Inserita per la prima volta nel calendario ufficiale della MFW, il brand K-Way sfila nei giorni Moda uomo Autunno-Inverno 2021-2022. Lorenzo Boglione racconta a Life&People l’evoluzione di un capo classico che da oltre 50 anni non smette di guardare avanti. La prima che ha indossato, da bambino, era di colore rosso, proprio come quella di suo papà Marco che però l’amava anche in blu e verde bosco. I suoi figli oggi sorridono, allegramente “sigillati”, in quelle color arancione.

Nessun capo come la giacca a vento del brand K Way,

unisce o divide nel segno del colore. E Lorenzo Boglione, Vice President Sale BasicNet, il gruppo torinese che dal 2004 è proprietario dello storico marchio francese, lo sa bene. In occasione della prima sfilata K Way ufficialmente inserita nel calendario di MFW durante i giorni di moda maschile, il manager torinese ci racconta l’evoluzione e il futuro di un grande  classico entrato nella storia, non solo della moda.

“ Le sensazioni dopo la prima sfilata a Pitti lo scorso anno erano state molto positive, con il tempo ci siamo resi conto che il risultato è stato ottimo e proprio per questo abbiamo voluto replicare  in veste ufficiale, durante la settimana della moda uomo“,

racconta a Life&People.

“ Abbiamo fatto questo importante investimento a Milano, uno spazio di 4 mila metri quadrati, un tempo era una fabbrica di gomma e ora in ristrutturazione. Qui contiamo di replicare il Basic Village di Torino, un’area funzionale che diventerà la casa milanese del Gruppo e dunque anche di K Way. Era giusto sfilare qui, anche se a porte chiuse per essere tutti protetti”.

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Protezione, una parola d’ordine per quella giacca a vento in nylon, colorata e impermeabile, nata proprio per ripararsi in città dai cambi di umore del tempo e che ogni generazione, a partire dal 1965 ha fatto propria.

E’ vero, che nel tempo K Way ha fatto molta strada e oggi siamo certi che si possa parlare proprio di un suo stile.

“Anche per questo noi ci affidiamo ad un’unica sfilata, non seguiamo le stagioni per raccontare le evoluzioni del nostro prodotto che è un classico con una forte vocazione alla ricerca. E questo si vede bene in questa prima sfilata a Milano di K Way che presenta capi da uomo e da donna. Molto importante è la linea R&D, Reserche and Development, quella dei capi più innovativi, liberi da logiche commerciali, che però piacciono tanto. Ed è proprio per questo che li mandiamo in passerella prima e in produzione poi, insieme ai nostri immancabili best seller”.

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“La collezione ha tutte le caratteristiche fondamentali del brand K Way”,

racconta Boglione.

“E’ tecnologica, è colorata, iconica e funzionale. E’ chiaro che abbiamo utilizzato anche dei materiali diversi come la lana tweed e la pelle. O il velluto Visconti di Modrone, uno dei nostri tessuti preferiti per realizzare capi dalle forme più morbide, inclusive, che piacciono ai ragazzi e come alle ragazze. Ma anche alle loro mamme e ai papà”.

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Insieme a loro, sotto i riflettori che illuminano la sfilata a Milano, il classico dei classici, la giacca  a vento oggi chiamata K Way 3.0 per stare al passo con i tempi. Impacchettabile, colorata, una collettiva e internazionale madeleine , un ricordo che spesso riporta alla infanzia e alla adolescenza, a tempi protetti. “La protezione è sempre stata una caratteristica della nostra giacca, che deve essere tecnica e impermeabile in caso di pioggia. Leggera per essere portata facilmente con sé, rapida da indossare e da chiudere con quella zip oggi di ultimissima generazione, veloce, scorrevole. Semplice e bella”.

ricorda Lorenzo Boglione.

E poi, naturalmente il colore che ha generato veri fanclub K Way, i puristi integrali che mai lascerebbero quella bianca o tutta nera, i più avant-guarde che non si perdono una tonalità pop, alla Andy Wharol.

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E poi ci sono i cultori dei classici evergreen che non rinuncerebbero mai alla tonalità, del rosso, del giallo e del blu.

Insomma, una K Way sembra essere per tutti e per sempre, proprio come volle, con un colpo di genio, Leon Claude Duhamel, l’inventore della giacca a vento che ha segnato generazioni di italiani. Era il 1965 quando, seduto ad un tavolino del Café de la Paix a Parigi, vide una signora che cercava riparo da un improvviso sbuffo di pioggia usando una giacca di nylon rosso. Fu lì che si accese la lampadina.

Marco Boglione Life&People Magazine LifeandPeople.it

Nacque in quel momento una bellissima storia dal  dna francese e passaporto oggi italiano grazie a Marco Boglione, il presidente del Gruppo BasicNet che nel 2004 ha iniziato l’operazione di rilancio dopo l’acquisto del marchio.

“Questa prima sfilata K Way a Milano è importantissima per noi, non solo a livello emozionale ma anche perché è il modo per ribadire che ormai K Way  ha uno stile tutto suo e riconoscibile, uno stile nato grazie al capostipite, quella giacca a vento che in tanti hanno amato e amano tutt’ora”,

conclude Marco Boglione al termine dello show.

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K Way ha tante cose particolari, è un marchio ultra notorio, è sui dizionari ed è anche uno di quei prodotti abbastanza rari, che più diventano vecchi più diventano belli. Perché non è solo un fatto estetico del prodotto, un po’ come il jeans che vissuto è più bello, ma anche sentimentale, quello di  portarsi dietro moltissimi ricordi. Cose belle che ti vengono in mente non appena indossi  K Way.

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