È morto Claudio Coccoluto, dj di fama internazionale. Originario di Gaeta, è deceduto all’età di 59 anni, stroncato da una malattia, nella sua casa di Cassino, accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia.Una vera e propria tragedia che colpisce il mondo della musica e del clubbing per la scomparsa di uno dei più importanti dj d’Europa, conosciuto a livello mondiale.
«Far ballare quello che tu non avresti mai pensato di ballare è l’elemento avventuroso del fare il dj»
questa è stata la sua filosofia di vita, fino all’ultimo.
Ma chi era Claudio Coccoluto?
A 13 anni inizia a fare il dj per hobby, nel negozio di elettrodomestici del padre.
La sua incredibile carriera ha raggiunto l’apice negli anni Ottanta dove comincia a far conoscere la sua voce attraverso la radio locale Andromeda.
Una vita intensa e costellata di successi: dal 1985 la sua passione si trasforma in professione.
Le sue prime esperienze nei locali sono al Seven Up di Gianola (Formia) e all’Histeria di Roma, dove sostituisce Corrado Rizza affiancando il dj Marco Trani.
Il suo genere è una variante della musica elettronica da lui definita “underground”.
Ha lavorato anche per Radio Deejay con il suo programma C.O.C.C.O. nel quale proponeva dj set e in diretta mixava e interagiva con gli ascoltatori.
Coccoluto ha, inoltre, scritto un libro sulla sua carriera uscito nel 2007, distribuito da Einaudi, si intitola: “Io, DJ”.
Ha partecipato ad aprile 2009 alla trasmissione Matrix di Canale 5, con numerosi interventi sugli stupefacenti.
Nel 2010 ha partecipato alla trasmissione Ciao Darwin, programma televisivo condotto da Paolo Bonolis su Canale 5, come ospite, in veste di deejay, nella puntata che vedeva contrapporsi i “Lochness” contro i “Fitness”.
Nel 2018 compare tra i protagonisti del docufilm Vinilici.
«Faccio Cose, ballo gente»: ecco chi era e come si descriveva Claudio Coccoluto nella sua biografia Instagram.
“Dj Cocco”
citava e parafrasava la nota battuta di Nanni Moretti nel film “Ecce Bombo”, per rivivere con leggerezza 40 anni di carriera e una passione per la musica e il clubbing.
Un mestiere che proprio nell’ultimo anno si è ritrovato a dover difendere, anche pubblicamente, a nome di tutto il settore:
«Quelle luci che tagliano il buio sono state il mio habitat per tutta una vita, non ci sarà nessuna pandemia che mi impedirà di tornarci! Questo pensiero mi viene ogni sabato e lo condivido come un appello per tutti quelli che credono che il Clubbing è “cultura”, è “essenziale”, ed è un lavoro rispettabile come qualsiasi altro».
Un consiglio a chi non ha conosciuto abbastanza Claudio Coccoluto
Visitate la sua pagina Instagram Cocco Dj prima di tuffarvi ad ascoltare la sua musica.
Un dj che parlava ai giovani, a tutti i professionisti e agli amanti del suo settore in modo diretto, appassionato e semplice:
«Purtroppo sono sempre stato dalla parte opposta della tastiera: ragazzi, studiate la musica, impadronitevi della tecnica di uno strumento, sarà come imparare una lingua universale che vi permetterà di parlare a tutto il mondo».
La malattia e poi la morte
E’ tra i fondatori dell’ormai storico locale romano Goa, 40 anni di carriera, Dj Coccoluto è venuto a mancare dopo aver lottato per un anno contro una malattia che lo ha debilitato fino a portarselo via.
L’amico e socio Giancarlo Battafarano lo ha ricordato con parole condivise da tutto il mondo della musica, oggi in lutto:
“Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro”.