Femminilità, sensualità, eleganza e raffinatezza. Queste sono le cifre stilistiche della fashion designer Eleonora Lastrucci tra le più interessanti del panorama italiano. Le creazioni d’alta moda della stilista Eleonora Lastrucci celebrano la grazia femminile avvolgendo mirabilmente ogni donna della propria bellezza, abiti bellissimi in grado di esaltare al massimo l’estetica femminile. La stilista pratese è attiva nel panorama del fashion system da oltre trent’anni. Una carriera lunga e intensa che l’ha portata persino a confrontarsi e a collaborare con i grandi nomi della moda. Tra questi: Enrico Coveri e Roberto Cavalli.
A Life&People la fashion designer Eleonora Lastrucci
racconta in anteprima il suo ultimo progetto: “Venezia per l’Italia”. Un video suggestivo che mira a celebrare il rilancio dell’Italia nel mondo grazie alle bellezze e alle attrattive del nostro Paese: in primis la moda e il turismo.
La moda può davvero aiutare il nostro Paese in questo difficile momento storico?
Assolutamente! L’ultima iniziativa “Venezia per l’Italia” coinvolge la laguna per la sua rinascita celebrando i suoi luoghi iconici attraverso i miei abiti. La pandemia ha posto degli interrogativi importanti in tutti noi, soprattutto su cosa poter fare per ripartire. L’iniziativa è stata ideata assieme a Lorenza Lain, Direttrice dell’Hotel Ca’ Sagredo di Venezia, a Lorenzo Cinotti e Laura Scarpa, dell’Associazione “Venezia da Vivere”. Ci siamo chiesti come fare per promuovere l’immagine della laguna. Volevamo comunicare l’aspetto di una città vivibile, green, sostenibile, accogliente e sicura, come del resto questo magico lo è da sempre. E’ un progetto che parla di identità di Venezia attraverso la realizzazione di abiti preziosi.
In cosa consiste nello specifico il progetto?
Abbiamo realizzato un video moda, con la regia di Andrea Rizzo, ambientato nel suggestivo Palazzo Ducale, l’Hotel Ca’ Sagredo e sull’Arsenale, ora impreziosito dalla scultura delle mani giganti di Lorenzo Quinn. Uno shooting emozionale girato a Venezia, una città a cui sono molto legata e che amo profondamente. Per l’occasione ho portato l’abito “Florentia“, che ho ideato insieme ad Elisabetta Bardelli Ricci, dell’Antico Setificio Fiorentino, una vera e propria eccellenza nel mondo in quanto ci sono i telai del 1800. All’epoca persino Roberto Capucci si serviva dei tessuti dell’Antico Setificio, con i suoi broccati e rasi pregiati realizzati a mano. All’interno del setificio ci sono telai intrisi di storia tra cui un antico orditoio del 1786 realizzato su un disegno originale di Leonardo Da Vinci ancora oggi impiegato nella produzione.
“Florentia” è l’abito iconico della rinascita italiana creato dalla fashion designer Eleonora Lastrucci. Com’è realizzato?
Il tessuto utilizzato per questo abito di alta moda è il lampasso iris florentia in cui è rappresentato il giglio, il fiore simbolo di Firenze. E’ un vero e proprio omaggio al Made in Italy. La gonna ha volumi importantissimi realizzati grazie alla sovrapposizione di più rose fra loro.
Una creazione davvero suggestiva.Quanti metri di tessuto sono stati necessari per realizzarla?
Più di cento metri di seta. Nel sottogonna c’è un tulle molto rigido contornato di rose, il corpetto è scollato per dare un effetto di sensualità.
Riguardo gli altri abiti invece?
Nella stampa troviamo l’immagine di Venezia con la sua laguna, le gondole e Piazza San Marco. La poesia di questi luoghi trasposti nel tessuto che rappresentano in miniatura la città. La modella incide nel video con l’iconica bandiera del Leone di San Marco. Oltre a queste creazioni suggestive nel video appaiono anche l’abito rosa in lurex elasticizzato, il vestito in pizzo completamente bagnato nell’oro, che è poi il colore di Ca’ Sagredo.
Come si realizza un abito così prezioso?
Il vestito viene bagnato con una speciale carta oro, che viene poi assorbita dal tessuto in pizzo. Nello shooting appare anche l’abito celeste molto principesco con vita alta ed ancora un ultimo abito laminato in oro con incrocio all’americana. Creazioni che sono in perfetta sintonia con le location scelte.
La Laguna tra poco si illuminerà grazie al celebre Festival. Lei anche quest’anno parteciperà?
Sì, i miei abiti solcheranno il red carpet di Venezia e vestirò diverse attrici al Premio Kineo, anche se ancora non posso rivelarne i nomi e le mise. Sicuramente rivedrete “Florentia”.
Sappiamo però che da anni cura l’immagine di Veronica Berti, la moglie di Andrea Bocelli e di Martina Arduino, la prima ballerina del Teatro alla Scala.
Ultimamente con l’Antico Setificio Fiorentino ho creato un abito per Veronica dello stesso tessuto di Bocelli. Quando avranno una serata la coppia sarà coordinata anche nel look. Martina è una ragazza davvero talentuosa sono molto felice di curarne l’immagine.
Un personaggio del passato che avrebbe voluto vestire e uno del presente.
Grace Kelly a cui farei indossare un abito in pizzo lungo stretto, molto sexy nero. Attualmente mi piacerebbe collaborare sia con Miriam Leone che con Jasmine Trinca.
Se dovesse definire la “donna Lastrucci” cosa direbbe?
Ogni donna ha un proprio carattere che sia un’attrice o meno, amo creare il look di chi decide di affidarsi a me. Il mio stile è intriso di un’artigianalità studiata ad personam, abiti d’alta moda creati per occasioni importanti. Creazioni che spaziano dal classico, al romantico, all’elegante fino al sexy. La donna tende molto spesso a cercare la parta nascosta di se stessa, l’abito serve ad esprimere la propria personalità.
Dove vengono realizzate le creazioni della fashion designer Eleonora Lastrucci?
Ho uno studio creativo a Prato. Avere una propria boutique è comodo, ma è una modalità più standard. La ricercatezza e l’esclusività è data dal fatto di essere gli unici a poter indossare un abito realizzato proprio su misura. Questo è un fattore importante, ad esempio interpretare un abito Eleonora Lastrucci alla prima al Teatro alla Scala vuol dire non correre il rischio di vedere il proprio vestito su un’altra donna. E’ il regalo che faccio ad una donna: l’essere unica! “Non riesco a pensare ad abiti che non siano bellissimi, abiti che non debbano arricchire le donne, colorarle, e, soprattutto appassionarle. Non posso pensare che un abito copra un corpo, i miei abiti devono avvolgere ogni donna della propria bellezza. Poiché ogni donna è bellissima di suo conto!”.
Ci spieghi queste parole della sua biografia.
Ogni donna è unica ed inimitabile e rappresenta se stessa nell’abito che indossa. Il vestito non deve coprire la donna ma arricchirla.
Un concetto cardine dell’estetica di Coco Chanel.
Esattamente. La moda deve rinnovarsi, ma l’eleganza, lo chic deve rimanere nel tempo. Lo stilista deve saper immaginare immediatamente l’abito adatto per la propria cliente. Per un evento importante anche la creazione deve essere di altrettanto rilievo.
C’è un designer di cui lei ammira particolarmente il gusto?
Direi Karl Lagerfeld, un vero e proprio genio della moda. Non ho molto in comune a lui, ma la sua grande creatività mi ha ispirato. Ha affermato che da Enrico Coveri ha imparato l’arte del colore, a mescolarne la vivacità, da Roberto Cavalli invece la semplicità.
Che esperienza è stata lavorare con questi due grandi nomi della moda?
Ho appreso molto da entrambi fin da giovanissima. Coveri era leggero, metteva i colori in tutti i suoi abiti, come me che li amo profondamente. Da lui ho imparato l’arte di mescolare la palette cromatica. Da Cavalli invece la semplicità.
E’ difficile associare Cavalli alla semplicità, non trova?
Paradossalmente lui realizzava cose molto particolari, stravaganti, però la sua indole è così leggera che qualsiasi cosa che viene fuori da un suo disegno è soprattutto il colore estroso. Un lavoro di sottrazione se vogliamo in cui predomina la semplicità di uno stile ben definito. Sono stata fortunata ad aver collaborato con questi due mostri sacri della moda. Quando riesci a realizzare qualcosa che piace davvero allora hai colpito nel segno. Ho conosciuto Cavalli perchè mio padre aveva un’azienda di stamperia di tessuti, lavorava con Carrera e Benetton. Roberto Cavalli veniva da noi a sviluppare i jeans.
Quali sono a suo avviso le qualità di uno stilista di successo?
Mettersi in gioco, essere critici verso se stessi in primis. Ho trent’anni di moda alle spalle ma ancora oggi desidero imparare. L’umiltà e l’innovazione sono aspetti importanti.
In tutti questi anni di attività qual è l’evento che maggiormente conserva nel cuore?
Sei anni fa mi sono trovata a disegnare diversi abiti da sposa per uno dei più grandi brand mondiali di lusso, collaborando giorno e notte con uno staff di ricamatrici. E’ stato davvero emozionante. In quel momento ho deciso di puntare tutto su me stessa senza affiancarmi più a nessuno, e seguire unicamente il mio stile.
Eleonora cosa l’aspetta a settembre?
Realizzerò abiti da sposa in sinergia con l’Antico Setificio Fiorentino di Stefano Ricci. Saranno creazioni ricercate, importanti, anche per il mercato estero. Fare moda sposa è complesso, ma avendo una grande realtà vicina a me sono sicura che riusciremo insieme ad emergere in questa nuova sfida professionale.