Le fragranze possono essere più di un piacevole accessorio. Un grande profumo è sempre un’opera d’arte.
È poesia silenziosa, che può risollevare le nostre giornate, arricchire le nostre notti e creare pietre miliari nelle nostre memorie.
Nebulizzare un profumo è un rito che ha regole ben precise, che vanno messe in atto con dedizione.
Ma c’è anche qualcosa di molto misterioso in una fragranza, che come una pozione magica rapisce i sensi.
La composizione dei profumi che ammalia lo spirito
Le emozioni suscitate dall’olfatto risultano difficili da esprimere a parole.
Esistono migliaia e migliaia di profumi, ognuno con una sua identità e una famiglia olfattiva.
All’interno di ogni famiglia esistono ulteriori scomposizioni e sfumature chiamate sottofamiglie che contribuiscono a descrivere in maniera più dettagliata la composizione di una fragranza.
Nel tempo, con gli ingredienti di sintesi, si sono aggiunte alle essenze naturali infiniti stimoli olfattivi, volti ad arricchire le fragranze stesse.
Esiste una simbiosi lessicale fra il mondo del profumo e quello musicale.
La nota è il singolo ingrediente odoroso che compone un profumo; l‘accordo, l’insieme di più note che danno vita a particolari risultati olfattivi; l’armonia è l’equilibrio tra le materie prime impiegate in una composizione.
Nella profumeria tradizionale fino a poco tempo fa si usava realizzare le essenze miscelando ingredienti rari e naturali con tecniche del tutto artigianali.
Ma la storia della profumeria è costellata di esperimenti e materie prime preziose:
tra le più pregiate vi sono l’ambra grigia, dal profumo dolce e delicato, e il muschio selvatico, più intenso.
Oggi questi ingredienti sono stati sostituiti con successo da versioni di sintesi, e una ricerca ha evidenziato anche una differenza sostanziale fra uomini e donne.
Gli uomini eleggono come odore preferito quello della “colazione del mattino” e le donne “quello della pelle dei bambini”.
La verità è che i profumi hanno un’incredibile connessione con le nostre esperienze e naturalmente con la nostra storia di vita.
Curiosando nella formula di composizione dei profumi contemporanei sappiate che non utilizzano solo essenze naturali, ma si avvalgono di componenti sintetici riprodotti in laboratorio.
Questo passaggio garantisce una maggiore stabilità del prodotto finale, che per questo non si deteriora.
Le emozioni: questione di olfatto?
Alcuni profumi sono capaci di cambiare il nostro umore.
La parola “profumo” ha un’origine piuttosto incerta, la teoria più accreditata è quella che si riferisce alle pratiche sacre dei romani, che bruciavano sostanze odorose nei culti alle divinità in modo che si diffondessero nell’ambiente “per fumum”, cioè attraverso il fumo.
Per creare una fragranza che corrisponda all’immagine di un brand ci vuole soprattutto “naso”.
I più rinomati creatori di fragranze sono impegnati ogni giorno nella ricerca delle combinazioni migliori, e la nascita di un profumo dipende molto spesso dall’immaginazione del suo compositore, dalla conoscenza chimica delle materie prime e da un misterioso quid creativo.
La piramide olfattiva, se non lo sapete, è un’architettura strutturata su tre livelli: testa, cuore e fondo.
Nelle note di testa si trovano sempre gli aromi più volatili, come gli agrumi verdi e le essenze acquatiche o marine.
Le note di cuore, corpo centrale della composizione, sono caratterizzate, invece, da fiori, frutti o spezie.
Alla fine si trova l’accordo di fondo, contraddistinto da resine, balsami e note animali.
La struttura piramidale è la più classica, ma negli ultimi anni sono nati altri modi di visualizzare l’evaporazione del profumo: a stella, a spirale, geometrie più adatte a descrivere le nuove composizioni chimiche.
De resto che cosa sono i profumi se non “ giuramenti e baci infiniti?”, parola di Baudelaire.
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