L’archivio storico della Fondazione Salvatore Ferragamo è un perfetto viaggio virtuale nelle creazioni dello stilista, attraverso lo spazio e il tempo, che permette di osservare la storia di una delle più famose case di moda italiane in tutto il mondo.Salvatore Ferragamo
è un perfetto mix tra arte, ricerca, tradizione, innovazione e artigianalità manifatturiera.
Parte dai lontani anni ’20 la lunga tradizione della Maison Ferragamo, ripercorribile nella mostra “Sustainable Thinking”.
Un’esperienza digitale nell’archivio Ferragamo dove, attraverso le sue iconiche calzature del ‘900, si racconta un cambiamento di stile tra documenti, brevetti, prototipi e prodotti che testimoniano quasi un secolo di genialità.
Ripercorriamo un lungo percorso di tradizione e unicità la cui chiave del successo è senza dubbio la famiglia.
Salvatore Ferragamo nasce a Bonito, in Irpinia il 5 giugno del 1898.
La sua è una famiglia numerosa, lui è l’undicesimo di quattordici fratelli.
Il giovane calzolaio è libero e intraprendente, per questo nel 1914 tenta la fortuna trasferendosi negli USA dove apre in California una bottega di scarpe.
Ferragamo ha uno spiccato intuito, nel 1923 fonda ad Hollywood un boot shop che diventerà un punto di riferimento per le star del cinema americano.
Le sue sono scarpe uniche, inimitabili, confortevoli e comode.
Salvatore Ferragamo
ha alimentato la sua formazione con innumerevoli corsi sull’anatomia per conoscere più a fondo il piede, una formazione che gli permette di diventare uno dei massimi esperti del settore.
Arriva a concepire più di settanta combinazioni tra lunghezza e larghezza, riuscendo così a riprodurre industrialmente le calzature.
Con le sue ricerche, fabbrica una componente rivoluzionaria per il sostegno dell’arco plantare tramite una lamina d’acciaio, il ‘cambrione’, che viene brevettato alla fine degli anni Venti.
L’innovazione di Ferragamo permette di alleggerire le scarpe che, in quegli anni, erano tozze, pesanti, a tratti goffe e con il tacco a piombo.
Il calzolaio ha un primo contatto con il mondo del cinema di Hollywood, ha la mansione di guardarobiere dell’American Films Company.
Gli attori western di allora si lamentavano degli stivali duri e scomodi, Ferragamo si propose di migliorare lo stile e la comodità realizzandone alcune paia.
Diventarono un successo, tanto che il regista Cecil B. De Mille disse:
“Il West sarebbe stato conquistato prima, se ci fossero stati questi stivali”.
Salvatore e i suoi fratelli aprirono un negozio di calzature e riparazioni nel centro di Santa Barbara.
Ferragamo: il Calzolaio delle Stelle.
Da quei primi stivali donati al cinema arrivarono nel negozio le prime star che erano attratte dalla sue nuove scarpe.
Creò il modello ‘First’ per le sorelle Mary e Lottie Pickford: un semplice paio di scarpe scollate in capretto marrone, con due linguette che si alzavano davanti.
Ferragamo torna in Italia nel 1927, si stabilisce a Firenze, dove ha l’opportunità di realizzare il suo sogno: crea un’azienda di scarpe che porta il suo nome.
La crisi del 1929 lo potrebbe fermare, ma la sua intraprendenza no, pertanto apre un primo negozio in via Tornabuoni a Firenze.
La creatività di Salvatore Ferragamo si scontra con le sanzioni fasciste: mancano cuoio e pelle.
Qui sta la genialità del calzolaio delle stelle perché materiali mai usati prima per la calzatura diventano grazie a lui tratti ed elementi distintivi.
Visitando l’archivio storico della Maison Salvatore Ferragamo si potranno ammirare alcuni dei modelli più importanti e rivoluzionari:
nel 1938, inventò le zeppe di sughero.
Fu un cambiamento importante per la storia della calzatura: un materiale così povero acquistava valore e unicità.
Inoltre le zeppe subirono una nuova modifica: l’eliminazione dell’anima di acciaio interna alla scarpa.
Ferragamo si trovò anche senza l’acciaio che, importato dalla Germania, a causa delle sanzioni economiche imposte all’Italia, non era più acquistabile.
Salvatore Ferragamo dona molta importanza alla ricerca e questo gli permise di provare materiali innovativi come: il merletto fiorentino, la carta, la corteccia d’albero, la rafia, la canapa, la pelle di pesce e il cellophane.
Si tratta di elementi nuovi che andranno a sostituire, prima e durante la seconda guerra mondiale, i più duttili capretti e vitelli nonché gli esotici coccodrilli.
Nell’immediato dopoguerra furono nylon, rafia sintetica, ricami in strass e perline di vetro a costruire tomaie uniche e irripetibili.
Nella visita virtuale dell’archivio storico si potranno ammirare anche le scarpe di Marilyn Monroe, fedelissima cliente di Salvatore Ferragamo.
Rese famose le sue décolleté modello capretto del 1956, una linea classica e con tacco 11 cm: un’altezza vertiginosa ma non scomoda.
Il modello fu appositamente creato per Marilyn Monroe, indossate nel film Fermata d’autobus (Bus Stop), e acquistate successivamente all’asta dei beni personali dell’attrice tenutasi da Christie’s a New York il 28 ottobre 1999.
Ferragamo aveva brevettato un tacco particolare, realizzato per metà in legno e per metà in acciaio.
Era solido e comodo, pur essendo sottile.
Negli anni Cinquanta, Palazzo Spini Feroni divenne una tappa d’obbligo per le attrici più famose ma anche per regnanti, nobili e capi di Stato: da Audrey Hepburn ai Duchi di Windsor, da Greta Garbo ad Anna Magnani, da Paulette Goddard a Lauren Bacall fino a Sophia Loren.
Ferragamo riceveva personalmente i suoi clienti ed era capace di soddisfare ogni richiesta, anche la più stravagante.
La Maison Salvatore Ferragamo è il binomio perfetto fra tradizione, innovazione e ricerca.
Una storia familiare lunga quasi un secolo, scarpe che hanno conquistato il mondo, calzando i piedi più importanti e diventando elemento distintivo del Made in Italy.