Le buone maniere sono d’obbligo, sia in casa che fuori, eppure, se dovessimo rispettare tutte le regole del galateo impazziremmo. Il libro del galateo, infatti, impone talmente tante norme che neanche la regina Elisabetta II riuscirebbe a rispettarle tutte. Quali sono i punti più accettabili e quali quelli più assurdi?

Buone maniere: il galateo è superato o dovremmo ancora leggere e rileggere il libro?

Correva l’anno 1558 quando usciva il trattato di messer Giovanni della Casa intitolato Galateo overo de’ costumi. Dalla pubblicazione, quindi, sono trascorsi 462 anni, per cui è normale che alcune regole siano superate. Pertanto, al giorno d’oggi, le norme, per lo meno la maggior parte, non sono più quelle che imponeva l’autore. E’ opportuno sottolineare, però, che lo scopo del galateo è rimasto lo stesso del 1958: il rispetto del prossimo, una convivenza piacevole tra individui e una società più armoniosa per il benessere comune. Per quanti non lo sapessero, il libro del bon ton racchiude in sé tutte le regole e le buone maniere che ogni persona dovrebbe seguire in situazioni pubbliche e comuni. Dalle celebrazioni importanti, come matrimoni e funerali, a cene in un ristorante, passando per gli incontri con un amico, i viaggi e i regali. Essere bene educati, infatti, non significa solo avere rispetto dell’altro, ma anche mettere in atto atteggiamenti di un certo tipo.

Ad esempio, per quanto riguarda l’abbigliamento, quanti ricordano sempre che in ufficio si va solo con abiti sobri, rigorosamente puliti e stirati?

Oppure, sapete che le donne dovrebbero indossare il cappello, possibilmente non troppo vistoso, anche nei luoghi chiusi come i teatri e le chiese? Pensate che gli uomini, invece, devono toglierlo non solo nei luoghi sopra menzionati, ma anche al cospetto di una signora.

Il bon ton riguarda anche gli incontri e i relativi saluti: la stretta di mano non deve mai essere né troppo energica né tantomeno ‘morta’. Le buone maniere, inoltre, ci dicono che si porge sempre la mano destra e solo la donna, con temperature rigide, può indossare i guanti.

Cosa fare, invece, quando si è seduti ad un tavolo e bisogna salutare qualcuno?

Le norme cambiano in base al sesso: se è l’uomo ad essere seduto e deve salutare una signora, allora ha l’obbligo di alzarsi. Quando, invece, è la donna ad essere seduta, questa deve obbligatoriamente alzarsi solo quando ha davanti una persona più anziana, altrimenti può restare comoda. Se l’incontro avviene per strada e si tratta di un conoscente, bisogna utilizzare “buongiorno” o “buonasera” a seconda dei momenti della giornata, senza fermarsi. Quando, invece, si incontra una persona conosciuta ma è in compagnia di qualcuno di cui si ignora l’identità, a quest’ultimo va riservato solo un cenno del capo. Il caro e amato “ciao” è dedicato solo a conoscenti che siano considerati giovani.

Le buone maniere a tavola: come seguire il galateo?

Per quanto riguarda le buone maniere a tavola, le regole sono tantissime. Alcune scontate, altre un po’ meno. Partiamo da quella che tutti dovrebbero conoscere: è vietato dire “buon appetito“. Così come non bisogna mai esclamare “cin cin” quando si fa un brindisi. In quest’ultima occasione, il libro del galateo impone un solo comportamento: alzare il bicchiere con un cenno molto discreto, in direzione di una sola persona solo quando si tratta di un festeggiato, ad esempio in occasione di un compleanno. Quando si è invitati a pranzo o a cena a casa di altri è buona norma non chiedere il sale: è un gesto poco carino nei confronti di chi ha cucinato la pietanza.

Vi sono numerose regole da rispettare, previste dall’antico libretto del bon ton, per non apparire ineducati una volta seduti a tavola.

Rispetto alla postura, occorre tenere sempre la schiena dritta e non poggiare mai i gomiti sul tavolo. Le braccia vanno tenute lungo il fianco e solo le mani toccano il tovagliato. La giusta distanza dal tavolo è fondamentale: non troppo lontano, né troppo vicino. Le gambe sotto al tavolo non devono essere mai allungate o eccessivamente rilassate.

Per quanto riguarda il tovagliolo, va posizionato sulle ginocchia e avvicinato alla bocca solo quando necessario.

Prima di iniziare a consumare il pasto, è necessario attendere che tutti gli ospiti siano serviti e che il padrone di casa inizia a mangiare per primo. Anche se la pietanza si raffredda, è compito del proprietario della dimora invitare i commensali a mangiare. Le mani, inoltre, non possono mai venire a diretto contatto con il cibo, a eccezione del pane e dei grissini che vanno spezzati prima di essere portati alla bocca. Il pane spezzato va poggiato sul piccolo piattino, presente sulla sinistra. Assolutamente vietato è, poi, emettere qualsiasi tipo di rumore durante il consumo di bevande o cibo.

Cosa dire poi delle posate?

Ricordate sempre che sono loro ad andare verso la bocca e non viceversa. Problemi con gli spaghetti? Questi devono rigorosamente essere arrotolati alla forchetta e non ‘succhiati’ alla Carlo Verdone. Il bon ton, poi, impone che il banchetto inizi sempre quando tutti i commensali, padrona di casa compresa, sono seduti a tavola. Al termine di ogni portata, le posate vanno posate sul piatto parallelamente, oppure con i manici allargati e le punte che si toccano. Il pane va sempre spezzato con le mani: non va tagliato con il coltello e non bisogna riempire di briciole la tovaglia. Il tovagliolo va appoggiato sulle gambe e non infilato a mo’ di bavaglino. Infine, mai appoggiare il cellulare sulla tavola e metterlo sempre in modalità silenzioso. Ovviamente, il libro del galateo ha tantissime regole, per cui è impossibile elencarle tutte.

E’ curioso, però, dare uno sguardo alle regole di bon ton più assurde del mondo.

In Francia è rigorosamente vietato tagliare la baguette e le foglie dell’insalata con il coltello. Il motivo è presto detto: nel passato, quando i coltelli erano fatti d’argento, si ossidavano a contatto con l’aceto diventando neri e anche se oggi il materiale usato non è più lo stesso, la tradizione è rimasta la stessa. In Corea del Sud, zona da sempre nota per la forte cultura tradizionalista, il rispetto degli anziani c’è anche a tavola. E’ vietato sedersi a mangiare se quanti hanno una certa età non hanno terminato il pasto. In India, invece, è bene non ringraziare un amico per essere invitati a pranzo: è offensivo perché l’amicizia è dedizione e, pertanto, non prevede ‘cerimonie’ di questo tipo. Se vi trovate in Arabia Saudita ricordate di mangiare con le mani, ma fate attenzione ad utilizzare solo 3 dita: profeta Maometto docet. Paese che vai galateo che trovi: in Cile è vietato cibarsi utilizzando le mani, sono consentite solo le posate, anche per le patatine. La Cina, un po’ alla Homer Simpson, gradisce che, a fine pasto, si gratifichi quanto appena ingurgitato con un bel ruttino: solo così si ringrazia per l’ottimo cibo.

Come se non bastasse, il piatto non va mai lasciato vuoto: significherebbe dire allo chef che non ha cucinato abbastanza.

In Giappone, invece, è ben accetto il ‘risucchio’, specialmente quando si mangiano i tipici noodles. Inoltre, bisogna fare attenzione a non riempirsi mai il bicchiere da soli: sarebbe un’ammissione di alcolismo. Insomma, cosa ne pensate delle tantissime norme richieste dal bon ton? Qualunque sia la risposta, vale la pena concludere questo excursus sulle buone maniere con una frase contenuta all’interno del libro Il Galateo di Roberta Bellinzaghi:

“Salvo rari casi, di persone evidentemente irrecuperabili in quanto a buone maniere, difficilmente otterrete risposte sgarbate se il vostro atteggiamento è gentile”. 

Quindi, mi raccomando, ricordate di essere gentili, sempre.

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