I cappelli di paglia: riemergono sulle passerelle, per look che vanno oltre la funzionalità. Non solo per ripararsi dal solleone di agosto o dalla calda e assolata città metropolitana, il cappello di paglia è l’ultimo dettaglio timeless per definire il look. La paglia, materiale apparentemente povero, non è solo un evergreen, ma è un chiaro e forte esempio della tendenza eco-sostenibile delle ultime collezioni.

cappelli di paglia estate Life&People Magazine LifeandPeople.it

L’ affascinante storia dell’accessorio risale alle prime civiltà asiatiche,

dove venivano indossati cappelli conici intrecciati per proteggere i lavoratori dal sole. Orgoglio del Made in Italy, i cappelli di paglia, fabbricati principalmente a Firenze, hanno fatto la storia del costume. In Toscana quella dell’intreccio della paglia è un’arte antica che ha avuto una straordinaria fortuna fin quasi ai giorni nostri. Un lavoro dalle tinte rosa quello dell’intreccio, praticato per gioco dalle bambine e dalle donne. Nel tempo il mestiere d’intreccio però ha avuto la sua evoluzione, anche nei materiali usati. La rafia è comparsa negli anni Cinquanta; prima veniva coltivata una paglia appositamente per i cappelli da cui si ricavava una treccia che poi veniva cucita su forme per ottenere il prodotto finito.

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Fin dagli anni 60 Il cappello di paglia è un cult intramontabile;

un tempo accessorio irrinunciabile dell’abbigliamento, il cappello di oggi è piuttosto una scelta di stile che enfatizza una certa postura e crea un alone di mistero. Ma come si porta in questa stagione? Quali sono i copricapo di tendenza? Le varianti sono tante e molto scenografiche. I colori? Neutri oppure in tinte vivaci e corpose ma sempre di tendenza naturale, come l’arancione.

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Glamour come Audrey Hepburn o scanzonata come Diane Keaton? Grande a tesa larga, sport-chic, maschile, bon-ton, anni ’70 o garçonne, i modelli più gettonati per questa estate.

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Chic, con la tesa larghissima e morbida, per entrare nei panni di Holly Golightly e acquisire un po’ dell’eleganza di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany: come i modelli di Eudon Choi che, anche se abbinati a semplici abiti in cotone, donano l’allure da diva. Chiunque potrebbe immaginare di indossare il suo abito nero con le spalle arruffate per un aperitivo su una terrazza a Positano. Etro, con il suo modello con la falda over sfrangiata, ci riporta ad un immaginario più bucolico e tropicale; valido alleato, facile da indossare, trasporta in un’atmosfera da sogno a Saint-Tropez.

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Attenzione agli outfit giusti: il cappello di paglia a tesa larga è decisamente versatile, ma va abbinato a look ben definiti.

Via libera a long dress o long skirt, caftani dalle nuance calde e mini abiti svolazzanti. Per i look prettamente metropolitani: ottimo mix se indossato con camicette trasparenti e ampie dal taglio maschile e jeans anni ’70. L’apoteosi, invece, si ottiene se abbinata alla camicia bianca, morbida e voluminosa, o ad un abito dal taglio chemisier, come l’outfit di Philosophy by Lorenzo Serafini.

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Molto raffinato e proposto anche con taglio asimmetrico da Tod’s, in abbinamento con la giacca safari; ispirazione “La mia Africa” ma nei toni sportivi dei blu e dei rossi. Il modello dal taglio oversize è molto diva e dona un’allure sofisticata e vintage ma irresistibile; più largo è il lembo, più glamour sarà. Per Brunello Cuccinelli, d’ispirazione maschile ma seducente, come sempre succede quando ci si appropria di un modello da uomo e lo si reinterpreta in versione femminile. Il borsalino di paglia con la tesa più ampia e adornato da nastri in colore a contrasto, si porta abbinato ad abiti lunghi dal taglio scivolato, chic nella loro semplicità, oppure con shorts; molto cool con un tailleur dal taglio sempre maschile. Bellissimo anche con top effetto lingerie come faceva Faye Dunaway in Gangster Story.

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La cloche cappello femminile a forma di campana da cui prende il nome, è associato alla moda degli anni ’20 e ’30: da Philosophy di Lorenzo Serafini è declinata in rafia con lavorazione crochet; morbida con una falda che arriva quasi a coprire gli occhi.

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Sporty chic, il “bucket hat” con falde larghe e in paglia è stato eletto dagli stilisti modello dell’anno. Onnipresente alle sfilate, ora è il momento di rivalutare questa rivisitazione del modello “a pescatore” che in paglia assume la forma di un secchiello, per un look casual e sofisticato come quello di Diane Keaton nel film “Tutto può succedere” al fianco di Jack Nicholson. Abbiamo visto cappelli alla pescatora così spesso sulle passerelle e nei lookbook che siamo sicuri che questo sarà il modello estivo preferito per la primavera estate 2021.

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La grande Coco Chanel diceva :

”L’educazione di una donna consiste in due lezioni: non lasciare mai la casa senza calze,

non uscire mai senza cappello”.

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