Il concorso fotografico BigPicture Natural World Photography per il pianeta attira ogni anno migliaia di fotografi naturalisti da tutto il mondo. Tramite la California Academy of Sciences si celebra la bellezza e la biodiversità della natura e le lotte che questa deve affrontare. Questo il tema attorno al quale fotografi professionisti e amatoriali si sono sfidati a colpi di istantanee. Per ispirare, attraverso il potere delle immagini, la tutela e la conservazione della flora e della fauna.

L’edizione di quest’anno ha raccolto fotografie che mostrano i profondi cambiamenti del pianeta negli ultimi mesi.

Paesaggi distrutti dagli incendi in Australia, mascherine anti Covid che galleggiano al largo della costa della California, canguri, vulcani, koala, orsi… Tutti scatti stupefacenti della bellezza che ci circonda e che l’umanità mette costantemente in pericolo. Le immagini di vincitori e finalisti sono state suddivise per categorie “Arte della natura”; “Vita acquatica”; “Vita alata”; “Paesaggi terrestri, acquatici e flora”; “Fauna terrestre”; “Uomo/Natura”; “Saggio fotografico”. Sono istantanee incredibili del mondo naturale che mettono in evidenza la resilienza del pianeta e che dovrebbero ispirate tutti a proteggere e conservare la biodiversità.

  • Il canguro resiliente: la foto vincitrice

A vincere l’edizione 2021 è stata l’istantanea intitolata “Hope Amidst the Ashes” della canadese Jo-Anne McArthur (foto di copertina). Nel gennaio dello scorso anno, un devastante incendio boschivo vicino alla costa sud-orientale dell’Australia, ha distrutto oltre 8 milioni di ettari di territorio. Il peggior singolo evento per la fauna selvatica in Australia e tra i peggiori al mondo. Probabilmente sarà la causa dell’estinzione di alcune specie. La fotografa, accompagnando una squadra di un’organizzazione che cercava dei koala feriti e affamati, ha avvistato una femmina di canguro grigio con il cucciolo nel suo marsupio. Erano in qualche modo sopravvissuti al cataclisma. Due delle specie più iconiche d’Australia, il canguro e l’albero di eucalipto, si trovano a un bivio preoccupante nella loro storia ma contemporaneamente sono anche simboli di speranza e resilienza.

concorso fotografico BigPicture Life&People Magazine LifeandPeople.it

  • “Boss” di Michelle Valberg. Vincitrice nella categoria Terrestrial Life

“Boss” è intitolato lo scatto della canadese Michelle Valberg, un primo piano di un orso in un fiume nella Great Bear Rainforest, in Canada. Su un’isola remota la fotografa Michelle si è accucciata a terra; diversi metri davanti a lei, un orso Kermode, una sottospecie dell’orso nero americano, aveva immerso la testa nel fiume in cerca di uova di salmone. Lei sapeva cosa sarebbe successo dopo e ha atteso. Quando il grande orso ha sentito il bisogno di respirare, ha tirato la testa fuori dall’acqua e si è scrollato, lanciando scintillanti goccioline d’acqua in spirale. La colorazione particolare dell’orso non è segno di albinismo ma è un tratto ereditario completamente recessivo che ha fatto nominare questa specie “orsi fantasma”. Gli orsi fantasma, sono molto vistosi per gli umani, ma non per un salmone che guarda attraverso l’acqua.

“Ho sentito un nodo alla gola, l’opportunità di guardare negli occhi la natura selvaggia e vederci il riflesso di noi stessi, di capire che, dopo tutto, siamo intrinsecamente legati’.”

ha dichiarato la fotografia naturalistica di quell’emozionante momento.

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  • Tenerezze “da becco a becco” del canadese Shane Kalyn

Vincitore nella categoria Winged Life, “Beak to Beak” è l’immagine di due corvi che “ispezionano” a turno ogni angolo del becco dell’altro. I corvi comuni di solito si accoppiano per la vita, e questo momento intimo, con il becco aperto catturato dal fotografo Shane Kalyn, è probabilmente un esempio di come si prendono cura reciprocamente, consolidando il loro legame e mantenendo pulito il piumaggio.

  • “Rain Dance” dell’indiano Sarang Naik

Nella categoria “Art of Nature” ha vinto lo scatto dell’immagine suggestiva di un fungo illuminato da una semplice torcia. Durante la stagione dei monsoni in India, i funghi rilasciano spore dense di colore giallo-marrone e forniscono il nucleo solido per la condensazione dell’acqua in nuvole e pioggia, dando vita alle foreste di tutto il mondo e sostenendo le future generazioni di funghi durante il giorno. Danzando al bagliore della luce un pennacchio dorato di spore si alza da un fungo. A tempo debito, questa magica polvere di fata creerà più funghi. Un piccolo numero di questi potenti granelli atterrerà sul terreno generare nuovi funghi, molte altre spore arriveranno nell’atmosfera.

  • “Sign of the Tides” di Ralph Pace, un immagine struggente

Nella categoria “Human/Nature” ha vinto lo scatto “Sign of the Tides” dell’americano Ralph Pace. La foto scattata nel novembre 2020 a Monterey, California, mostra come gli effetti della pandemia di Covid-19 si estendono fino agli ecosistemi dell’oceano. Ogni minuto nel mondo vengono utilizzate 3 milioni di nuove mascherine, quasi 130 miliardi al mese. I dispositivi di protezione individuale non sono riciclabili e vengono dispersi sulla terra e nei mari. Tuttavia, se l’anno passato ci ha insegnato qualcosa, è che con risorse e determinazione tutto può essere realizzato. Forse nascerà presto un nuovo approccio ai prodotti monouso.

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  • “Taking a Load Off” di Nicolas Reusens.

Finalista nella categoria Winged Life questo simpatico scatto mostra un opportunista colibrì maculato che cerca di risparmiare un po’ di energia appoggiandosi al becco del genitore. Invece si rivela essere un uccello di un’altra specie. Per i colibrì il bilanciamento delle calorie che consumano e quelle che conservano, è la chiave per la sopravvivenza e la riproduzione. Infatti per quanto questi uccelli siano minuscoli, possono essere necessarie centinaia di visite ai fiori ogni giorno per mantenerli in vita. Per questo è difficile rinunciare a un trespolo ben posizionato per una sosta improvvisata. Queste sono solo alcune delle foto spettacolari del concorso fotografico BigPicture Natural World 2021, che oltre a catturare la bellezza e la biodiversità del nostro pianeta, mostrano anche le cicatrici di quest’ anno impegnativo.

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