La piccola isola di Procida, in provincia di Napoli, è la Capitale italiana della Cultura 2022. Il micro borgo, dallo splendido mare cristallino, affacciato sul golfo partenopeo, si è aggiudicato l’ambito riconoscimento, dopo la conferma ufficiale da parte del ministro per i Beni e le Attività Culturali e al Turismo, Dario Franceschini.
Per la prima volta dall’istituzione del riconoscimento è stato scelto un piccolo borgo
Un segnale importante che lancia un messaggio di ripresa ed è soprattutto un modo per dare spazio a luoghi che hanno molto da raccontare tra storia, arte, cultura e tradizioni. Un’occasione unica per dimostrare il valore delle località, piccole, ma di grande ricchezza. Il riconoscimento per la prima volta punta i suoi riflettori su una località che conta poco più di 10 mila abitanti. Il progetto di Procida, che ha ottenuto un milione di euro per la sua realizzazione, è stato in grado di scegliere uno slogan accattivante: “Procida, la Cultura, non isola”. Messaggio chiave che ha permesso di ottenere la vetta della classifica e di sbaragliare altri nove contendenti, con l’opportunità concreta di avere i riflettori del turismo internazionale puntati per un anno intero.
Un accattivante programma presentato con un approccio alternativo
Così, la splendida perla napoletana ha realizzato un programma completo, con un’ottica diversa, che guarda, non solo all’inestimabile bellezza in sé, ma soprattutto punta su uno sviluppo sociale ed economico. Il collante di tutto sarà la cultura, tipica delle isole mediterranee. I numeri degli eventi, messi a punto, parlano chiaro: 330 giorni d’iniziative in calendario, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali creati per l’occasione e 44 progetti, tutti da vivere.
Le precedenti capitali italiane della Cultura
Finora, il titolo, è sempre stato attribuito a città di grandi dimensioni. In ordine di tempo sono state scelte, Mantova nel 2016, Pistoia per il 2017, Palermo (2018) e Parma che, a causa della pandemia mondiale, vestirà il titolo per ben due anni consecutivi, 2020 e 2021.
Un tuffo nella storia di Procida
L’indiscussa perla delle isole Flegree ha una storia che affonda le sue origini negli antichi micenei. Furono loro per primi a insediarsi nello spicchio di terra emersa, seguiti, poi dai calcidesi dell’Eubea, dall’arrivo dei romani e dai goti, ricordati per le grandi devastazioni sul territorio. Oggi, l’impatto visivo è davvero di grande effetto: uno spettacolo di colori della natura, incastonati in un tipico borgo marinaro. Le sue case dai colori pastello, tra il giallo e l’arancione, raccontano storie millenarie che si perdono nella notte dei tempi. Angoli e anfratti che racchiudono segreti, in un’atmosfera dove tutto sa di vacanze e di relax.
Le bellezze dell’isola
Nei suoi quattro chilometri di lunghezza, dalle origini vulcaniche, Procida affascina per i colori dei borghi, affacciati quasi a picco sul mare.
Il turista resta ammaliato da alcuni luoghi dal grande impatto scenico, per la loro innata bellezza. Terra Murata, è un meraviglioso borgo medievale, a 90 metri dal mare e sulla sommità dell’isola. Corricella, invece e’ una località dove poter ammirare uno splendido panorama di Procida, con il suo Belvedere e l’Abbazia di San Michele Arcangelo. Tappa obbligata anche a Marina Grande, porto dove sono racchiusi i sapori marinari del Mediterraneo. Gioielli imperdibili che diventano un scenografico biglietto da visita per il turismo e una cartolina per l’importante riconoscimento di capitale della cultura 2022.
Sfondo per molti film e libri
Questo magico scenario, dona pace, e allo stesso tempo, regala attimi indimenticabili, dove gli appassionati del mare, trovano spazi davvero incantevoli. Le architetture di Procida e la spiaggia di Porto Vecchio sono immortalate nel capolavoro di Massimo Troisi, tra le scene della sua pellicola di successo “Il Postino”.
Memorabile anche l’attore americano, Matt Damon nella pellicola “Il talento di Mr. Ripley”, mentre viene ripreso a bagnarsi tra le acque cristalline dell‘isolotto di Vivara. Procida è, da sempre, luogo molto amato da artisti e scrittori, che hanno vissuto l’isola napoletana come importante fonte d’ispirazione. Alfonse de Lamartine rese protagonista il micro borgo con il suo libro “Graziella” del 1852. Elsa Morante nel suo celebre e famoso capolavoro dal titolo “L’isola di Arturo”, ha raccontato Procida nelle sue tante sfaccettature.
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