Secondo uno studio approfondito, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona, la dieta mediterranea fa bene a chi la segue e, soprattutto è pro ambiente.

Un principio interessante per le tante tesi avvalorate negli ultimi decenni a favore di un regime alimentare adeguato al corpo, con un occhio di riguardo verso la natura circostante.

La dieta mediterranea, grazie ai suoi principi, aiuta a difendere l’ambiente e a preservarlo.

Un concetto che prende spunto partendo proprio dai cibi, alla base della dieta mediterranea.

Stiamo parlando degli alimenti di origine vegetale, di stagione, al naturale, locali e a chilometri zero.

E quindi di: frutta, verdura, pasta, riso, olio, pane, ortaggi, cereali, in particolare integrali, legumi, noci, semi.

Inoltre bisogna privilegiare il consumo di prodotti freschi, diminuire le carni rosse, quelle bianche, le uova e gli altri derivati di origine animale.

Il modello alimentare, tipico di Spagna, Italia e Grecia, viene, così, premiato, per l’attenzione verso la sostenibilità ambientale.

I colori della natura, che arrivano direttamente nel nostro piatto, sono considerati ideali per la dieta quotidiana.

Oltre, a dare beneficio all’organismo, aiutano a preservare la natura nei suoi bioritmi.

I menu dalle tante sfumature colorate, gialle, rosse, verdi, arancioni, viola e rosse, vanno privilegiati.

Recentemente alcune ricerche universitarie, scaturite da una serie di incontri virtuali dedicati alla sostenibilità, hanno confermato l’importanza della dieta mediterranea.

Il focus dell’ateneo cremonese ha esaltato l’essenzialità di puntare sempre di più a un regime che strizza l’occhio ad ambiente e cibi sani.

La dieta mediterranea è basata su alcuni capisaldi.

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La prima colazione 

Il pasto del mattino rappresenta, nella dieta quotidiana, circa il 20 percento del fabbisogno di calorie di tutta la giornata.

Importante ricordarsi questa regola fondamentale, da trasformare in abitudine regolare.

Prediligere, quindi, un pasto mattutino abbondante, composto da frutta, anche in versione spremuta, pane, latte, yogurt e cereali, ricchi di fibre.

Secondo alcuni studi, la colazione italiana, seguita in questo modo, ha un impatto ambientale molto inferiore, rispetto a quella americana, con un maggior consumo di latticini.

Dalle ricerche emerge che, in Italia, la colazione ha una bassa emissione di carbonio.

L’importanza delle quantità per il fabbisogno giornaliero

Secondo esperti e nutrizionisti è importante quanto cibo consumiamo.

Durante la giornata, ognuno di noi, deve incamerare le calorie adeguate sulla base delle esigenze personali.

Due gli elementi da considerare: porzioni e frequenze dei pasti.

Infatti, la sostenibilità ambientale e la nutrizione del corpo, si rispettano con quantità equilibrate consumate, all’insegna di una corretta alimentazione.

La dieta mediterranea diventa sostenibile con un alto consumo di alimenti vegetali che aiutano a seguire un regime sano per restare in salute, nel rispetto dell’ambiente.

Principio ribadito dalla Fao in un documento del 2016 con le linee guida delle diete sostenibili.

Gli albori del regime alimentare del Mediterraneo

Negli Anni cinquanta fu l’epidemiologo e fisiologo americano, Ancel Keys, a intraprendere in modo sistematico lo studio dell’alimentazione mediterranea.

Lo studioso seguì da vicino le abitudini quotidiane di alcuni paesi del bacino mediterraneo, constatando l’importanza della presenza di cibi vegetali nella dieta.

Nel 2010, la dieta degli alimenti multicolore, è stata dichiarata dall’Unesco, Patrimonio Immateriale e Culturale dell’Umanità.

Un riconoscimento che conferma la salvaguardia della nostra salute, il rispetto dell’ambiente e i tanti vantaggi per raggiungere un equilibrio tra uomo e natura.

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