Con settembre e l’autunno è arrivato anche il tempo di nuova musica per Fiorella Mannoia, la regina che nelle ultime settimane è tornata a proporsi al suo affezionatissimo pubblico. Il nuovo singolo inedito di Fiorella Mannoia è intitolato “Chissà da dove arriva una canzone”.Il brano, è disponibile nelle piattaforme digitali per il download e lo streaming oltre che per la rotazione radiofonica nazionale.

Porta con sé anche la sorprendente firma del giovanissimo cantante Ultimo 

che per la terza volta affida una propria composizione ad un interprete. (prima della Mannoia c’erano state due canzoni per Bianca Atzei e per Francesco Renga).

Ed è così che l’interprete romana si trova, all’età di 66 anni, ad interpretare una canzone scritta interamente dal ventiquattrenne cantautore romano. E’ il primo brano scritto e composto da Ultimo, una giovane penna ad aver scritto fino ad ora per la voce della Mannoia.

Un dato sorprendente, certo, ma che, in qualche modo, mette in evidenza anche il fatto che la musica non conosce barriere, nemmeno generazionali, quando al centro del ciclone si trova una gran belle canzone come questa.

E Fiorella di belle canzoni ne ha cantante parecchie nel corso degli anni acquisendo quella capacità di interprete sincera, autentica e profonda.

Anche in questa circostanza, Fiorella Mannoia si è fatta eleggere nuovamente regina dell’arte interpretativa al femminile del nostro panorama discografico attuale.

Un’arte non per tutti… Perché dare senso e valore alle parole è un mestiere difficile e non così scontato. Si rivela però necessariamente fondamentale quando, come in questo caso, ci si trova tra le mani, o per meglio dire nelle corde vocali, una canzone d’autore che necessita obbligatoriamente di quella capacità per risultare vincente e riuscita.Da Ivano Fossati che le scrisse ‘Le notti di maggio’ ad Enrico Ruggeri che, invece, le cucì addosso l’intramontabile Quello che le donne non dicono‘, passando per Maurizio Piccoli in ‘Come si cambia‘ e Tiziano Ferro in ‘Il re di chi ama troppo’,

la Mannoia è sempre stata la voce-destinazione a cui i più grandi autori della nostra canzone si sono ispirati ed affidati.

Oggi lo ha fatto anche il giovane cantante Ultimo

che alla propria concittadina fa cantare una canzone in cui l’amore viene raccontato attraverso il mezzo figurato di un brano con un linguaggio semplice e snello.

Uno sguardo rivolto al domani e ai sogni e un’apertura imponente ed emozionale nell’inciso struggente ed etereo.

Amore, certo, ma anche vita in cui trovano spazio domande, dubbi e momenti difficili, “perchè la vita è una commedia al buio dove per ridere serve del trucco”.

Una canzone che mette in scena l’ennesima prova interpretativa della Mannoia.

Seppur tra versi apparentemente innocenti, trova comunque il modo di raccontare anche uno spaccato di attualità quando canta di “giorni chiusi” portando il pensiero ai tempi del lockdown e delle restrizioni sociali.

Una canzone che racconta della forza della musica capace di vincere su tutto, anche l’età, e di suggerire la necessità di “guardarmi dentro per cambiare” e per dare spazio all’ennesima bella canzone.

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