spettatori che partecipanti.
L’esibizione combina suoni, musica, scenografie, luci, movimento e persino profumi per creare un mondo immersivo e multisensoriale.
“Volevamo andare oltre la tradizionale presentazione degli abiti da ballo, ma infondere la loro storia con narrazioni più soggettive, nella speranza di attingere all’impatto emotivo che la moda ha sulle nostre vite”.
Ya’ara Keydar è stata anche curatrice della mostra “Je T’aime, Ronit Elkabetz” nel 2018, una delle 15 mostre più importanti del mondo in quell’anno e la più visitata di tutti i tempi nella storia del museo.
L’escapismo, cioè l’evasione dalla realtà, è l’idea base della mostra di moda ” The Ball”.
Donna brillante e di successo la Keydar, attraverso la mostra, solleva questioni riguardanti la moda, la cultura e la società israeliana, esplorando il desiderio di opulenza e di evasione. L’escapismo dunque come gestione della realtà o come istinto di sopravvivenza?
La moda degli abiti grand soirèe e degli abiti da ballo intesa come fuga dai tempi difficili, desiderio e celebrazione di un futuro più luminoso e liberazione dai problemi del tempo presente.
Un’esplorazione sulla capacità della moda di trasportarci in un mondo magico in cui tutto è possibile, anche solo per una notte, creando connessioni tra la storia dei balli, le fiabe, la moda occidentale e le attuali creazioni dei principali designer israeliani. L’esibizione vuole anche essere una piattaforma accessibile per esibire i designer e talenti locali; infatti l’industria della moda israeliana ha nel comparto degli abiti da ballo uno dei suoi prodotti principali.
“Penso che ci sia qualcosa nella moda che permette di viaggiare nel tempo e permette anche di essere, per qualcuno, completamente diverso per una notte. In Israele c’è un profondo bisogno di celebrazioni e feste” – ha dichiarato la curatrice.
Estesa in tutto il museo, la mostra presenta circa 120 abiti da ballo che rappresentano modelli sia storici che contemporanei e circa 50 accessori creati appositamente.
La prima parte della mostra, la galleria inferiore, è dedicata alla storia dei balli,
che si svilupparono nel medioevo in Europa e furono esclusivi dell’aristocrazia e dei ricchi. Solo attraverso le fiabe sono diventati disponibili per tutti i ceti sociali, ovviamente solo da immaginare, sognare, per diventare parte dell’evasione. L’esibizione è costruita attraverso una cronologia di momenti importanti nella storia dei balli: dal 18° secolo fino agli anni ’80. I capi, tutti storicamente accurati, sono progettati e tagliati appositamente per la mostra. Per completare questa complessa missione, la Keydar ha chiamato lo storico del costume e creatore Moni Mednik, che ha modellato la mussola di cotone in alcuni dei disegni più intricati mai visti. La sezione comprende non solo gli abiti, ma i tradizionali indumenti intimi che sostengono gli abiti dall’interno, realizzati con precisione sartoriale e accuratezza storica.
La galleria superiore: “The Modern Ball of Israeli Couture “
La Upper Gallery offre uno sguardo all’industria dell’abbigliamento da sera israeliano attraverso abiti realizzati dai principali designer del paese. L’esposizione presenta abiti dai colori vivaci creati da Alon Livne, che sono stati indossati da Lady Gaga e Katy Perry; un abito cucito con 15.000 vecchie monete israeliane, creato da Shai Shalom; un abito da sposa stampato in digitale ideato da Lihi Hod e un abito modesto, ultra-ortodosso di Brurya Haritan. Alcuni degli abiti da ballo in mostra ignorano intenzionalmente le considerazioni funzionali e commerciali, vacillando sul confine tra moda e arte. La mostra presenta anche due progetti di Orwa Shareef, il cui lavoro combina una straordinaria immaginazione e creatività con messaggi ottimistici. Il primo è Cinderella’s Story Veil – un velo lunghissimo con ricami legati alla favola. Il secondo progetto è un abito realizzato da Shareef per un ballo nuziale.
Il Corridoio periferico presenta “Cuore di vetro”
Un viaggio sulle orme delle scarpe di Cenerentola. Questa sezione traccia le incarnazioni culturali della scarpetta di Cenerentola dalla Cina del nono secolo fino anche ai pensieri futuristici e le incarnazioni culturali sia femminili che maschili, usando modelli stampati in 3D. Colloca cioè i modelli su una linea temporale, immaginando come Cenerentola potrebbe apparire nella mente di bambini e adulti nel tempo.
10.000 metri di fibre ottiche per creare migliaia di punti luce,
che brillano nell’oscurità e che si uniscono per formare la silhouette di un luminoso abito da ballo. Quest’opera di Barak, nominata 23:59, congela il momento fugace appena prima che tutto si dissolva, celebrando l’ottimismo e l’ingenuità della fiaba. Il riferimento all’abito da ballo di Cenerentola simboleggia la frazione di secondo in cui tutto sembra possibile. Il designer esplora il rapporto tra moda e tecnologia, guardando verso il futuro e allo stesso tempo rievocando il passato.
Design Lab è la parte finale della mostra.
“La Stanza della Panna Montata e del Cappellaio Matto” presenta il lavoro del modista Maor Zabar e del pasticcere Alon Shabo. L’esposizione è incentrata su una “torta” alta 3 metri e sessanta, sulla quale sono esposti cappelli ispirati ai dolci accanto a sculture di torri di macaroon; torte nuziali, torte a più strati e biscotti; tutti fatti a mano con 500 chili di zucchero, polvere di mandorle, cemento e polistirolo. Le fiabe contribuiscono a trasformare la realtà in un mondo di fantasia e immaginazione, per superare le divisioni e le barriere sociali. I sogni sono accessibili a tutti noi, insieme alla speranza di un lieto fine.
La mostra di moda “The Ball” è un invito ad immergersi in un’esperienza
indimenticabile e multisensoriale che unisce suono, scenografia e luci. Un dialogo creativo tra elementi festosi e quotidiani, tra il fantastico e il reale e solleva interrogativi sul ruolo della moda nella vita di tutti i giorni, evasione, esagerazione e sogni di ricchezza e felicità.
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