Una mostra ripercorre la grande passione di Napoleone Bonaparte, a 200 anni dalla morte, per il mondo antico e il mito di Roma.
L’esposizione “Napoleone e il mito di Roma”,
aperta fino al 30 maggio, è allestita al Museo dei Fori Imperiali dei Mercati di Traiano, nella Città Eterna.
Personaggio storico, che fu generale, politico, originario di Ajaccio, fondatore del primo Impero francese, vissuto tra il 1769 e il 1821.
Per il suo bicentenario dalla scomparsa è stato realizzato il percorso espositivo, promosso da Roma Culture e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
L’esposizione è stata curata da Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor e Nicoletta Bernacchio.
Il progetto di allestimento e’ di di Wise Design, il concept grafico di Iowa State University e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Lo spazio dei Mercati di Traiano è stato concepito con un percorso diviso in tre macro-sezioni.
Il visitatore scopre oltre 100 opere (sculture, dipinti, stampe, medaglie, gemme e altri cimeli d’arte) delle Collezioni Capitoline e di altri musei nazionali e stranieri.
Un viaggio, a tappe, che parte dal rapporto di Napoleone con il mondo classico.
Un racconto attraverso la sua formazione personale in giovane età, poi, adottata per raggiungere il potere tra i concetti di buon governo e politiche militari.
Una figura poliedrica, ben descritta dalla mostra, tramite opere che illustrano la biografia napoleonica, gli obiettivi e i modelli, anche culturali.
Napoleone amava moltissimo paragonarsi ai grandi imperatori dell’Antica Roma.
Il Bonaparte, infatti, metteva in primo piano la grandezza militare, l’ideale di un impero senza confini e la passione verso importanti condottieri.
Tra i suoi miti ci furono Alessandro Magno, Giulio Cesare e Augusto.
Alcune opere, presenti in mostra, ritraggono Napoleone in stile imperiale, con una corona d’alloro.
Altre, invece, sono ritratti e mezzi busti di imperatori, figure di spicco dell’Antica Roma, come Annibale, di cui era follemente appassionato.
La prima sezione si conclude con Napoleone Bonaparte visto come un eroe antico, un santo, un taumaturgo, con una certa continuità con i monarchi del Medioevo in Francia.
Continuando il viaggio tra le tante opere esposte, il tema della seconda sezione è dedicato al concetto di Napoleone per l’Italia e Roma.
E quindi troviamo Bonaparte come Re d’Italia, attraverso alcune sculture di Pacetti e il grande programma napoleonico per trasformare la parte urbana di Roma.
Tema approfondito grazie al ritratto di Napoleone, opera di Antonio Canova (Musei Capitolini) e ad altre opere, per raccontare anche l’intricato e difficile rapporto con il Papato.
Infine, la terza sezione, raccoglie i modelli antichi, ispiratori di Napoleone, in particolare nell’arte.
Durante l’epopea bonapartista si ricordano alcuni importanti simboli legati alla Città Eterna, che tra il 1809 e il 1814, fu annessa all’Impero Napoleonico.
Tra gli altri, c’è l’aquila romana.
Nell’esposizione si ritrova nell’opera del vessillo del settimo Reggimento Ussari, proveniente dal Musée de l’Armée di Parigi.
L’antichità romana e la sua esaltazione si ritrovano in Napoleone nella Campagna d’Egitto.
La sua importante impresa fu militare, ma al contempo, azione culturale, ben riassunta dalla stampa che immortala Bonaparte alle Piramidi egiziane, opera di Girardet (Museo Napoleonico di Roma).
E ancora l’imperatore a dorso di un dromedario o sulle orme di Alessandro Magno in Babilonia.
L’esposizione ripercorre, inoltre, il gusto napoleonico per la romanità, con l’esempio per eccellenza della Colonna Traiana.
Il monumento di via dei Fori Imperiali, voluto dall’imperatore Traiano dopo la conquista della Dacia (la Romania di oggi), fu imitata dall’imperatore francese.
La rielaborò per farla innalzare come Colonna Vendòme a Parigi, simbolo delle sue imprese militari.
“Napoleone e il mito di Roma” si chiude con il quadro di Francois Gérard, raffigurante l’imperatore al momento dell’incoronazione, avvenuta nel 1805.
L’opera racchiude il momento più alto dell’esistenza del personaggio storico che fu sempre legato all’amore per il mito antico di Roma.
Nella sua vita, Napoleone Bonaparte si considerò erede dei grandi condottieri romani e degli imperatori del passato.
Un uomo che riuscì a utilizzare simboli, ricordi, protagonisti del passato, gesta dell’antica Città Eterna, mettendo sempre in primo piano la forza militare, come obiettivo da raggiungere e da mantenere.
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