A distanza di tre anni dalla sua ultima fatica discografica, Katy Perry pubblica l’attesissimo “Smile“, il suo quinto disco mainstream.
Nonostante sia un anno difficilissimo, che tutti ricorderemo per la pandemia corrente Covid-19, questo 2020 per Katy Perry è stato uno degli anni più emozionanti di sempre.
Sì, perché Katy ha appena dato alla luce la sua prima figlia, Daisy Dove Bloom, nata dalla sua attuale relazione con il bellissimo Orlando Bloom. Ed è proprio grazie a questo amore e questa gravidanza che ha ritrovato “il sorriso” che diceva di aver perso.
É sempre surreale pensare che una superstar con tanti soldi e fortune possa perdere il proprio sorriso. La voglia di fare e di sperare, però accade più spesso di quanto non pensiamo e Katy Perry vuole ricordarci che il benessere non è scontato per nessuno, anche quando si raggiungono grandi risultati nella propria vita.
Un record incredibile, che l’ha portata a battere anche il Re della musica, Michael Jackson: la sua “Teenage Dream” (il cui album compie 10 anni proprio quest’anno) è diventata la più certificata di sempre nella storia della musica, con ben 64.5 milioni di copie vendute!
Katy Perry “Smile”: il viaggio verso il sorriso ritrovato, tra una maggiore consapevolezza e tanto, tanto amore
Ancora biondissima e sempre coloratissima regina degli abiti a fantasia, ci regala 12 nuove tracce in un disco che suona come un mix di tutti i suoi album precedenti, che sicuramente non deluderà i suoi fans.
Un disco che non si affanna a cercare di stupire e sperimentare, come invece aveva fatto in “Witness” – il precedente album- , ma che vuole semplicemente celebrare il ritrovamento di un benessere interiore con un ritorno alle sue origini, a ciò che la rende, senza dubbio, più autentica.
“Never Really Over“ è la traccia apripista in “Smile“, nonché il primo estratto.
Il brano, che ha oltre 413 milioni di ascolti su Spotify ed è prodotto da Zedd (con il quale aveva già collaborato per il singolo “365”), parla di come tutte le nostre relazioni – dal primo amore, alle storie senza futuro, sino al grande amore – diventino tutte parte di noi, tanto da farci rendere conto che, a loro modo, nessuna sia mai veramente finita.
“Cry About it Later” e “Teary Eyes“, le tracce più dance dell’album, sono entrambi degli inni al lasciarsi il dolore alle spalle per un po’ di sano divertimento, a costo di “ballare con le lacrime”.
“Daisies“, altro singolo di Kate Perry estratto da “Smile“, è una power ballad motivazionale che invita a rimanere fedeli alle proprie convinzioni e a ciò che ci si è prefissati, indipendentemente da ciò che gli altri potrebbero pensare.
Il testo del brano, ha spiegato la cantautrice statunitense, ha assunto un nuovo significato dopo che quasi tutto il mondo è entrato in lockdown.
Storie di resilienza, amore e speranza: il nuovo album di Katy Perry abbraccia il suo passato e suona autentico e piacevole
“Resilient“, che è prodotta da Stargate – lo stesso della sua super hit “Firework”, ha senz’altro uno dei testi migliori del disco, del quale ne racchiude anche l’essenza, quella di un viaggio verso la luce, con storie di resilienza, speranza e amore.
Probabilmente molto meno “epica” di quanto ci si poteva immaginare considerando la produzione, “Resilient” parla di come si possa essere di nuovo forti, in salute e ritrovare anche il successo personale dopo eventi brutti o catastrofici.
“Not the End of the World” richiama vagamente le atmosfere della sua hit “Dark Horse”, mentre “Smile” ci riporta alle sonorità di “Birthday” e “Last Friday Night”.
Riguardo la title track, Katy Perry ha rivelato di averla scritta in uno dei periodi più bui della sua vita. E’ stata proprio l’importanza e l’impatto del cammino verso il ritrovamento del sorriso perso ad averle dato l’ispirazione per il concetto dell’album.
Nella deliziosa “Champagne Problems“, l’artista parla di uno dei momenti più difficili della sua relazione con Orlando Bloom e di come l’amore sia un’evoluzione senza fine, in cui si susseguono senza tregua gioia e dolore. Dopo tutto l’amore non è solo una sfida, ma è la più grande di tutte.
Nella frizzante”Tucked“, Katy Perry parla di quell’emozione agrodolce che si prova nell’avere fantasie segrete verso una persona con cui non potresti mai stare perché sai già che sarebbe sbagliata per te.
“Smile”: un cocktail perfettamente miscelato di pop e power ballads
Con “Harleys in Hawaii“, invece, i toni si fanno più delicati.
Il brano, estratto anch’esso come singolo e prodotto dal famoso cantante e produttore Charlie Puth, è nato a seguito di un bellissimo giro in moto che la Perry ha fatto con Orlando Bloom.
“L’aria che ci soffiava sul viso era così bella che non ho potuto fare a meno di scriverci una canzone”.
“Only Love“, è una dolcissima midtempo che richiama il sound di alcune ballads contenute in “Prism”. Katy Perry immagina di avere solo un giorno da vivere e usa il suo tempo con saggezza, chiamando sua madre e scrivendo a suo padre.
Il disco si chiude con “What Makes a Woman“, un brano che sarebbe stato probabilmente il migliore del disco se in versione acustica avesse avuto una struttura più importante. (la sua durata è di appena 2 minuti e 11 secondi).
“What Makes a Woman” è una canzone molto importante perché racconta delle difficoltà che subiscono le donne nella nostra società.
Per Katy la donna è un camaleonte, che si adatta e trasforma incredibilmente ad ogni situazione; ed è colei che può sopportare il peso del mondo sulle proprie spalle … su un paio di tacchi a spillo.
La stessa Katy Perry è stata un fiume in piena da quando ha scoperto di essere incinta.
Non ha rinunciato a girare videoclip per i suoi singoli, né all’instancabile promozione sui social media e nei programmi televisivi, provando al pubblico di essere una forza della natura. Quando ami qualcosa, non c’è difficoltà (o stato interessante, in questo caso) che possa fermarti.
“Smile” di Katy Perry è disponibile anche in altre versioni, tra le quali la “Fan Edition” – che contiene anche i singoli “Small Talk” e “Never Worn White” – e la versione esclusiva per la catena americana Target, che contiene l’inedito “High On Your Supply”.