Le Ninfee di Monet si legano alla Superba, e sono in mostra al Palazzo Ducale di Genova.

È uno dei quadri più celebri dell’artista. Dipinto a olio tra il 1897 e il 1926, nella casa di Giverny, tra la Senna e l’Epte. A Giverny,  Monet costruisce il lago delle ninfee, deviando l’acqua dal fiume Epte, ispirato dalle stampe giapponesi in voga all’epoca.

Ha una particolare ossessione per la fluidità della luce, che diventerà priorità della pittura impressionista, influenzata dalle leggi sui colori di Chevreul.

Le ninfee racchiudono, come in una sorta di diario, una serie sconfinata di fiori: iris, tulipani, rose, e l’intensa ricerca pittorica dell’artista.

Un’occasione per una visita a una delle opere indimenticabili della storia dell’arte internazionale!

La formula dei “5 minuti con Monet” si trasforma in una possibilità preziosa per contemplare il dipinto proveniente dal Musée Marmottan Monet di Parigi, senza alcuna fretta. 

L’iniziativa a Palazzo Ducale della mostra di Monet

Il Comune di Genova intende rivoluzionare il concetto di distanziamento sociale attraverso l’arte. Più di ogni altro artista, Claude Monet può vincere la sfida, perché l’incontro diretto con un quadro allenta i pensieri, scarnifica le preoccupazioni  e dilata il tempo.

L’opera

Con la serie delle Ninfee, Monet porta il movimento impressionista al suo apice. E’ un precursore dell’arte astratta e delle successive avanguardie artistiche.

Le Ninfee di Monet sono caratterizzate da un orizzonte aperto, senza terra, cielo, ma solo un’onda ricopre la tela illuminata da corolle immateriali.

Nella sua pittura vibra la luce consacrandosi ai paesaggi, an plein an air, e quasi esclusivamente a colori puri.

Così dichiara Barbara Grosso, assessore alla Cultura: “L’impegno del Comune di Genova, è quello di valorizzare  il ricco patrimonio dei musei genovesiSiamo orgogliosi di ospitare questa mostra, che ribadisce il legame culturale di Palazzo Ducale con la città e il suo patrimonio museale permanente.”

E Luca Bizzarri, Presidente della Fondazione Palazzo Ducale aggiunge: “L’impegno di Palazzo Ducale è quello di fare da ponte fra passato e presente,  dando vita a prolifiche valorizzazioni in campo artistico e culturale.”

Grazie alla collaborazione di Sandro Veronesi, Carlo Cracco, Ivano Fossati e Leo Lecci è stato possibile realizzare la prima mostra post-quarantena che abbia risonanza nel mondo”.

La mostra di Monet a Palazzo Ducale ci riporta alla natura, e la natura è sempre silente spettatrice del teatro umano. Del resto, in uno dei suoi più celebri aforismi Monet stesso afferma: “Io dipingo come un uccello che canta!”

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